L'associazione Plastic Free Venice Lagoon poco più di un mese fa ha effettuato a Venezia due campionature sulle acque del Canal Grande all’altezza di Ca' Sagredo, finalizzate a tracciare la presenza di microinquinanti, in particolar modo microplastiche. Oltre agli inquinanti correlati ai carburanti e alla loro combustione, è stato trovato un po' di tutto: parti di imballaggi, lubrificanti, elementi legati alle gomme, componenti di poliammidi/poliesteri e composti del tessile. Se a questo si aggiunge che - secondo i rilievi di Legambiente - la laguna di Venezia presenta cinque volte la concentrazione di plastiche del resto del Mar Adriatico e che nella recente giornata "Puliamo il mondo" i volontari hanno raccolto in laguna oltre 200 chili di rifiuti plastici, ci si domanda se si possa continuare a far finta di nulla, a chiudere gli occhi dinanzi a una vera emergenza ambientale nel territorio.
Per questo motivo il gruppo consiliare del M5S in Regione ha presentato un'interrogazione alla giunta Zaia, chiedendo quale linea intenda seguire e quali provvedimenti voglia mettere in campo per invertire la rotta, in un momento nel quale tutte le istituzioni sovranazionali indicano la tutela dell'ambiente quale tema attorno a cui tutta la politica sia chiamata ad impegnarsi. La data del 2021, indicata dall'Unione Europea per l'abolizione della plastiche monouso è dietro l'angolo e la laguna veneta pare ben lontana da potersi liberare della morsa di questo inquinamento.
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