Le pandemie, la loro storia, la loro attualità in mostra. E il contributo che Venezia ha dato nei secoli a contrastarle con le sue soluzioni ingegnose: i lazzaretti, il cordone sanitario internazionale, la quarantena, le sedi di sanità, le patenti di sanità (l’antenato del green pass), i medici della peste distribuiti nel territorio. Temi affrontati nei giorni scorsi a Venezia a partire da un'esposizione allestita all'ospedale Civile, "Le pandemie, una lunga storia: dalla peste al Covid-19", e con testimonianze e riflessioni di primo livello. Venti step narrano questa evoluzione, ricordando peste, vaiolo, colera, sifilide, tubercolosi, con volumi storici, pubblicazioni, e la documentazione sulla prima vaccinazione contro il vaiolo fatta proprio al Civile di Venezia.
Alla Scuola Grande di San Marco era presente, tra i relatori che hanno lanciato la mostra, Giorgio Palù, presidente di Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, che ha sottolineato l'importanza della ricerca e dell'approfondimento in luoghi deputati allo studio della storia della medicina quali appunto la Scuola Grande di San Marco.
Ringraziando i promotori, il direttore generale dell'Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato ha voluto sottolineare la centralità dell'esperienza storica veneziana non solo nella gestione medica delle pandemie: "Consapevoli della necessità di certificare i propri commerci, i veneziani sono stati pionieri non solo nella cura e nell'assistenza dei malati, ma anche della gestione delle epidemie quanto a contrasto al contagio, e ancora della costruzione di quelle garanzie commerciali indispensabili per rassicurare i mercati nei periodi di difficoltà e in particolare alla fine di un'epidemia".
"Una lezione importante, quella veneziana, e di grande attualità": lo ha ricordato presentando la mostra e i suoi obiettivi anche Walter Pasini, responsabile scientifico dell'evento insieme ad Isabella Angela Pasini. La mostra resta aperta fino a tutto il mese di settembre.
Info: www.scuolagrandesanmarco.it.
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