Un caso complesso e urgente è stato affrontato all’Angelo nel pomeriggio di domenica, grazie alla contemporanea presenza di diversi primari e delle loro équipe. A necessitare di un intervento d’urgenza era un giovane disabile ricoverato per gli esiti di una broncopolmonite nella Medicina dell’ospedale di Chioggia. L’evento scatenante è l’insorgere di una insufficienza respiratoria acuta. Il ragazzo era stato a suo tempo sottoposto a tracheotomia, poi rimossa seguito del ristabilirsi dell’autonoma funzione respiratoria. Ma la porzione di trachea che era stata sede della tracheotomia ha subìto un forte restringimento, fino alla situazione non più sostenibile di domenica: «Una reazione fibrotica –spiega il primario di Anestesia dell’Angelo, dottor Lazzari– ha portato alla riduzione del lume della trachea, ridotto ormai a pochissimi millimetri. Le difficoltà di respirazione erano evidenti e importanti, e andavano affrontate seduta stante». Il primo intervento è stato messo in atto immediatamente, nella mattinata di domenica, all’ospedale di Chioggia, dove il giovane era ricoverato: il dottor Massimo Todesco, primario di Anestesia, procede alla sedazione del paziente, e all’intubazione che gli permetterà di respirare per via artificiale, collegato ad un respiratore. Sedato e intubato, il ragazzo viene trasferito in elicottero all’ospedale dell’Angelo.
A Mestre più équipe erano presenti ad attendere il paziente, poiché diverse erano le possibilità di intervento.
L’équipe di Otorinolaringoiatria ha inizialmente valutato la possibilità di praticare una nuova tracheotomia, accantonando però l’ipotesi, resa complicata dalla necessità di praticarla in una posizione molto bassa. Coordinati dal dottor Doriano Politi, gli specialisti di ORL concordano per un percorso di intervento differente. Ad intervenire sono quindi, d’intesa con i colleghi di ORL, il primario di Pneumologia Loris Ceron e la sua équipe. Gli pneumologi dell’Angelo posizionano all’interno della trachea una protesi –una porzione di tubo in lattice– che consente in via definitiva di “allargare” la trachea là dove tendeva inesorabilmente a restringersi: «Non un intervento chirurgico –spiega il dottor Lazzari– ma un intervento di pneumologia interventistica, specialità che l’équipe di Mestre affronta con riconosciuta esperienza. Per via endoscopica, passando quindi dal cavo orale, attraverso ripetute tracheoscopie ed utilizzando le apposite strumentazioni, gli pneumologi sono giunti nella sede, conducendo in loco la protesi e posizionandola. L’intera porzione di trachea interessata dal restringimento è ora mantenuta aperta definitivamente». Presente all’Angelo il primario Cristiano Breda, con la sua équipe di Chirurgia polmonare, pronto ad intervenire per via chirurgica, se fosse stato necessario; presenti sino alla serata e all’esito dell’intervento gli specialisti di ORL, rimasti a disposizione nel caso in cui si fosse deciso di ripiegare sulla tracheotomia. Sempre impegnata, a supporto di tutte le operazioni, la squadra degli anestesisti, guidata dal dottor Lazzari. L’intervento dell’équipe del dottor Ceron si è svolto senza complicazioni. Il paziente vede risolto il suo problema in via stabile, senza essere stato sottoposto ad una seconda tracheotomia. Dopo una notte trascorsa in rianimazione, resterà ricoverato alcuni giorni nella Pneumologia di Mestre, per poi tornare a Chioggia ed essere dimesso a domicilio. «Una domenica intensa –commenta il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Giuseppe Dal Ben– svoltasi sull’asse Chioggia-Mestre. Si dimostra ancora una volta la dedizione delle nostre équipe, a Mestre e negli ospedali di rete, che si confermano capaci nel loro ambito specialistico e pronte sempre a fare squadra, a vantaggio della persona a loro affidata».
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