giovedì 8 settembre 2016

RITORNANO LE CODE AL SEMAFORO DI MALCONTENTA: AUTOMOBILISTI ARRABBIATI, MA LA CHIAMATA PEDONALE SERVE ALLA FRAZIONE

Il semaforo della discordia. Scatta a chiamata sulla Romea, all'altezza di Malcontenta, per consentire agli abitanti della frazione di attraversare la temibile strada trafficata. Ma per gli automobilisti del mattino e del pomeriggio è motivo di lunghe code, non appena -come ora- la circolazione torna sostenuta dopo le vacanze di massa: alle 7 e alle 17 i lavoratori pendolari verso Venezia e ritorno, provenienti anche da Chioggia e dalle località rivierasche a metà strada con Mira già a settembre sono nel caos. Là dove passa il cuore della Romea sta appunto il semaforo a chiamata, impiantato più di quindici anni fa dopo una grande mobilitazione dei comitati civici della località divisa in due dall'arteria: una raccolta firme è riuscita a realizzare un sistema necessario per andare da una parte all'altra, usato soprattutto da anziani e studenti. Il pulsante che ferma il traffico a chiamata è vitale per Malcontenta, anche dal momento che la strada che collega alla vicina rotonda vicina alla fabbrica ex Pansac -e che sarebbe servita per uscire dalla frazione, bypassando il semaforo- non è mai stata costruita. Altrove però, ad esempio a Valli, l'intervallo della chiamata è di cinque minuti e non di tre: così alcuni automobilisti chiedono di spostare in avanti il tempo utile per le automobili almeno a cinque minuti («ma ne servirebbero sette o otto», sussurra qualcuno). La palla passa all'Anas, che ha in carico la gestione della SS 309 e quindi anche la programmazione dei semafori: secondo alcuni però il Comune di Mira, che cura la manutenzione del tratto, potrebbe intervenire aumentando l'intervallo in modalità manuale. Pare che l'Anas abbia notificato al Comune questa possibilità, ma per ora le cose sono ferme (e non si parla manco più del sottopassaggio, richiesto invano per anni alle precedenti amministrazioni) e c'è chi pensa di fare un esposto collettivo all'ufficio relazioni col pubblico dell'Anas, a Roma: perché se tutte le strade portano alla capitale, la Romea lo fa più di altre.

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