sabato 23 novembre 2019

TERMOVALORIZZATORE DI FUSINA, LA GIUNTA VIGILERÀ. «NON BASTA», DICE ERIKA BALDIN (M5S): «OCCORRE NUOVA POLITICA AMBIENTALE»


Avanza a Fusina il termovalorizzatore più grande del Veneto, che sarà messo in grado di bruciare anche a fini energetici oltre 363mila tonnellate l’anno di rifiuti trattati, fra biomasse, fanghi e indifferenziati. Il progetto, che prevede l’ammodernamento e potenziamento di un impianto già esistente e chiuso qualche anno fa, di fatto trasformerebbe la struttura così radicalmente da essere considerata una nuova realizzazione. «Ho presentato una mozione alla giunta regionale - dichiara Erika Baldin, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle - affinché vada incontro alle esigenze manifestate da comitati e associazioni, molto preoccupate per le conseguenze ambientali».
Lo scorso 7 novembre, sempre nel contesto dell’iter di approvazione, il vertice della Direzione Ambiente della Regione Veneto inviava una richiesta a Ecoprogetto, al fine di ottenere diverse integrazioni di carattere amministrativo, programmatico e ambientale quanto al progetto. «Prendo atto, ma non è sufficiente», prosegue Baldin. «Chiedo quindi alla giunta azioni concrete per arrivare ad un sistema che abbia quale obiettivo principale la riduzione dei rifiuti, dando priorità al recupero di materia secondo i canoni dell'economia circolare e che premi soprattutto le aziende che cambiano i cicli produttivi. Basterebbe infatti adottare una filiera virtuosa, e il gioco è fatto. È lo stesso rifiuto, che non dovrebbe più essere prodotto», conclude l'esponente stellata.

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