giovedì 13 marzo 2014

MIRA: I CARABINIERI SCOPRONO CHE IL PIRATA DELLA STRADA ASSASSINO ERA UN NIGERIANO GIA' IN GALERA PER DROGA

immagine presa da internet
--> I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Chioggia (VE), a conclusione di prolungata attività d’indagine, svolta in collaborazione con militari del Nucleo Investigativo di Venezia, della Compagnia Carabinieri di Mestre e del R.I.S. di Parma, procedevano all’arresto in esecuzione di Ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Venezia di OMOIKE AIKHOMU, nato in Nigeria il 10.01.1984, in Italia senza fissa dimora, in atto detenuto per altra causa presso la casa circondariale di Padova “due palazzi”, poiché’ ritenuto responsabile dei reati di omicidio colposo, omissione di soccorso, guida senza patente e spaccio di sostanze stupefacenti continuato. Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Venezia, Dott. Roberto TERZO, iniziavano a seguito del rinvenimento del cadavere del cittadino cinese LIU HAIPING, scoperto casualmente da due agricoltori all’ interno di un campo di grano limitrofo alla via Toniolo della frazione di Tombelle di Vigonovo (VE). I rilievi effettuati permettevano di identificare il corpo e di repertare alcuni parti in plastica evidentemente staccatesi da una vettura, rinvenute ai limiti della carreggiata stradale. Gli esami sulla salma permettevano di appurare che il quadro lesivo fosse compatibile con un investimento da tergo del pedone, che a seguito dell’urto veniva sbalzato dal ciglio della strada al campo adiacente. Dagli accertamenti successivi si aveva la certezza che detti pezzi provenissero da una vettura ROVER modello 200 e per questo si censivano tutte le vetture rispondenti a questi criteri circolanti in Veneto. Dalle prime indagini si fissava con certezza il dato che il Liu Haiping fosse stato visto vivo per l’ultima volta alle 21:30 circa del 23 maggio, e l’esame autoptico fissava l’ora della morte tra le ore 20.00 del 23 maggio e le 01.00 del 24 maggio. Incrociando i dati acquisiti e quelli di alcune telecamere di sorveglianza si riusciva a fissare l’ì ora dell’investimento nelle 22.05 circa del 23 maggio 2013. Il cittadino straniero OMOIKE veniva medio tempore arrestato dai Carabinieri della Tenenza di Mira per spaccio di sostanze stupefacenti, mentre era alla guida di una ROVER 200 di colore nero con vistosi danni alla carrozzeria, perfettamente compatibili con quelli che necessariamente doveva aver riportato l’ auto investitrice del cinese. La vettura veniva inviata al R.I.S. Carabinieri di Parma insieme ai reperti plastici trovate sul luogo dell’ incidente oltre agli indumenti indossati dalla vittima all’ atto del decesso, e gli accertamenti esperiti permettevano di accettare che: 1) I danni alla vettura fossero compatibili con quelli causati dall’ investimento di un pedone, 2) I pezzi plastici rinvenuti avevano corrispondenza dimensionale e perfetta vestibilità dei supporti di aggancio di vari pezzi repertati con le relative parti mancanti della vettura in questione. 3) Sui jeans indossati dalla vittima sono stati rinvenuti depositi di materiale plastico di colore nero compatibile per caratteristiche morfologiche e composizione chimica con il materiale di cui è composta la mascherina repertata nei pressi del cadavere. 4) Sulla mascherina venivano trovate fibre tessili compatibili con quelle dei jeans di Liu Haiping. Il telefono dell’ Homoike veniva sequestrato all’ atto del suo arresto e dagli accertamenti eseguiti si appurava che nel momento dell’ investimento sollecitasse celle telefoniche compatibili con il luogo dell’incidente. Per fugare ogni dubbio si escutevano quali testimoni le persone che avevano contatto il telefono del nigeriano immediatamente prima ed immediatamente dopo l’ora dell’ incidente. Le sette persone sentite confermavano di averlo contattato per comprare della cocaina e testimoniavano di numerose cessioni avvenute in passato. Tutti i testimoni riferivano che da anni l’ Omoike avesse in uso la ROVER 200 nera, ed alcuni testimoni confermavano di averlo visto alla guida di quella vettura proprio la sera dell’ incedente. Acquisiti gli elementi probanti suddetti venivano pertanto richiesta l’emissione di una misura cautelare in carcere nei confronti dell’OMOIKE, che veniva concessa dal GIP del Tribunale di Venezia Dott.ssa Marta PACCAGNELA. La misura cautelare veniva eseguita presso il carcere “Due Palazzi” di Padova, ove l’arrestato si trova ristretto per altra causa. Lo stesso annovera diversi precedenti penali per per reati di materia di stupefacenti e per un’omissione di soccorso risalente a circa tre anni, quando siera già reso responsabile di un analogo investimento con danni alle persone e anche in quel caso si era dato alla fuga.

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