La Regione del Veneto, scossa dall’ondata di polemiche relativa all’applicazione della legge 39/2017 sui canoni di affitto nelle case ATER, ha deciso finalmente di elevare la soglia ISEE per accedere all’assegnazione delle case popolari a 30mila euro. «Contro il livello precedente di appena 20mila euro ci eravamo schierati con forza noi del Movimento 5 Stelle», afferma la capogruppo in consiglio regionale Erika Baldin. «Questo è un primo risultato - continua l'esponente del M5S - che però non basta perchè rischia di proiettare molte famiglie dall'oggi al domani nelle fasce di affitto più alte: una condizione in alcuni casi insostenibile perché ingiustificata, infatti il parametro valuta il reddito lordo e i beni di tutto il nucleo familiare, compresi i risparmi in banca o posta. Ora attendiamo la modifica entro la fine dell'anno.
Il Movimento 5 Stelle chiede che la soglia venga elevata ad almeno 35mila euro: non si può rischiare di lasciare migliaia di famiglie fuori dalla protezione dell'edilizia popolare e in balia di un mercato privato che in alcuni casi, come a Venezia dove i prezzi sono nettamente superiori che altrove, è per molti inaccessibile. Quindi occorre tutelare in primis i pensionati, le giovani coppie e i nuclei che hanno al loro interno persone con disabilità. Inoltre bisogna sfrondare i requisiti necessari, dal momento che accumulare redditi, trattamento di fine rapporto, assicurazioni e indennità di accompagnamento non significa automaticamente che le persone beneficiarie siano benestanti». Le modifiche erano state chieste dall’Unione Inquilini, assieme ad altre tutt’ora al vaglio della giunta e del consiglio regionale: entro fine anno si attendono risposte sul ricalcolo dei canoni con restituzione retroattiva della differenza e sull’abbattimento dell’IVA a carico dei beneficiari. «Noi – conclude Baldin – appoggeremo queste richieste perché il Movimento 5 Stelle non dimentica di essere nato per proteggere la parte debole della società, coloro che anche in una regione considerata benestante come questa in poco tempo sono scivolati ai margini della povertà».
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