martedì 15 marzo 2016
OSPEDALE ALL'ANGELO: INTERVENTO CHIRURGICO QUASI ECCEZIONALE
Quattro équipe al lavoro sullo stesso tumore, e alla fine la sfida è vinta. E’ stata la particolare localizzazione della neoplasia a rendere complicato l’intervento compiuto alla fine di febbraio all’Ospedale dell’Angelo: il tumore infatti si era sviluppato nella schiena del paziente, interessando i tessuti ma anche le delicate ossa della colonna vertebrale. Sono scesi quindi in campo assieme gli oncologi, i radiologi interventisti, i chirurghi toracici e i neurochirurghi. «Abbiamo operato su un paziente di poco meno di sessant’anni –spiega il primario di Chirurgia Toracica, dottor Cristiano Breda– dopo il riscontro, qualche mese fa, di un tumore di 6 centimetri nella parete toracica, in sede paravertebrale sinistra, con sintomi caratterizzati da dolori localizzati. Il lavoro preparatorio è stato complesso, così com’è stato l’intervento in sé: lo si è potuto svolgere all’Angelo solo grazie alla presenza contemporanea di alcune alte specialità, disponibili ed addestrate a lavorare in sinergia”.
E’ stata necessaria innanzitutto, spiega il dottor Breda, una valutazione multidisciplinare con l’équipe di Oncologia; a questa valutazione hanno fatto seguito una serie di esami radiologici di approfondimento (tra cui una tomografia computerizzata toracica, e una tomografia ad emissione di positroni), che hanno confermato l’unicità della lesione. «Ma poi –continua il dottor Breda– a causa della posizione della lesione neoplastica è stato necessario adottare una strategia di carattere multidisciplinare specialistico per asportarla radicalmente. E hanno quindi lavorato insieme il radiologo interventista, il chirurgo toracico e il neurochirurgo. Il radiologo interventista ha eseguito, prima dell'intervento chirurgico, un'angiografia selettiva della zona da approcciare chirurgicamente, in primo luogo per verificare la precisa vascolarizzazione del midollo spinale, così da non lederla durante l'intervento chirurgico successivo; e in secondo luogo per cercare di embolizzare invece le arterie intercostali che portavano sangue al tumore». Infine, l'intervento chirurgico vero e proprio ha coinvolto le due équipe specialistiche di Chirurgia Toracica, guidata dal dottor Breda Cristiano, e di Neurochirurgia, coordinata dal dottor Franco Guida: «Il ruolo del chirurgo toracico –spiega ancora il dottor Breda– è stato asportare la parte di parete toracica interessata dalla neoplasia, e in particolare il tratto posteriore della V costa e muscoli intercostali IV e V; il neurochirurgo è invece intervenuto per asportare parte della V vertebra, nel dettaglio il processo trasverso e parte del corpo vertebrale, così da rimuovere radicalmente il tumore». Il decorso intra e postoperatorio si è svolto senza complicazioni, e il paziente è stato dimesso dopo pochi giorni. «L’intervento compiuto –conclude il dottor Breda– non ha il carattere dell’eccezionalità in campo scientifico. Ma non sarebbe stato possibile in un Ospedale che non sia di assoluto livello e non abbia certe specificità. Testimonia quindi la continua crescita dell’Ospedale di Mestre, che si è dotato di alte specializzazioni, e che le sa mettere a sistema, assolvendo così il proprio ruolo di ospedale HUB e di punto di riferimento completo per tutto il territorio veneziano e non solo».
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