sabato 16 aprile 2022

BIMBO AUTISTICO COL SUO GATTO NERO (E POSITIVO) IN FUGA DALLE BOMBE: L'ULSS 3 ASSISTE IL MICIO UCRAINO E LO RESTITUISCE AL PICCOLO PROPRIETARIO

 

(16/4/2022) Artem è il migliore amico di un bimbo ucraino con sindrome autistica.

Hanno entrambi cinque anni. Non si separano mai. Artem è un gatto nero di Kiev.

Ha viaggiato per quattro giorni in fuga dalle bombe in braccio al suo piccolo padrone senza sapere di essere positivo al Covid.

L’ha scoperto a Venezia


All’arrivo alla stazione di Mestre, a fine marzo, il suo padroncino, e la mamma del suo padroncino, hanno fatto un tampone.


La mamma è risultata positiva (asintomatica), il bimbo negativo. Allora è stato proposto alla famiglia di passare il periodo di quarantena all’hub per i profughi di Noale, in una camera di una sezione riservata ai rifugiati positivi.


Il gatto Artem non poteva seguirli subito: come da prassi, a tutela degli animali da compagnia provenienti dall’Ucraina, Artem è stato consegnato alla verifica sul suo stato di salute effettuata dal Servizio veterinario dell’Ulss 3 Serenissima.


Qui, negli ambulatori veterinari, oltre ad accertarsi del suo stato vaccinale, hanno effettuato un prelievo anticorpale per la rabbia e un tampone orofaringeo e rettale per la ricerca del Covid.


Artem è risultato positivo al Coronavirus. La valutazione è stata fatta fra Istituto zooprofilattico delle Venezie e Biologia molecolare dell'ospedale mestrino dell’Angelo.


È scattato così il vincolo sanitario per prestare al micio cura e assistenza negli ambulatori veterinari dell'Ulss 3.


"Il suo piccolo padrone qui a Noale ha chiesto di Artem ogni giorno - raccontano i volontari della Protezione civile della Città metropolitana di Venezia, che insieme ai sanitari dell'Ulss 3 hanno seguito la famiglia dalla stazione di Mestre all'intero soggiorno a Noale -.


Ma i veterinari dell'azienda sanitaria lo hanno rassicurato, mandandogli le foto e spiegando al piccolo che stavano curando il suo amico e che presto Artem sarebbe tornato da lui".


"È un gatto docile e affettuoso. Il fatto di curarlo, vaccinarlo e metterlo in sicurezza è diventato ancora più urgente per noi, considerato anche l'aspetto terapeutico che l'animale domestico può avere nei confronti di un bambino con un disturbo dello spettro autistico - spiega il direttore dei Servizi veterinari dell'azienda sanitaria Carmine Guadagno.


Attenzione però a non fare allarmismi e correlazioni improprie tra Gatto e Covid 19. Il micio è stato contagiato dalla proprietaria, non viceversa, ha subito il virus in forma lieve e ora sta bene".


Il gatto Artem è rimasto positivo per 14 giorni. Nel frattempo arrivano tre belle novità per la famiglia di Artem: la prima è che è stata trovata loro una casa a San Stino di Livenza, la seconda è che la mamma si è negativizzata anche lei, e la terza è che in quella casa abiteranno in quattro: Artem, il suo padroncino, la mamma del suo padroncino e un fratellino. La mamma ucraina, sottoposta ad alcuni esami, ha scoperto di aver affrontato il viaggio sotto le bombe con un bimbo in grembo, senza saperlo.


"In queste situazioni di urgenza e di disagio, in cui guerra e malattia si sovrappongono, gli operatori della nostra azienda sanitaria cercano di essere presenti e utili ad ogni livello - dice il direttore generale dell'Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato.


Ogni singola persona può essere aiutata anche con interventi sanitari che possono sembrare semplici e invece rivestono un'importanza centrale per le persone fragili coinvolte, come nel caso del bambino di questa storia. Dentro la pandemia e la guerra la cura di un animale da compagnia può diventare così una piccola oasi di salvezza".




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