giovedì 13 febbraio 2020

GLI OPERATORI PORTUALI DI VENEZIA E CHIOGGIA IN CORTEO CHIEDONO FUTURO: FIRMATO IL "MANIFESTO" TRA ENTI E CATEGORIE

Un lungo e chiassoso corteo acqueo ha accompagnato stamane gli operatori del Porto di Venezia e di quello di Chioggia al convegno organizzato da Assoagenti e Federagenti al Terminal Passeggeri del capoluogo. “E se rovesciamo Venezia?” è il titolo ad effetto scelto per la manifestazione condotta da Luca Telese, un grido di allarme da parte di tutto l’ambiente che gravita attorno ai due scali: commerciale, industriale e crocieristico.

I lavoratori e gli imprenditori si sono mostrati uniti (e non era scontato) nel chiedere l’escavo dei canali e risposte certe per quanto riguarda il flusso delle navi in arrivo, le commesse, la capienza e i pescaggi, a partire dall’imminente protocollo fanghi. Nell’occasione è stato firmato il Manifesto di Venezia che ha coinvolto tutti gli enti, le parti in causa, le categorie economiche partecipanti.

Il presidente di Assoagenti Veneto, Alessandro Santi, dice no alla sola monocultura turistica quale fonte di reddito, mentre -parafrasando il titolo dell’incontro- il presidente dell’Autorità Portuale di Sistema Pino Musolino ha ipotizzato di voler rovesciare «le banalità e i luoghi comuni» che infestano il settore.

Da Chioggia (a significare anche l’importanza dei temi specifici connessi al deposito di gpl e all’ipotesi VGate) sono partiti circa 40 operatori, con il presidente del Comitato per il Rilancio del Porto Alfredo Calascibetta, i quali sono salpati dal canale della Scomenzera e arrivati al Tronchetto a bordo di una chiatta dell’impresa Boscolo Bielo.
Prima si sono resi appunto protagonisti della sfilata acquea fino all’imboccatura del canale della Giudecca, assieme a numerosi lancioni granturismo, imbarcazioni da lavoro, rimorchiatori, mezzi di servizio recanti striscioni del tipo “Senza il porto Venezia muore” e “Facciamo lavorare 4000 famiglie”.

Alla marittima, in fase di ormeggio, erano presenti due navi da crociera di ridotte dimensioni, in rispetto al decreto Clini-Passera. L’iniziativa odierna ora attende risposte dal governo e dal “Comitatone”, di prossima convocazione.

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