giovedì 14 novembre 2019

SERVIZI SANITARI DELL'ULSS 3 SERENISSIMA A PIENO REGIME A VENEZIA ANCHE NELLE ORE TERRIBILI DELL'ACQUA ALTA

Il direttore generale dell'ULSS 3 Serenissima, Giuseppe dal Ben, ha espresso un plauso e un ringraziamento agli uomini e alle donne del 118, con cui è rimasto in contatto nelle ore febbrili dell'acqua alta. «Grazie alle forze dell'ordine - scrive Dal Ben in una nota - e in particolare alla Capitaneria di Porto e ai Vigili del Fuoco, che anche in questa emergenza hanno affiancato i mezzi e il personale del 118, consentendo loro di arrivare là dove le condizioni estreme sembravano impedire ogni accesso. La notte fra mercoledì e giovedì è stata segnata da una complessità eccezionale, e purtroppo anche dal lutto, ma in questo scenario non si sono aggiunti per fortuna altri significativi infortuni o incidenti collegati direttamente al maltempo furioso. Il servizio di emergenza-urgenza ha comunque affrontato, anche nella notte, le consuete necessità di soccorso e di assistenza della popolazione. Lo ha fatto attuando i propri protocolli speciali, e mettendosi a disposizione indipendentemente dalle condizioni atmosferiche avverse, garantendo così i servizi necessari grazie all'impegno degli operatori, alla collaborazione delle forze dell'ordine, alle dotazioni garantite dal servizio sanitario regionale".
Attualmente la situazione è sotto controllo: il 118 comunque continua ad operare in protocollo meteo avverso, con il dislocamento strategico delle idroambulanze per servire le varie parti della città, e valutando di volta in volta l’ospedalizzazione dei pazienti a Venezia o a Mestre. Stretta è la comunicazione con Croce Verde Venezia per il supporto reciproco. Si contano ora i danni alle strutture, in particolare ai pontili sanitari, messi a dura prova dalla nottata suddetta: danni limitati si sono registrati all'ospedale Civile di Venezia, dove è finito sott'acqua in particolare il lungo corridoio San Domenico al piano terra. L'eccezionale livello raggiunto dall'acqua ha fatto sì che l’acqua alta arrivasse a lambire anche i locali del Pronto Soccorso, normalmente non interessati dal fenomeno, dove peraltro le attività sono proseguite senza interruzione.
Garantiti con regolarità tutti i servizi ai degenti nei padiglioni; rallentati quelli "secondari", quali i trasferimenti dei pazienti non urgenti, che ovviamente sono stati interrotti nelle ore del picco e sono ripresi non appena le condizioni lo hanno consentito in sicurezza; ambulatori e servizi per gli utenti non degenti hanno gestito già da martedì le richieste di chi ha inteso rimandare, per le difficoltà nel raggiungere i servizi, le prestazioni prenotate per le due giornate. L'acqua alta ha invaso anche un'area vasta del piano terra della sede distrettuale all'ex Giustinian: anche qui sono state rimandate alcune prestazioni programmate, per l’ostacolo caratterizzato dall’acqua nei locali e per la necessità di verificare la messa in sicurezza delle strumentazioni utilizzate, in particolare quelle radiologiche, sulle quali sono stati necessari ieri alcuni interventi di riparazione e reset. «L'intera Unità Sanitaria è impegnata - conclude Dal Ben - a collaborare tra i diversi territori e sedi, a supporto dei servizi nell'area lagunare che sono stati decisamente sotto pressione».

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