martedì 17 dicembre 2019

RIAPRONO AL PUBBLICO I GIARDINI REALI DI SAN MARCO, DOPO IL RESTAURO INIZIATO CINQUE ANNI FA

Sono stati inaugurati stamane i nuovi Giardini Reali di Venezia nell'area marciana, dopo il complesso lavoro di restauro promosso e realizzato da Venice Gardens Foundation e sostenuto in qualità di main partner da Assicurazioni Generali. Un appuntamento molto atteso a cui sono intervenuti, tra gli altri, il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini, Adele Re Rebaudengo presidente di Venice Gardens Foundation, e Philippe Donnet amministratore delegato di Assicurazioni Generali. Presenti inoltre Paolo Pejrone, architetto giardiniere e Alberto Torsello, responsabile del restauro architettonico.
Si tratta di un'area di 5mila metri quadrati circondata dall'acqua, dove il decreto di Napoleone Bonaparte dell'11 gennaio 1807 aveva istituito il progetto di riforma, destinando anche le Procuratie Nuove a sede del Palazzo della Corona. Il percorso di recupero è iniziato nel dicembre 2014 quando, per contrastare il progressivo decadimento del luogo, l’Agenzia del Demanio e la Città di Venezia hanno concesso a Venice Gardens Foundation il compendio monumentale dei Giardini Reali affinché ne curasse il restauro e la conservazione nel tempo.
L'intervento conservativo e di riqualificazione e successiva manutenzione dei Giardini Reali (costo 5.2 milioni di euro, di cui 3 stanziati da Generali, 1 raccolti con fondi privati e 1 da Veritas) ha riguardato sia la parte dedicata specificamente al giardino, che del padiglione neoclassico, progettato dall’architetto Lorenzo Santi nei primi anni dell’Ottocento, oltre a tutto l’arredo funzionale e decorativo.
Il progetto ha previsto la demolizione degli elementi e degli edifici in stato di abbandono, compreso il bunker costruito durante la seconda guerra mondiale e mai rimosso, nonché -sul lato ovest, nell’area ora occupata da strutture edilizie dismesse e allo stato di rudere- il ripristino del ponte levatoio, in cui è stato mantenuto il meccanismo storico di apertura e di chiusura, la ricostruzione della serra composta da un padiglione centrale a pianta circolare, collegata con lo storico Cafehaus, che recupera la sua antica funzione, e della piccola serra, che accoglierà la collezione di piante in vaso e l'attrezzatura per la manutenzione del giardino.
Grazie a Veritas, che ha sviluppato un progetto di sostenibilità e attenzione al consumo idrico, sono inoltre stati allestiti 18 servizi igienici. Numerose nuove piante sono state messe a dimora e dalla prossima primavera saranno un tripudio di colori e di profumi: 22 alberi di alto fusto, 832 arbusti, 6560 erbacee, 3150 bulbose e 68 rampicanti.

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