Nella prima mattinata di oggi due operazioni all'aeroporto Marco Polo di Venezia hanno visto protagonista la polizia di frontiera. Nel primo caso, due cittadini cinesi sono stati fermati perché in possesso di documenti falsi, processati per direttissima e condannati a 6 mesi con pena sospesa. I due asiatici hanno ricevuto il foglio di via e dovranno tornare a casa. In seguito un francese è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale dopo essere stato fermato per ubriachezza.
Eventuali ulteriori aggiornamenti in seguito.
domenica 31 dicembre 2017
sabato 30 dicembre 2017
MORTO A BURANO MONSIGNOR MEMO, GIÀ SEGRETARIO DELLA CONFERENZA EPISCOPALE DEL TRIVENETO
Nelle prime ore di ieri mattina - sabato 30 dicembre 2017 - è morto nella sua casa di Burano, località in cui era anche nato, monsignor Ezio Memo. Aveva 86 anni e nel corso della sua lunga vita sacerdotale - era stato ordinato nel 1955 dall'allora Patriarca Roncalli - ha svolto molti e rilevanti compiti nel Patriarcato di Venezia e nell'ultimo periodo (tra il 2002 e il 2014) anche nella Conferenza Episcopale Triveneto alla quale ha prestato una collaborazione preziosa in qualità di Segretario aggiunto. Monsignor Memo ha insegnato per decenni in Seminario - Matematica e Biblica - e, in particolare nei primi tempi di sacerdozio, è stato vicario o collaboratore pastorale in diverse comunità parrocchiali tra cui Gazzera, Catene, Bragora, San Giacomo dall'Orio e San Simeone. Dal 1963 al 1971 è stato poi rettore di San Zan Degola', dal 1971 al 1982 di San Zulian e dal 1994 al 2004 di San Giovanni Novo. Ma numerosi e significativi sono stati soprattutto i vari incarichi diocesani che più Patriarchi gli hanno via via affidato: tra l’altro è stato Difensore del vincolo presso il Tribunale ecclesiastico regionale (dal 1972 al 1985), Vicecancelliere patriarcale (dal 1976 al 1984), Delegato patriarcale per le religiose (dal 1981 al 1985), Vicario patriarcale per gli istituti di vita consacrata (dal 1985 al 1994), Provicario generale e Moderator Curiae (dal 1989 al 2002), Economo diocesano ad interim (dal 1991 al 1995), Direttore dell’Ufficio diocesano Beni culturali (dal 1996 al 2002), Delegato generale con le competenze del Vicario generale e del Moderator Curiae (per alcuni mesi nel 2002), Delegato patriarcale per i problemi giuridici e per gli studi accademici (dal 2002 al 2013) nonché Canonico onorario e poi residenziale di S. Marco ed anche (dal 2006 al 2013) Assistente ecclesiastico del Meic di Venezia.
martedì 19 dicembre 2017
SALVAGUARDIA DELL'AMBIENTE LAGUNARE: UNA NUOVA RIVISTA SI PRESENTA A VENEZIA
Continuano gli studi e le ricerche in merito alla salvaguardia della laguna di Venezia. Domani pomeriggio, mercoledì 20 dicembre dalle ore 17, il Provveditore alle Opere Pubbliche del Triveneto (già Magistrato alle Acque) Roberto Linetti presenterà nel capoluogo il numero zero della rivista Quaderni della Laguna, edita dal Consorzio Venezia Nuova e dedicata alla trasparenza nelle operazioni di salvaguardia. L'evento avrà luogo nella sala conferenze di Thetis, dentro l'Arsenale nord di Venezia. Interverranno il direttore Giuseppe Fiengo e gli autori Patrizia Bidinotto, Stefano Boato, Giovanni Cecconi, Silvano Focardi, Pier Francesco Ghetti, Giorgio Mattassi, Antonio Marcomini, Valerio Volpe.
ACTV ASSUME MARINAI DA IMPIEGARE COME STAGIONALI NEI VAPORETTI DI VENEZIA E ISOLE
L'azienda di trasporto pubblico Actv ha dato il via a una procedura di selezione per assumere nuovi marinai a tempo determinato, da impiegare sui vaporetti di linea a Venezia e nelle isole della laguna. Si tratta di lavoratori stagionali demandati a coprire il picco di necessità dell'azienda, che entreranno in una graduatoria a seguito di prova scritta e orale. Requisiti fondamentali sono il diploma di maturità superiore e la buona conoscenza della lingua inglese. La domanda per essere ammessi alla selezione vale per ambo i sessi e scade il prossimo 14 gennaio; il modulo da scaricare, compilare e inviare (assieme al curriculum e a un documento di identità) si trova al sito www.actv.it sotto la voce “Lavora con noi”.
SEMPRE PIU' BAMBINI DORMONO DI MENO PER L'UTILIZZO DI TABLET E SMARTPHONE. III CONGRESSO PEDIATRICO CLODIENSE: PREVENZIONE E STILE DI VITA NEI BAMBINI
Recentemente si è svolto il III° Convegno Pediatrico Clodiense dedicato, quest’anno, alla prevenzione e stili di vita. Il filo conduttore dell’evento sono state le 8 azioni del progetto della Regione Veneto Genitoripiù (www.genitoripiu.it): prendersi cura del bambino significa pensare alla sua salute già prima del concepimento e lungo tutto l'arco della vita con particolare attenzione ai suoi primi anni. Per questo motivo il progetto Genitoripiù propone 8 azioni di provata efficacia: 8 azioni con un unico obiettivo, promuovere la salute fisica e psicologica del proprio bambino.
Assumere l’acido folico nei tempi e nelle quantità corrette, non fumare in gravidanza e davanti al bambino, non bere in gravidanza e in allattamento, fare tutte le vaccinazioni raccomandate, mettere il bambino a dormire a pancia in su, allattare al seno, proteggerlo dagli incidenti in auto e in casa, leggergli un libro.
Gli interventi del dottor Leonardo Speri, responsabile regionale del progetto Genitoripiù e della dottoressa Stefania Porchia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia hanno presentato le 8 azioni ed hanno messo in evidenza quali siano le azioni per le quali c’è bisogno di sviluppare una maggiore attenzione nel territorio della Ulss 3: la recente rilevazione fatta nel 2016 mette in evidenza che le conoscenze degli operatori del percorso nascita sono sostanzialmente allineate con quelle regionali, hanno la positiva tendenza ad essere maggiormente proattivi con i genitori, hanno un’ottima conoscenza sulla tematica dell’allattamento ma un po’ meno sulla posizione sicura in culla (a pancia in su!) e sulla protezione in casa.
Ci sono sempre più conferme scientifiche che queste 8 azioni sono quelle che riescono ad intervenire più efficacemente sia nella prevenzione dei rischi più importanti nei primi anni di vita, sia per garantire ai bambini un vero e proprio capitale di salute per il futuro. Sono molto connesse tra di loro e, attuate insieme, moltiplicano la loro efficacia: una singola azione può essere efficace per prevenire molti problemi e un singolo problema di salute può essere prevenuto con il contribuito sinergico di più azioni.
“I pediatri di famiglia – ha commentato il Direttore Generale della Ulss 3 Giuseppe Dal Ben - sono da sempre impegnati a garantire, attraverso l’istituto dei bilanci di salute, i migliori standard di salute per tutti i bambini e valutano con favore che anche altre figure professionali siano coinvolte attraverso questo progetto regionale a collaborare nel sostenere i migliori principi di prevenzione e stili di vita”. “Fondamentale – ha aggiunto il DG – è diffondere quindi i corretti comportamenti e cercare, inoltre, da adulti, a dare il buon esempio”.
Nel corso del convegno è stato affrontato anche il tema delle abitudini al sonno e la loro correlazione con i disturbi del comportamento con la presentazione in anteprima dei dati preliminari di una ricerca, di cui il dottor Mattia Doria, coordinatore dei Pediatri di Libera Scelta del Distretto di Chioggia, è stato il coordinatore scientifico nazionale, sviluppata su 11 regioni italiane sotto l’egida della Federazione Italiana Medici Pediatri. Uno degli aspetti che emergono è che il 25% dei bambini a 5 anni dorme meno delle ore raccomandate e che già a 1-2 anni di vita il 12-13% dei bambini utilizza i moderni devices elettronici (tablet, smartphone e TV) in fase di addormentamento; dalla ricerca emerge anche quanto i bambini abbiano poca autonomia durante il sonno notturno dal momento che oltre il 34% dei bambini di età 3-5 anni dorme nel lettone o in camera con i genitori. Per quanto attiene ai disturbi del comportamento emerge che essi siano favoriti dall’andare a letto tardi, dall’utilizzo frequente dei devices elettronici e dal dormire meno delle ore raccomandate mentre siano molto meno presenti nei bambini che vanno a letto presto e si addormentano nel proprio letto con la lettura di un libro da parte di un genitore.
lunedì 18 dicembre 2017
TRE E'QUIPE DELL'ANGELO PER UN LUNGO INTERVENTO COMPLESSO: TOLTO IL TUMORE E RICOSTRITUITO IL TORACE AD UN GIOVANE PAZIENTE
Un lungo intervento complesso, effettuato all’Angelo in contemporanea da tre equipe specialistiche, ha restituito una speranza di vita ad una giovane donna aggredita da una grave forma tumorale.
“Ci siamo trovati di fronte ad una paziente giunta da altro ospedale, colpita da una importante recidiva di tumore alla mammella”, spiega il Direttore della Breast Unit dell’Ulss 3 Serenissima, il dottor Guido Papaccio. “La nuova massa tumorale era tale – spiega – che il seno della paziente era gravemente invaso, e lo stesso tumore aveva già intaccato la parete esterna del torace, ormai sanguinante. Erano già stati attaccati dal male anche i tessuti circostanti e le ossa, in particolare lo sterno e le costole”. La paziente non rispondeva più in alcun modo alla chemioterapia, e versava in immediato pericolo di vita per le infezioni e le emorragie che la massa tumorale poteva provocare.
Il caso è stato studiato e rapidamente valutato dal gruppo multidisciplinare della Breast Unit dell’Ulss 3 Serenissima che escluso dopo gli esami di stadiazione la presenza di metastasi a distanza, ha dato indicazioni per un intervento immediato e congiunto, in cui hanno operato le equipe della Brest Unit, della Chirurgia toracica e della Chirurgia plastica.
Nel corso di un’unica seduta operatoria, durata più di cinque ore, i chirurghi oncologici della Breast Unit hanno per primi asportato la massa tumorale. Ha fatto seguito l’intervento degli specialisti di chirurgia toracica: “Abbiamo asportato – spiega il Primario Cristiano Breda – un’ampia porzione circostante, demolendo anche lo sterno e le costole aggredite dal tumore; queste porzioni scheletriche sono state poi ricostruite con un innesto protesico composito costituito da più materiali di sintesi, assemblato su misura al tavolo operatorio”.
All’intervento di asportazione, demolizione e ricostruzione dell’ampia porzione di torace della paziente, ha fatto seguito l’intervento del chirurgo plastico: “Siamo intervenuti – spiega il Primario Marco Lorenzini, che ha guidato la sua équipe operatoria – per ricostituire sul petto della paziente la protezione di epidermide; l’innesto di un lembo esterno, prelevato dalla schiena della paziente, ha una finalità estetica ma è stato realizzato soprattutto a garanzia e a protezione della parte interessata dal male prima, e dall’operazione chirurgica poi”.
“A sette giorni dalla complessa operazione la paziente è stata dimessa verso l’ospedale di provenienza. E’ risultata decisiva la capacita degli specialisti dell’Ulss 3 Serenissima – spiega il Direttore Generale Giuseppe Dal Ben – di affrontare insieme il caso. Questo è avvenuto sia nella presa in carico e nella valutazione, svolte dalla nostra Breast Unit, sia nella disponibilità delle diverse équipe per un intervento complesso. Una operazione chirurgica di questo livello poteva essere effettuato solo in un Ospedale in cui non solo risiedono particolari e diverse specialità, ma in cui la collaborazione al servizio del paziente è la parola d’ordine”.
L’intervento effettuato all’Angelo ha strappata la paziente da una situazione di gravissima compromissione e di immediato pericolo di vita; la giovane donna ora può contare su una nuova aspettativa di vita – le mere statistiche, misurate a due anni dall’operazione, confermano che le persone operate con successo hanno almeno il 50% di possibilità di sopravvivenza – che dipenderà evidentemente dall’eventualità o meno di recidive, ma che senza l’operazione chirurgica sarebbe stata uguale a zero.
domenica 17 dicembre 2017
RABBIA DEI PENDOLARI DELLA LINEA 80: ANCHE STAMANI GUASTI E UN PRINCIPIO D'INCENDIO
Pessimo inizio settimana per parte dei pendolari diretti a Venezia con la Linea 80. Questa mattina coin la corsa delle sei si è resa necessaria la sostituzione di ben due autobua, il primo ha avuto addirittura un principio d'incendio spento con l'estintore di bordo il secondo per un guasto al motore.
I guasti sono avvenuti al km 106 della romea nei pressi di Marghera.
"Non pagheremo il prossimo abbonamento" hanno promesso alcuni dei pendolari.
MERCOLEDÌ 20 DICEMBRE LA FONDAZIONE LIGABUE REGALA A VENEZIA LO SPETTACOLO "MICHELANGELO E IL PUPAZZO DI NEVE"
“Michelangelo e il pupazzo di neve” è una nuovissima pièce scritta e interpretata da Carlo Vanoni con la regia di Gian Marco Montesano, prodotta da Florian Metateatro Centro di Produzione Teatrale di Pescara. Un incredibile e originale affondo sulla vita e la personalità del Maestro fiorentino che Vanoni, noto ai più per le sue lezioni-spettacolo sull'arte, ha portato solo dall'ottobre scorso sul palcoscenico: un monologo accompagnato da musiche originali, giochi di luci, video mapping, ovvero un’analisi complessa della personalità di Michelangelo come grande lottatore, anche attraverso una serie di aneddoti che riportano l'artista “sulla terra”, togliendolo dalla dimensione leggendaria che spesso accompagna i grandi artisti del passato.
«Mi piace l'idea di proporre alla città forme diverse di approccio alla cultura e al sapere – spiega Inti Ligabue, il presidente della Fondazione Giancarlo Ligabue – e di coinvolgere le persone più diverse, adulti e bambini, esperti e persone estranee a questo mondo. Lo sento quasi un dovere, perché ho avuto la fortuna di crescere in mezzo a opere d'arte, di conoscere civiltà diverse vivendo, tramite mio padre, l'entusiasmo per la ricerca e la scoperta. In qualche modo cerco di condividerla con la città».
Nel 2018 sarà infatti soprattutto Venezia al centro degli impegni della Fondazione Giancarlo Ligabue, a partire dalla grande mostra che si aprirà il 12 gennaio 2018 a Palazzo Loredan, sede del Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, sulla cultura straordinaria di Maya, Inca e Aztechi e delle tante civiltà precolombiane che gli europei cominciarono a conoscere dopo il 1492, con la scoperta di un nuovo Continente: “Il Mondo che non c'era. L'arte precolombiana nella Collezione Ligabue”. Una mostra che si preannuncia imperdibile.
“Michelangelo e il pupazzo di neve” sarà a ingresso gratuito, fino ad esaurimento posti, mercoledì 20 dicembre dalle ore 21 al teatro Goldoni di Venezia. Prenotazione possibile solo per abbonati (vecchi e nuovi) a Ligabue Magazine.
Tra capolavori, aneddoti e fragilità, viene dunque raccontato Michelangelo uomo e non solo l’artista che ha fatto grande la Firenze dei Medici e la Roma del secondo Cinquecento. Michelangelo dal carattere duro come il marmo e Michelangelo che si commuove, Michelangelo artista che combatte come un pugile sul ring anche quando le circostanze sembrano avverse. E non si arrende. Mai. Nemmeno quando s’innamora.
In scena Carlo Vanoni, attore performatico che entra ed esce dal personaggio, che si accompagna con la chitarra elettrica e proietta immagini avvalendosi di tecnologie video, tenendo saldo il filo di una narrazione in grado di sovvertire i luoghi comuni e di stupire. Tutto questo per restituire ciò che Michelangelo era: il più grande professionista al servizio del potere, in un’epoca in cui il potere non poteva fare a meno dell’arte.
«Mi piace l'idea di proporre alla città forme diverse di approccio alla cultura e al sapere – spiega Inti Ligabue, il presidente della Fondazione Giancarlo Ligabue – e di coinvolgere le persone più diverse, adulti e bambini, esperti e persone estranee a questo mondo. Lo sento quasi un dovere, perché ho avuto la fortuna di crescere in mezzo a opere d'arte, di conoscere civiltà diverse vivendo, tramite mio padre, l'entusiasmo per la ricerca e la scoperta. In qualche modo cerco di condividerla con la città».
Nel 2018 sarà infatti soprattutto Venezia al centro degli impegni della Fondazione Giancarlo Ligabue, a partire dalla grande mostra che si aprirà il 12 gennaio 2018 a Palazzo Loredan, sede del Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, sulla cultura straordinaria di Maya, Inca e Aztechi e delle tante civiltà precolombiane che gli europei cominciarono a conoscere dopo il 1492, con la scoperta di un nuovo Continente: “Il Mondo che non c'era. L'arte precolombiana nella Collezione Ligabue”. Una mostra che si preannuncia imperdibile.
“Michelangelo e il pupazzo di neve” sarà a ingresso gratuito, fino ad esaurimento posti, mercoledì 20 dicembre dalle ore 21 al teatro Goldoni di Venezia. Prenotazione possibile solo per abbonati (vecchi e nuovi) a Ligabue Magazine.
Tra capolavori, aneddoti e fragilità, viene dunque raccontato Michelangelo uomo e non solo l’artista che ha fatto grande la Firenze dei Medici e la Roma del secondo Cinquecento. Michelangelo dal carattere duro come il marmo e Michelangelo che si commuove, Michelangelo artista che combatte come un pugile sul ring anche quando le circostanze sembrano avverse. E non si arrende. Mai. Nemmeno quando s’innamora.
In scena Carlo Vanoni, attore performatico che entra ed esce dal personaggio, che si accompagna con la chitarra elettrica e proietta immagini avvalendosi di tecnologie video, tenendo saldo il filo di una narrazione in grado di sovvertire i luoghi comuni e di stupire. Tutto questo per restituire ciò che Michelangelo era: il più grande professionista al servizio del potere, in un’epoca in cui il potere non poteva fare a meno dell’arte.
giovedì 14 dicembre 2017
NATALE E DONI: PAM PANORAMA PER I BAMBINI DELLA PEDIATRIA DELL'ANGELO
Anche PAM Panorama, uno degli storici brand commerciali del Veneziano, gli amici dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, e in particolare dei piccoli ospiti della Pediatria: nella giornata di ieri infatti, i bambini ricoverati hanno ricevuto pacchi e doni, già di sapore natalizio, consegnati insieme alla Direzione dell’Ospedale.
“E’ un piacere entrare così nel clima natalizio – ha spiegato il Direttore Generale Giuseppe Dal Ben – con questa prima consegna a bambini che oggi sono in cura nella nostra struttura, ma che sicuramente poi riceverne altri, quando sarà Natale, nelle loro famiglie. Un grazie a PAM Panorama che ci ha messo a disposizione questi doni, e molti altri per i bambini che il Reparto ospiterà nelle prossime settimane”.
A accogliere i “pacchi” dalle mani di Giulia Laura Pivetta, insieme ai medici della Pediatria e al Direttore Dal Ben, anche Maria Pia Vivolo maestra della Scuola in Ospedale, punto di riferimento per i bambini ricoverati, e luogo di svago e di gioco, oltre che di studio.
mercoledì 13 dicembre 2017
COMMERCIO: ERIKA BALDIN (M5S), "LA VENDITA SU SUOLO PUBBLICO VENGA ESCLUSA DALLA DIRETTIVA BOLKENSTEIN"
Il commercio su area pubblica deve essere escluso dalla direttiva Bolkestein. Lo ribadisce la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Erika Baldin, presente al convegno sull’argomento tenutosi martedì sera all'hotel Russott di Mestre. «Il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato una mia mozione sulla Bolkestein -ricorda l’esponente pentastellata- impegnando la Giunta a intervenire in tutte le sedi competenti affinché il Governo riveda il D. Lgs. n. 59/2010 e giunga all’esclusione del commercio su area pubblica dall’applicazione della Bolkestein. Questa direttiva colpisce infatti 200mila aziende con un indotto di un milione di posti di lavoro». Continua Baldin: «La Bolkestein, direttiva 2006/123/CE, è chiamata così dal commissario europeo per il mercato interno che ne ha curato la stesura, ai tempi della Commissione guidata da Romano Prodi; si tratta di una direttiva molto controversa che ha l’obiettivo di integrare i mercati dei singoli paesi europei e di favorire la circolazione degli operatori. Ha creato moltissime proteste fin da prima della sua approvazione, proteste che proseguono anche oggi perché di fatto stimola una corsa al ribasso per quanto riguarda le tutele sociali, i diritti dei lavoratori autonomi, ma anche dipendenti e il livello delle retribuzioni. La direttiva fissa i principi che i singoli Stati devono applicare, quindi ogni Stato ha avuto un suo spazio di manovra: l’Italia l’ha recepita con il decreto legislativo del 26 marzo 2010».
Prosegue ancora la consigliera regionale: «La direttiva europea prevede la messa a gara di tutte le postazioni di vendita su suolo pubblico come mercati, bancarelle, camion-bar e molte altre ancora, includendo fra le "risorse naturali limitate" appunto lo stesso terreno di stazionamento, secondo un’interpretazione contestata dalle associazioni di categoria. E l’Italia è l’unico paese in Europa ad applicare la Bolkestein al commercio ambulante. Esistono proposte e deliberazioni a firma di tutti i partiti che vogliono l’esclusione della categoria, ma questi iter non arrivano alla calendarizzazione per volontà politica. Del resto, tutti i partiti hanno votato il D. Lgs. 59/2010 (governo Berlusconi), anche la Lega Nord. In sette anni non si è fatto nulla. Anzi si è convocato un tavolo di confronto sul tema una sola volta». Il MoVimento 5 Stelle vuole che venga stralciato l’art 70 comma 1, che riconosce il titolo autorizzatorio alle società di capitali perché vogliamo che l’attività sia esercitata solo da imprese individuali e da società di persone, come è sempre stato finora: «Con questo articolo -afferma l'esponente del M5S- si vuole aprire un varco alle multinazionali e alla grande distribuzione anche nei nostri mercati rionali. In più, per porre un argine a queste realtà, noi abbiamo proposto la chiusura di 6 festività obbligatorie, a scelta, dei centri commerciali. Perché vogliamo tutelare i piccoli commercianti dei nostri splendidi centri storici italiani, proposta che non si vuole portare all’approvazione definitiva in Senato».
Erika Baldin ricorda il referendum consultivo dello scorso 22 ottobre: «Qui in Veneto ci siamo espressi al 60% dei votanti per maggiori forme e condizioni di autonomia, che a nostro modo di vedere dovrebbero incidentalmente interessare anche la materia del commercio, per quanto non prevista. La materia infatti in teoria sarebbe già competenza della Regione ma trova un suo grosso limite nella tutela della concorrenza, che è materia esclusiva dello Stato. Sono infatti moltissime le sentenze della Corte Costituzionale che hanno sostanzialmente "punito" le Regioni per scelte importanti fatte in materia di orari, aperture domenicali, bandi. Per noi quindi -conclude Baldin- l’occasione dell’autonomia deve essere presa anche per ridiscutere questi temi, per chiedere che lo Stato si faccia promotore di tante sollecitazioni che arrivano dalle Regioni a tutela degli operatori commerciali».
Prosegue ancora la consigliera regionale: «La direttiva europea prevede la messa a gara di tutte le postazioni di vendita su suolo pubblico come mercati, bancarelle, camion-bar e molte altre ancora, includendo fra le "risorse naturali limitate" appunto lo stesso terreno di stazionamento, secondo un’interpretazione contestata dalle associazioni di categoria. E l’Italia è l’unico paese in Europa ad applicare la Bolkestein al commercio ambulante. Esistono proposte e deliberazioni a firma di tutti i partiti che vogliono l’esclusione della categoria, ma questi iter non arrivano alla calendarizzazione per volontà politica. Del resto, tutti i partiti hanno votato il D. Lgs. 59/2010 (governo Berlusconi), anche la Lega Nord. In sette anni non si è fatto nulla. Anzi si è convocato un tavolo di confronto sul tema una sola volta». Il MoVimento 5 Stelle vuole che venga stralciato l’art 70 comma 1, che riconosce il titolo autorizzatorio alle società di capitali perché vogliamo che l’attività sia esercitata solo da imprese individuali e da società di persone, come è sempre stato finora: «Con questo articolo -afferma l'esponente del M5S- si vuole aprire un varco alle multinazionali e alla grande distribuzione anche nei nostri mercati rionali. In più, per porre un argine a queste realtà, noi abbiamo proposto la chiusura di 6 festività obbligatorie, a scelta, dei centri commerciali. Perché vogliamo tutelare i piccoli commercianti dei nostri splendidi centri storici italiani, proposta che non si vuole portare all’approvazione definitiva in Senato».
Erika Baldin ricorda il referendum consultivo dello scorso 22 ottobre: «Qui in Veneto ci siamo espressi al 60% dei votanti per maggiori forme e condizioni di autonomia, che a nostro modo di vedere dovrebbero incidentalmente interessare anche la materia del commercio, per quanto non prevista. La materia infatti in teoria sarebbe già competenza della Regione ma trova un suo grosso limite nella tutela della concorrenza, che è materia esclusiva dello Stato. Sono infatti moltissime le sentenze della Corte Costituzionale che hanno sostanzialmente "punito" le Regioni per scelte importanti fatte in materia di orari, aperture domenicali, bandi. Per noi quindi -conclude Baldin- l’occasione dell’autonomia deve essere presa anche per ridiscutere questi temi, per chiedere che lo Stato si faccia promotore di tante sollecitazioni che arrivano dalle Regioni a tutela degli operatori commerciali».
lunedì 11 dicembre 2017
BOLKENSTEIN, IL M5S: "GRAVISSIME RIPERCUSSIONI SU TRADIZIONE E QUALITÀ DEL COMMERCIO AMBULANTE". DOMANI SERA DI MAIO A MESTRE
La consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Erika Baldin torna a difendere il commercio ambulante e i mercati veneti dalla direttiva Bolkestein. Baldin sarà domani al convegno organizzato dal M5S per approfondire l'argomento con il vicepresidente della Carema dei Deputati, Luigi Di Maio, e con il Goia – Gruppo Organizzato Indipendente Ambulanti. L'incontro si terrà alle 19.30 all'hotel Russott di via Orlanda a Mestre: saranno presenti anche l'onorevole Ivan Della Valle, Giancarlo Nardozzi -presidente nazionale del Goia- e il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Cristian Sergo. La consigliera regionale sta portando avanti una lunga e difficile operazione in consiglio regionale per tutelare il commercio su area pubblica e gli ambulanti: ha già formalizzato due mozioni, una delle quali è stata approvata dall'assemblea regionale veneta: il consiglio ha ritenuto di approvare il provvedimento proposto dall'esponente stellata, che chiedeva di escludere dalla direttiva Bolkestein il commercio su area pubblica e gli ambulanti.
«Il commercio su area pubblica e gli ambulanti devono essere esclusi dalla direttiva Bolkestein», ribadisce Baldin. «La scelta del legislatore italiano di attuare la direttiva prevedendo nella propria legislazione di recepimento una specifica applicazione della disciplina del commercio sulle aree pubbliche rischia di determinare l'esposizione dei mercati rionali, condotti da imprese familiari, alla speculazione delle multinazionali della grande distribuzione. Questo passaggio porterebbe gravi ripercussioni sulla natura, sulla tradizione e sulla qualità del commercio ambulante. Il numero delle famiglie occupate nel settore del commercio sulle aree pubbliche, il valore delle licenze a suo tempo pagate all'erario pubblico e l’importanza dell’indotto collegato – conclude la consigliera regionale - devono indurre il legislatore a rivedere l'applicazione dei principi enunciati dalla direttiva Bolkestein».
martedì 5 dicembre 2017
AUTOBUS SPORCHI, DATATI, FUORI ORARIO: "MULTA" DEL COMUNE ALL'ACTV
Il Comune di Venezia “multa” Actv. L'azienda di trasporto pubblico infrange -secondo i dati di Ca' Farsetti- undici dei 59 indicatori contenuti nel contratto di servizio automobilistico e sette su 58 per la navigazione, il che vale una penale di 273mila euro dalle già provate casse della partecipata. Nella fattispecie, al trasporto locale viene contestata una scarsa qualità del servizio che si manifesta nei mezzi obsoleti, sporchi, in ritardo e addirittura all'anticipo quando alcuni piloti corrono più del dovuto, il che accade nell'extraurbano specie di sera.
Tra i disagi evidenziati, anche lo scarso o mancato funzionamento di biglietterie automatiche e la rara climatizzazione di alcuni vaporetti nel periodo più caldo. Va anche detto però che quanto al parco mezzi, datato a volte anche oltre i 15 anni senza una sostituzione, le responsabilità ricadono sui fondi a disposizione e quindi anche sui Comuni. I 273mila euro verranno detratti dal residuo di fine anno dovuto all'azienda. Il monitoraggio della qualità continuerà anche in futuro.
Tra i disagi evidenziati, anche lo scarso o mancato funzionamento di biglietterie automatiche e la rara climatizzazione di alcuni vaporetti nel periodo più caldo. Va anche detto però che quanto al parco mezzi, datato a volte anche oltre i 15 anni senza una sostituzione, le responsabilità ricadono sui fondi a disposizione e quindi anche sui Comuni. I 273mila euro verranno detratti dal residuo di fine anno dovuto all'azienda. Il monitoraggio della qualità continuerà anche in futuro.
sabato 2 dicembre 2017
DAL BEN CONTRO LE CRITICHE DEL M5S: "TUTTO FALSO, CHIEDEREMO CONTO A CHI GETTA FANGO"
Durante l'intervento inaugurale del convegno su prevenzione e stili di vita, organizzato dai pediatri del Distretto stamane all'ospedale di Chioggia, il direttore generale della Ulss 3 Serenissima Giuseppe Dal Ben si è tolto qualche sassolino dalle scarpe riguardo le accuse mosse dai due esponenti del MoVimento 5 Stelle, il deputato Emanuele Cozzolino e la consigliera regionale Patrizia Bartelle, in merito alla gestione poco trasparente di un reparto all'ospedale civile di Venezia, ovvero Anestesia e Rianimazione. Nel ringraziare i medici presenti per la professionalità espressa quotidianamente, Dal Ben ha chiesto loro aiuto per «sviluppare attorno alla sanità del territorio la positività che merita», con esplicito riferimento al caso sollevato dai due politici grillini attraverso una interrogazione alla Regione Veneto: «Dopo opportune verifiche -ha detto il direttore della Ulss- non risulta niente di ciò che viene contestato. Ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità, procederemo con determinazione a chiedere conto a chi ha gettato fango sopra una realtà sanitaria molto importante».
Dal canto suo, il responsabile del reparto Anestesia e Rianimazione dell'ospedale civile, il medico Carlo Maggiolo, risponde direttamente rievocando le accuse: "Viene riferito che, secondo alcune denunce, sarebbero numerosi i casi in cui i pazienti vengono sottoposti a trattamenti non necessari nell’Unità di Anestesia e Rianimazione soltanto per consentire ad una piccola parte del personale di incrementare le ore da iscrivere in busta paga con danni per l’ente di decine di migliaia di euro. Ciò che sarebbe ancor più inaccettabile è che alcuni di questi trattamenti potrebbero creare danni agli stessi pazienti. Indipendentemente da questo, sarebbe ormai divenuta una prassi impiegare personale in servizi scarsamente o per nulla utilizzati, allo scopo di giustificare l’impiego extra orario, consentendo in tal modo di percepire indebitamente allo stesso degli extra aggiuntivi per prestazioni in realtà non effettuate”.
Replica il dottor Maggiolo in una nota: "Ciò è evidentemente falso in quanto da alcuni mesi vi è una diminuzione del personale medico del Reparto correlato con la nota carenza di medici anestesisti presente in tutto il Veneto. Per tale motivo si riesce solo con una dedizione ammirevole (e con il necessario contributo dei colleghi di Mestre) a coprire i turni di servizio ed a gestire le sale operatorie anche, ovviamente, utilizzando per cercare di diminuire le liste di attesa e di operare almeno le patologie indifferibili, le risorse aggiuntive che la Regione del Veneto attraverso l’Ulss garantisce a tale scopo. Di questo sono testimoni tutti i chirurghi dell’ospedale di Venezia e, crediamo, tutta la cittadinanza di Venezia". Continua il responsabile di Rianimazione: "Quanto ai 'trattamenti non necessari', qualcuno dovrebbe spiegare quali essi siano, tenendo presente che l'anestesia è sempre somministrata per eseguire un intervento chirurgico. I ricoveri in Terapia Intensiva sono per definizione urgenti e non differibili e vi è un medico di guardia indipendentemente dal fatto che gli otto posti letto in dotazione siano totalmente o parzialmente occupati. Il trattamento di questi pazienti è eseguito secondo le linee guida delle società scientifiche della specialità, con procedure certificate ed è fatto proprio per non creare danni, ma benefici ai pazienti, come si evince dalla mortalità decisamente ridotta nella Terapia Intensiva di Venezia.
Sarebbe poi interessante sapere quali siano, secondo gli scriventi, i servizi scarsamente o per nulla utilizzati nei quali il personale verrebbe impiegato, in quanto un medico deve a volte fare due o più cose contemporaneamente. Per quanto riguarda gli straordinari, è noto a tutti che non vengono retribuiti e che ogni medico ha molte ore eccedenti il proprio orario di servizio che appunto non sono mai state pagate. Spiace comunque che vengano lanciate accuse inconsistenti, fumose e senza alcuna prova a fronte di un impegno encomiabile del personale sia medico che infermieristico della Unità Operativa. Restiamo in attesa di tali prove e dell’eventuale ispezione da parte della Regione del Veneto, riservandoci di querelare i denuncianti e chi ha fornito loro queste farneticanti e false notizie".
Dal canto suo, il responsabile del reparto Anestesia e Rianimazione dell'ospedale civile, il medico Carlo Maggiolo, risponde direttamente rievocando le accuse: "Viene riferito che, secondo alcune denunce, sarebbero numerosi i casi in cui i pazienti vengono sottoposti a trattamenti non necessari nell’Unità di Anestesia e Rianimazione soltanto per consentire ad una piccola parte del personale di incrementare le ore da iscrivere in busta paga con danni per l’ente di decine di migliaia di euro. Ciò che sarebbe ancor più inaccettabile è che alcuni di questi trattamenti potrebbero creare danni agli stessi pazienti. Indipendentemente da questo, sarebbe ormai divenuta una prassi impiegare personale in servizi scarsamente o per nulla utilizzati, allo scopo di giustificare l’impiego extra orario, consentendo in tal modo di percepire indebitamente allo stesso degli extra aggiuntivi per prestazioni in realtà non effettuate”.
Replica il dottor Maggiolo in una nota: "Ciò è evidentemente falso in quanto da alcuni mesi vi è una diminuzione del personale medico del Reparto correlato con la nota carenza di medici anestesisti presente in tutto il Veneto. Per tale motivo si riesce solo con una dedizione ammirevole (e con il necessario contributo dei colleghi di Mestre) a coprire i turni di servizio ed a gestire le sale operatorie anche, ovviamente, utilizzando per cercare di diminuire le liste di attesa e di operare almeno le patologie indifferibili, le risorse aggiuntive che la Regione del Veneto attraverso l’Ulss garantisce a tale scopo. Di questo sono testimoni tutti i chirurghi dell’ospedale di Venezia e, crediamo, tutta la cittadinanza di Venezia". Continua il responsabile di Rianimazione: "Quanto ai 'trattamenti non necessari', qualcuno dovrebbe spiegare quali essi siano, tenendo presente che l'anestesia è sempre somministrata per eseguire un intervento chirurgico. I ricoveri in Terapia Intensiva sono per definizione urgenti e non differibili e vi è un medico di guardia indipendentemente dal fatto che gli otto posti letto in dotazione siano totalmente o parzialmente occupati. Il trattamento di questi pazienti è eseguito secondo le linee guida delle società scientifiche della specialità, con procedure certificate ed è fatto proprio per non creare danni, ma benefici ai pazienti, come si evince dalla mortalità decisamente ridotta nella Terapia Intensiva di Venezia.
Sarebbe poi interessante sapere quali siano, secondo gli scriventi, i servizi scarsamente o per nulla utilizzati nei quali il personale verrebbe impiegato, in quanto un medico deve a volte fare due o più cose contemporaneamente. Per quanto riguarda gli straordinari, è noto a tutti che non vengono retribuiti e che ogni medico ha molte ore eccedenti il proprio orario di servizio che appunto non sono mai state pagate. Spiace comunque che vengano lanciate accuse inconsistenti, fumose e senza alcuna prova a fronte di un impegno encomiabile del personale sia medico che infermieristico della Unità Operativa. Restiamo in attesa di tali prove e dell’eventuale ispezione da parte della Regione del Veneto, riservandoci di querelare i denuncianti e chi ha fornito loro queste farneticanti e false notizie".
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