sabato 5 dicembre 2015

L'OSPEDALE DELL'ANGELO

L’Ospedale dell’Angelo ha un nuovo “PEIMAF”, il piano di emergenza in caso di grandi eventi tragici (05.01.16) L’Ospedale di Mestre ha aggiornato, rivedendo e riorganizzando tutte le procedure, il proprio piano di emergenza in caso di grandi eventi tragici. “Ogni Ospedale – spiega il Direttore Medico dell’Angelo, il dottor Onofrio Lamanna – ha un protocollo operativo che scatta quando, a seguito di eventi di particolare gravità, si trova a dover far fronte ad un numero elevato di accessi. Questo protocollo si chiama ‘PEIMAF’, acronimo che sta per ‘Piano Emergenza Interno Massiccio Afflusso Feriti’, e dev’essere scritto insieme e condiviso da tutti gli operatori dell’Ospedale, perché quando l’emergenza arriva, è sicuramente il Pronto Soccorso a farvi fronte, ma tutte le parti dell’Ospedale, insieme, ne sostengono l’impatto”. Eventi passati che hanno causato un preallarme. Il nuovo PEIMAF è stato presentato nella Sala Blu dell’Angelo, presenti tutti i Primari e molti tra medici, infermieri e operatori sanitari. Agli operatori riuniti, introducendo il nuovo protocollo, il dottor Lamanna ha ricordato alcuni momenti in cui, negli anni recenti, l’Ospedale di Mestre si è trovato di fronte a possibili “grandi eventi tragici”: dalla serata in cui, nel dicembre del 2002, l’incendio di un serbatoio di Porto Marghera fece temere il peggio, alla giornata difficile del giugno 2007, quando una tromba d’aria investì l’Heineken Jemming Festival. “In quei casi – ha ricordato il dottor Lamanna – il nostro PEIMAF scattò nelle sue fasi iniziali, senza però che ci si sia trovati poi in una situazione di vera grande emergenza. Gli eventi di Parigi, comunque, ci ricordano che è sempre possibile, per una struttura ospedaliera, trovarsi di fronte ad un massiccio afflusso di feriti: è fondamentale, quindi, che tutti sappiano cosa fare in quel caso, per rispondere al meglio”. Un Piano che può scattare a tre livelli diversi. Il nuovo PEIMAF, ovviamente, concentra la sua attenzione su luogo in cui, in caso di grande incidente, potrebbero confluire i feriti, cioè il Pronto Soccorso. E’ il Pronto Soccorso, infatti, che, con l’aiuto di tutto l’Ospedale, farà fronte all’eventuale emergenza. Tre i livelli di attivazione del Piano, che scatta su richiesta della Centrale Operativa provinciale del SUEM118. Il Livello 1 scatta quando di prevede un afflusso contemporaneo di 4/6 “codici rossi” provenienti dallo stesso evento: in questo caso, che il Pronto Soccorso dell’Angelo può gestire senza difficoltà, il PEIMAF prevede l’attivazione di una unità di crisi, senza il ricorso a forse esterne e senza l’evacuazione del Pronto Soccorso. Il Livello 2 del PEIMAF scatta nel caso di afflusso al Pronto Soccorso di un numero di feriti gravi tra i 6 e i 10. Si attiva allora la chiamata al personale medico e infermieristico “reperibile”, cioè non presente ma pronto ad entrare in servizi in caso di necessità. E scatta l’evacuazione del Pronto Soccorso, che può essere totale o parziale. Il PEIMAF è attivato al Livello 3 quando si prevede l’afflusso di più di dieci “codici rossi”, che si sommeranno ovviamente ad altri feriti meno gravi. Allora il Pronto Soccorso si trasforma radicalmente: gli utenti presenti vengono dimessi o trasferiti ai Reparti; tutta l’”area rossa” viene dedicata ai “codici rossi PEIMAF”, cioè ai feriti gravi dell’evento; tutta l’area normalmente dedicata alla Terapia Intensiva viene dedicata ai “codici gialli PEIMAF”, mentre per i “codici verdi PEIMAF” si libera l’area del “Pronto Soccorso ortopedico”. Con il PEIMAF a Livello 3, l’unità di crisi creata per gestire l’emergenza governa tutte le procedure in Ospedale, ed è la sola autorizzata a dialogare con l’esterno. Il Livello 3 del PEIMAF prevede la richiamata in servizio di tutto il personale che sia possibile contattare telefonicamente, secondo procedure disegnate a cascata, a cominciare dai Primari; intanto il personale in servizio in tutto l’Ospedale supporta il Pronto Soccorso per il trasferimento dei feriti, il ricovero degli utenti “usuali” del Pronto Soccorso, l’allestimento dedicato ai feriti PEIMAF delle sale operatorie dell’Ospedale. In rete con gli altri Ospedali. “Di fronte ad un evento tragico, la mobilitazione del personale – sottolinea il Direttore Generale dell’Ulss 12 Giuseppe Dal Ben – non costituirà un problema: quando in altri casi si è minacciata una grave emergenza, sono stati i nostri medici e i nostri operatori a chiamare da casa per chiedere se serviva il loro rientro in Ospedale. Resta però il fatto che eventi tragici di grandi dimensioni non devono essere gestiti ‘in solitaria’ neanche da un Ospedale come quello dell’Angelo. Come già accade di fronte alle emergenze che la Centrale Operativa Suem gestisce quotidianamente, anche di i fronte ad un eventi che comporti numerosi feriti si opererà in stretto collegamento con gli altri Ospedali del territorio, con un’intelligente e funzionale gestione dei flussi. E’ attraverso la rete di servizi e di rapporti già presente fra le strutture, e già testata, che si può intervenire sui feriti, e su ciascuno di essi, in modo efficace”. L’attività “ordinaria” del Pronto Soccorso dell’Angelo. Nel corso del 2014 gli accessi al Pronto Soccorso di Mestre sono stati 86.486 (nel 2013 erano stati 80.531). I “codici rossi” sono stati 1406 I “codici gialli” sono stati 17.998 I “codici verdi” sono stati 22.332 I “codici bianchi” sono stati 44.750. Le prestazioni del Pronto Soccorso dell’Angelo riferite a tutti i codici sono state 567.297 nel 2014. Nel 2014 i ricoveri all’Angelo sono stati 23.163.

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