Come afferma Baldin si tratta di una situazione drammatica frutto di una mancata programmazione a cui si sono aggiunti gli effetti di quota 100.
CISL evidenzia che nel territorio mancano 80 elementi di cui 30 capisquadra e Baldin sottolinea che il territorio, soggetto a calamità naturali e possibilità di rischio chimico non può essere abbandonato in tal modo.
Baldin, attraverso un’interrogazione a risposta immediata, ha chiesto alla Giunta regionale di attivarsi con il livello centrale per una celere soluzione al problema: «Venezia è fatta di acqua e di legno – conclude Erika Baldin – ma soprattutto è un patrimonio dell’umanità.
Come si è purtroppo visto 25 anni fa con il Teatro la Fenice, qualsiasi ferita inferta alla città diventa immediatamente argomento mondiale.
La prevenzione, in tutti gli ambiti, è sempre più necessaria».
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