martedì 17 maggio 2016

PREMIO GIORNALISTICO INTITOLATO A GIORGIA IAZZETTA: VINCE LISA D'IGNAZIO


Lisa D'Ignazio, giornalista di Cellino Attanasio (Teramo), è la vincitrice della quarta edizione del premio giornalistico “Giorgia Iazzetta” organizzato da Nordestnet (editore del periodico NES Nordest Sanità) con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto. La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 14 maggio all'auditorium San Gaetano di Padova. «Ho realizzato il mio video sulla Sla -ha commentato la vincitrice al momento della cerimonia- in un momento difficile della mia professione. Un periodo in cui mi stavo scoraggiando e mi stavo ponendo delle domande sul mio futuro professionale. Il premio è stato un segno! Una iniziativa bellissima che oggi ho scoperto essere stata dedicata ad una collega che ha incarnato il vero spirito giornalistico e la vera professione: fare il giornalista significa certamente saper scrivere bene, ma soprattutto essere spinti da una insaziabile curiosità, che ci deve portare a conoscere e a verificare bene le cose, senza dimenticare mai la componente umana. Tutte qualità che aveva Giorgia. Grazie a lei e grazie a tutti per questo premio che mi ha dato un nuovo impulso nel continuare questo lavoro».

A stabilire i vincitori è stata la giuria che si è riunita il 16 aprile nella sede di GVDR di Cadoneghe. I giurati presenti erano: Giuseppe Caraccio, Miriam Zaia, Ines Brentan, Giacomo Piran, Elisabetta Boscolo Anzoletti, Marco Almagisti, Umberto Iazzetta. Gli altri giurati avevano inviato i loro giudizi via mail.
Ecco il risultato:

- vincitrice: Lisa D'Ignazio con il video "La battaglia del malato Sla per la legge sul fine vita".
- due menzioni: Giovanni Bettini con "Un medico in pista"
e Lara Lago con "Nati in casa: viaggio nel mondo del parto a domicilio"

- Le motivazioni:
1) Lisa D'Ignazio ha vinto per come ha costruito il servizio che non cede al facile sentimentalismo, mostrando sempre in maniera oggettiva la situazione di come vive un malato di Sla. Trattando anche il tema delicato della legge sul fine vita.

2) Menzione per Giovanni Bettini per la curiosità del tema trattato. Quando la medicina viene vissuta come passione e non come mera professione.
3) Menzione per Lara Lago per il lavoro di inchiesta e la completezza delle informazioni. Per il messaggio che ha saputo trasmettere: cioè che il parto deve essere vissuto come momento naturale e pertanto anche le strutture ospedaliere dovrebbero fare in modo che sia il più possibile demedicalizzato.

Il premio
Il 30 novembre 2011 è scomparsa prematuramente Giorgia Iazzetta, giornalista di Chioggia. Giorgia aveva cominciato a scrivere una decina di anni prima. Aveva lavorato per il free press La Piazza (trasferendosi per questo anche a Bologna), per il Corriere del Veneto -di cui era stata corrispondente per Chioggia- e, negli ultimi tempi, era stata direttore del sito internet "Comunicatori pubblici", stringendo importanti collaborazioni universitarie. Per ricordare il suo lavoro e perpetuare la sua memoria è nato un premio di giornalismo ispirato ai valori che hanno contraddistinto il suo lavoro: la curiosità, la serietà e soprattutto la cura per l'umanità. Nei suoi scritti, infatti, non è mai mancato il rispetto per il prossimo e l'attenzione per le ricadute morali delle parole affidate alla stampa.

giovedì 12 maggio 2016

MELANOMA: VISITE E PREVENZIONE ALL'OSPEDALE ALL'ANGELO


Venerdì 13 maggio la Dermatologia dell’Ulss 12 Veneziana aderisce alla “Giornate di prevenzione del Melanoma”, con ambulatori aperti e visite di controllo gratuite all’Ospedale dell’Angelo di Mestre.
Il melanoma è una forma molto pericolosa di tumore: “Colpisce più frequentemente la cute – spiega il Primario Massimo Donini – ma non va dimenticato che, con minore frequenza, interessa l’occhio e le mucose. Tra le forme di tumore che colpiscono la cute, il melanoma è la meno comune, dato che rappresenta meno del 5% di tali patologie; è però quella che porta con sé il più alto tasso di mortalità: circa l’80% di decessi per tumore della pelle si attribuisce appunto al melanoma”.
Come sempre quando si parla di tumore, risulta decisiva una diagnosi precoce: “Il melanoma è in grado di diffondersi rapidamente – spiega il Primario – arrivando ad interessare i vasi linfatici e sanguigni. Così diffuso, il melanoma porta in molti casi alla morte. E’ quindi fondamentale individuarlo e curarlo nella sua fase iniziale, e lo si combatte in primo luogo con la prevenzione e con la diagnosi precoce, che permette di individuare i tumori quando sono ancora in una fase di scarsa pericolosità. Sull’aumentare progressivo della speranza di vita influisce positivamente il perfezionamento delle tecniche chirurgiche per la rimozione del tumore, ma anche delle terapie oncologiche, oggi in grado di contrastare efficacemente il melanoma”.
Quando il melanoma viene individuato e curato nelle sue fasi preliminari, le possibilità di sopravvivenza a lungo termine sono eccellenti, e si stima che l’85% dei pazienti cui è stato diagnosticato un melanoma riprende a vivere, dopo l’operazione chirurgica, in condizioni di normalità.
La Giornata del Melanoma è un iniziativa su scala nazionale che prevede sia attività di informazione, sia visite di prevenzione: a Mestre queste verranno svolte dalla Dermatologia dell’Angelo nel pomeriggio di venerdì 13 maggio, dalle 14 alle 18, da personale impegnato fuori orario di servizio.
La Giornata è sostenuta da La Roche Posay, che la supporta mettendo a disposizione un hospitality desk per la gestione dei pazienti prenotati, oltre a materiale informativo cartaceo negli spazi adiacenti agli ambulatori di visita; per informazioni e prenotazioni è inoltre attivo in questi giorni, dalle ore 8.30 alle ore 19.30, il numero verde 800.161.121, al quale gli utenti possono rivolgersi per richiedere informazioni e prenotare le visite, sino ad esaurimento della disponibilità.

La Dermatologia dell’Ulss 12 Veneziana

L’Unità Operativa di Dermatologia dell’Ulss 12, diretta dal dottor Massimo Donini, comprende le due sedi ospedaliere di Mestre e Venezia.
Opera con ricoveri ordinari (urgenti e programmati), ricoveri diurni (day-hospital e day-surgery), e attività ambulatoriale. Per l'attività di degenza dispone di posti letto a Venezia; svolge attività di day-hospital per pazienti che devono subire interventi chirurgici, cicli di terapia fotodinamica per neoplasie cutanee, trattamenti con tossina botulinica per l'iperidrosi.
Nell’attività terapeutica, L’Unità Operativa dedica particolare attenzione alla patologia psoriasica (con ambulatori dedicati), alla terapia chirurgica di neoformazioni cutanee, alla patologia ulcerativa cronica, alle tematiche allergologiche, alle patologie da fotosensibilità, alla diagnosi precoce delle lesioni pigmentate.

mercoledì 4 maggio 2016

FRONTALE MORTALE A LOVA: GIOVANE DONNA PERDE LA VITA

Jessica Karen Quispe, una 35enne di origini peruviane, è l’ennesima vittima di un incidente stradale avvenuto questa mattina verso le 9.30 lungo la strada Romea, a Lova di Campagna Lupia (Ve). Jessica odiava tanto quella strada pericolosa, ma per ragioni di lavoro doveva percorrerla giornalmente per recarsi al lavoro come estetista presso l’istituto di dimagrimento Medialine di via Torino a Mestre. L’incidente è successo a poco più di un chilometro da casa, nel tratto della statale Romea compreso tra le frazioni Lova e Lugo di Campagna Lupia. La donna era alla guida di una Suzuki Swift e aveva appena imboccato la statale da via Marchesi a Lova. Un chilometro dopo un improvviso sbandamento. La sua auto si è messa di traverso sulla corsia opposta di marcia ed è stata investita sulla fiancata destra da una Fiat Marea proveniente in senso contrario. Cinture e airbag non sono bastati e Jessica Karen Quispe è deceduta sul colpo. Il conducente della Fiat Marea, Edoardo Quattrociocchi, un 38enne residente a Preganziol (Tv), è stato trasportato all’ospedale dell’Angelo di Mestre. Le sue condizioni non sono gravi. La strada Romea è stata chiusa al traffico per oltre tre ore. Jessica Karen Quispe era di origine peruviana. Era in Italia da quasi venti anni. I suoi genitori vivono a Lima e poiché non sono raggiungibili telefonicamente, ancora non sanno della disgrazia. Jessica Karen Quispe si era trasferita assieme al suo compagno nella frazione Lova di Campagna Lupia nel 2013. La coppia non ha figli. Il cellulare della donna, ritrovato frantumato nella sua borsetta e privo dei tasti per la risposta, ha continuato a suonare inutilmente.

OSPEDALE DI MIRANO: CANNOCCHIALE MICROSCOPICO PER STUDIARE LE VIE BILIARI E IL PANCREAS


Letteralmente vuol dire cannocchiale; ma è un microscopico spioncino che serve a visualizzare, con una maggiore definizione, il nostro apparato digerente. Parliamo dello Spyglass, una tecnologia di ultima generazione impiegata per lo studio delle vie biliari e pancreatiche, attualmente impiegata in pochi centri veneti, tra cui l’Ospedale di Mirano, dove ha debuttato proprio in questi giorni nel servizio di Endoscopia operativa del reparto di Chirurgia. “Credo che tutti quanti, più o meno, abbiamo l’idea di come sia fatto un endoscopio – ha esordito il responsabile del servizio Massimo De Bernardin – semplificando parliamo di un tubo flessibile che viene inserito per via orale, permettendoci di raggiungere le parti da esplorare e, se si presenta la necessità, anche di intervenire operativamente, grazie alle micro pinze che possiede. Tutto fila liscio finché le parti da visionare non riguardano il distretto inesplorato delle vie biliari, molto stretto, che misura appena quattro millimetri e che, fino ad oggi poteva essere indagato solo mediante l’uso della radiografia, della tac o della risonanza”. Ma come funziona il nuovo strumento? In pratica è un microendoscopio che viene inserito all’interno dell’endoscopio tradizionale. La visione diretta che si ottiene è ad alta definizione e consente di valutare l’integrità dell’albero biliare (il canale che si affaccia all’intestino), la presenza di eventuali calcoli o neoplasie. In caso di calcoli molto piccoli permette di scoprirne la presenza con successiva rimozione e in caso di calcoli molto grandi, rende fattibile la frammentazione degli stessi mediante una sonda laser in una sola seduta. Infine, in caso di lesioni neoplastiche dubbie la procedura permette di eseguire biopsie mirate attraverso una micropinza ottenendo diagnosi tempestive. “Ci impegniamo – ha detto il direttore generale della Ulss 13 Giuseppe Dal Ben – a garantire le migliori prestazioni e, per farlo, fondamentale è l’aggiornamento professionale e tecnologico. Vogliamo stare al passo coi tempi perché va a tutto vantaggio dei nostri cittadini che possono così usufruire di cure qualitativamente elevate”. Nel servizio di Endoscopia operativa (facente parte dell’UOC di Chirurgia Generale diretta da Pierpaolo Da Pian), vengono svolte oltre 3000 endoscopie all’anno, e tutte le endoscopie operative dell’Ulss 13 (circa 350 all’anno): studio e trattamento delle patologie delle vie biliari e pancreatiche (ERCP) con eventuale posizionamento di protesi biliari o pancreatiche, sfinterotomie e rimozione calcoli, polipectomie avanzate (vale a dire asportazione di polipi superiore ai 2 cm di diametro), posizionamento di protesi esofagee, enterali e coliche, procedure endoscopiche avanzate come il trattamento del diverticolo esofageo di Zenker, drenaggio pseudocisti pancreatiche, drenaggio dotto del Santorini, mucosectomie gastriche e coliche.