lunedì 24 gennaio 2022
LA LIBERA CONCORRENZA NON PUÒ LEDERE IL DIRITTO AL LAVORO: IL PD CHIEDE LO STRALCIO DELL’ART.8 DEL CONCORRENZA
Lo stralcio dell’articolo 8 del DDL Concorrenza è stato richiesto già dal finire dello scorso anno e parallela, allora, fu la richiesta dell’apertura di un tavolo di confronto con Governo e Parlamento per avviare la riforma del trasporto pubblico locale non di linea e tutelare il lavoro e la dignità degli imprenditori del settore. La sua applicazione rischierebbe di compromettere l’accesso al lavoro degli operatori trasformando le imprese in lavoratori subordinati, non apportando comunque migliorie nel servizio.
Ed è ciò che torna a ribadire ora il Partito Democratico Veneto attraverso Montanariello, consigliere Regionale, primo firmatario di una mozione sottoscritta dalle colleghe Zottis e Bigon, confermando che le liberalizzazioni penalizzerebbero non solo i lavoratori ma anche l’utenza.
Il Partito Democratico chiede quindi alla Giunta Regionale di attivarsi in tal senso presso la Conferenza Stato-Regioni.
È necessario contrastare i fenomeni di abusivismo in questa tipologia di servizi (trasporto pubblico non di linea) ma l’obiettivo deve rimanere assicurare la qualità e l’efficienza. Il servizio taxi è svincolato dai processi di liberalizzazione, con tariffe decise da un ente terzo.
Se anche serve una riforma essa va nella direzione del rafforzamento dell'efficienza senza agevolate le multinazionali che poi non darebbero una garanzia per quanto riguarda le tariffe. Il principio della libera concorrenza, conclude Montanariello, non deve scontrarsi con i diritti costituzionali, quali il diritto al lavoro, la funzione sociale della cooperazione, la tutela dell’artigianato e l’autonomia regionale,
La mozione che viene portata in consiglio vuole stralciare l’articolo 8 cercando di dettare una disciplina delle piattaforme di intermediazione tecnologica per combattere il fenomeno dell’abusivismo tutelando operatori e utenti del servizio.
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