Secondo Daniele Giordano della Fp Cgil e Mario Ragno della Uil Fpl, nonostante tutti i tentativi fatti presso il Comune di Venezia per rafforzare l’organico dei servizi educativi, ora carente, non è stato fatto niente per fronteggiare la grave situazione.
Ancora in dicembre erano stati fatti incontri con il Comune e con la Prefettura perché si capisse l’urgenza delle difficoltà, sospendendo lo stato di agitazione del personale, ma nessuna scelta era balzata alla luce né in quell’occasione e neppure dopo l’incontro del 4 gennaio scorso.
Perdura quindi la carenza di personale educativo, accentuata dalle sospensioni. Si tratta della perdita di altre 15 unità che aggravano la situazione attuale, una situazione che rischia solo di peggiorare a causa delle possibili quarantene.
Le educatrici disponibili vedono prolungarsi l’orario lavorativo o lasciate sole con 12 o 13 bambini in quanto diventa impossibile la compresenza, a ciò si deve aggiungere la carenza del personale Ames. Una situazione che regge grazie a queste lavoratrici le quali, dalla situazione che si sta creando, stanno uscendo stremate e che non possono sopperire alle mancanze del Comune per ancora lungo tempo.
Alla Prefettura è stato comunicato nel frattempo l’esito negativo del confronto da parte dei sindacati e nei prossimi giorni si terrà un'assemblea del personale in cui, con le lavoratrici, si discuteranno i termini della protesta senza escludere a priori un tot di ore di sciopero.
Si tratta di una grave situazione evidenziata ancora a settembre me senza che da parte dell’Amministrazione Comunale ci siano state azioni concrete per fronteggiarla. Ora, secondo i sindacati, non resta che agire di conseguenza.
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