martedì 26 luglio 2016
MONITORAGGIO PER EVITARE LA DISIDRATAZIONE DELL'ANZIANO
(26.07.16) L’Ulss 12 Veneziana intensifica il suo monitoraggio sugli anziani più fragili: telefonate, visite e questionari di questi giorni dimostrano che il primo problema in questo periodo estivo è la mancanza dello stimolo della sete, che porta gli anziani ad assumere pochi liquidi rispetto al necessario; mentre sorprende il fatto che tutti gli anziani contattati dichiarano di avere un preciso riferimento – familiare, di vicinato, o di comunità – a cui fare riferimento se avessero bisogno di aiuto.
L’Azienda sanitaria veneziana sta contattando ad uno ad uno gli anziani più deboli iscritti nell’“Anagrafe degli anziani fragili”: “Abbiamo telefonato o incontrato in queste settimane – spiega Luigino Schiavon, della Centrale Operativa Territoriale – quasi la metà degli anziani che dentro la nostra anagrafe risultano appartenere alla fascia di rischio più elevata per anzianità, patologie pregresse e condizione di affiancamento familiare. Abbiamo svolto colloqui telefonici o personali con circa 250 utenti, li abbiamo intrattenuti con una questionario/inchiesta, e ne abbiamo ricavato interessanti indicazioni, utili all’affiancamento che siamo impegnati a fare, e sicuramente significativi per la situazione di tutti gli anziani del nostro territorio”.
Il primo dato che ha sorpreso in positivo gli operatori è la risposta data dagli anziani contattati alla domanda relativa alla rete sociale: la quasi totalità degli “intervistati” ha infatti affermato di avere un riferimento preciso a cui rivolgersi, in caso di necessità, per richiedere un aiuto: “Se pensiamo che questi sono tutti anziani considerati a rischio anche perché privi di una rete familiare prossima – commenta il dottor Gianfranco Pozzobon, Direttore della Funzione Territoriale dell’Ulss 12 – ne deduciamo che funzionano altre reti, e cioè che questi anziani ‘soli’ hanno trovato un riferimento affidabile in un parente, o in un vicino di casa, o nella rete della comunità, magari quella parrocchiale. Per molti, poi, che sono già formalmente seguiti, per patologie o per non autosufficienza, la rete di riferimento è proprio quella dell’assistenza domiciliare dell’Ulss 12, che si intensifica così in queste settimane estive”.
Dal questionario/inchiesta vengono confermati i timori dei sanitari sul fronte dell’alimentazione. La stragrande maggioranza degli anziani intervistati risponde sì alla domanda ‘Beve meno di 1,5 litri di acqua in un giorno?’; un terzo ammette che il caldo ha fatto diminuire l’appetito. Si dimostra quindi necessario invitare i nostri anziani, anche quelli al di fuori di questo monitoraggio, a mangiare con regolarità durante l’estate, e soprattutto a bere molto, ben al di là di quello che è il loro senso della sete. Una telefonata dei familiari, un controllo un po’ più attento su questo fronte, può evitare il malore, il crollo, il ricovero: conviene farla.
Mentre conferma che gli anziani mangiano poco e bevono troppo poco, il questionario/inchiesta ci dice che i nostri anziani sono avvezzi al consumo di frutta e di verdura: forse per abitudine di vecchia data, la stragrande maggioranza dichiara di farne uso abbondante – e questo è un bene – anche durante il periodo estivo.
Va da sé che è risultata molto gradita, da tutti gli anziani contattati, la telefonata o la visita dell’Assistenza Domiciliare, per la quale tutti si dicono contenti, e che per molti assistiti è diventata anche l’occasione per un po’ di dialogo sulla propria situazione. Il monitoraggio telefonico – che prosegue nelle prossime settimane – ha portato ad individuare una ventina di anziani che la Centrale Operativa Territoriale intende tenere particolarmente sotto controllo. Infine, sono stati fin qui trentacinque gli interventi degli infermieri dell’Assistenza Domiciliare per reidratare un anziano a domicilio: la richiesta in questi casi è partita dal Medico di Medicina Generale che, nel quadro del Piano Emergenza Caldo, ha allertato la COT suggerendo l’intervento.
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