lunedì 27 aprile 2020

RIPRESI I LAVORI DI RESTAURO AI MOSAICI NELLA BASILICA DI SAN MARCO, DANNEGGIATI DALL'ACQUA ALTA DI NOVEMBRE

In seguito alla richiesta presentata dalla Procuratoria di San Marco venerdì 24 aprile, la Prefettura di Venezia ha autorizzato la ripresa degli interventi tampone e di salvaguardia sui mosaici pavimentali all'interno della Basilica di San Marco, cuore religioso e culturale, simbolo per eccellenza della città lagunare.
La Basilica rimane chiusa alle Messe ed alle visite turistiche, ma le attività tese a rimuovere le efflorescenze saline e a proteggere i frammenti musivi in pericolo sono effettivamente già iniziati il 27 aprile, con una piccola squadra di 4 persone operanti in Basilica, salita a 6 nella giornata di martedì. Nelle settimane successive rientreranno altre maestranze.
«Siamo particolarmente felici di questa possibilità - commenta il Primo Procuratore di San Marco, Carlo Alberto Tesserin - perché intanto possiamo riprendere l'intervento sul pavimento a mosaico che preoccupa maggiormente dopo la terribile acqua alta dello scorso novembre. Per la difesa della Basilica dalle acque alte future, ci sono due grandi progetti programmati e in parte finanziati.
Essi prevedono procedure di autorizzazione e di affidamento complesse per opere che in gran parte riguardano l'esterno della Basilica, e dunque non dipendono solo da noi. All’interno della Basilica, dove possiamo operare con i nostri dipendenti e collaboratori, abbiamo ritenuto fosse fondamentale ripartire il prima possibile».
Continua l'ingegner Pierpaolo Campostrini, Procuratore di San Marco con delega ai servizi tecnici: «È stato appurato che il 60% della pavimentazione in marmo della Basilica di San Marco, una pavimentazione oltre 2000 metri quadri, i cui pezzi più antichi risalgono al XI secolo, è da restaurare. I mosaici pavimentali e le murature in mattoni sono rimasti sotto acqua per giorni interi.
L’acqua salata che impregna pavimenti e pareti evapora, ma rimangono i sali che fanno disgregare i mattoni, i marmi e gli intonaci sui quali sono appoggiati i mosaici. Sono processi cumulativi e i danni aumentano con il passare del tempo, i fenomeni di sollevamento delle tessere musive sono stati importanti: di qui l'esigenza di riavviare le operazioni il prima possibile».

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