mercoledì 29 ottobre 2014

ANCORA RUMENI ARRESTATI PER FURTI

DOLO (VE) – RUBANO DELLA MERCE NELL’OVIESSE DI VIA MAZZINI: ARRESTATI DUE PREGIUDICATI RUMENI. --> CONTINUANO A DARE I GIUSTI FRUTTI GLI SFORZI COMPIUTI DAI MILITARI DELLA TENENZA DI DOLO. GRAZIE ALL’OCULATA OPERAZIONE VOLTA A CONTRASTARE I REATI PREDATORI NELLA RIDENTE CITTADINA DELLA RIVIERA DEL BRENTA, ANCHE NELLA MATTINATA ODIERNA, I CARABINIERI DELLA TENENZA DI DOLO (VE) HANNO TRATTO IN ARRESTO PER IL REATO DI FURTO AGGRAVATO, I CITTADINI RUMENI IASAR ERDAL, NATO IN ROMANIA IL 17.12.1987 E ACTEM OZAN, NATO IN ROMANIA IL 14.05.1989, ENTRAMBI IN ITALIA SENZA FISSA DIMORA. I FATTI SONO ACCADUTI ALL’INTERNO DELL’OVIESSE NELLA CENTRALISSIMA VIA MAZZINI, ATTORNO ALLE ORE 12.30, QUANDO I DUE VENIVANO SORPRESI DALLA PATTUGLIA PROPRIO MENTRE USCIVANO DALL’ESERCIZIO COMMERCIALE. INSOSPETTITI DALLA STRANA “GOBBA” CHE I MALVIVENTI AVEVANO, MEMORI DELLE VARIE TECNICHE UTILIZZATE PER ASPORTARE LA MERCE ED ELUDERE I DISPOSITIVI ANTITACCHEGGIO, DECIDEVANO DI BLOCCARLI E PROCEDERE ALLA PERQUISIZIONE PERSONALE. DETTA OPERAZIONE DAVA ESITO POSITIVO, INFATTI I DUE LADRI AVEVANO INDOSSATO, AL DI SOTTO DEI PROPRI INDUMENTI, DEI BODY DA DONNA OPPORTUNAMENTE MODIFICATI PER OCCULTARE I CAPI D’ABBIGLIAMENTO TRAFUGATI. PER VARCARE LE BARRIERE ANTITACCHEGGIO AVEVANO, INOLTRE, INSERITO I CAPI ALL’INTERNO DI DUE SACCHE SCHERMATE CHE NON HANNO FATTO SCATTARE L’ALLARME AL MOMENTO DEL PASSAGGIO. AL PERSONALE DEL NEGOZIO, IGNARO DELL’ACCADUTO, VENIVA RESTITUITA LA MERCE QUANTIFICATA IN QUATTRO GIUBBOTTI DEL VALORE DI EURO 300,00 CIRCA. CONDOTTI IN CASERMA, I MALFATTORI VENIVANO TRATTI IN ARRESTO PER IL REATO DI FURTO AGGRAVATO DALLA VIOLENZA SULLE COSE, QUINDI TRATTENUTI NELLE CAMERE DI SICUREZZA IN ATTESA DEL RITO PER DIRETTISSIMA CHE SI CELEBRERA’ DOMANI PRESSO IL TRIBUNALE ORDINARIO DI VENEZIA.

mercoledì 22 ottobre 2014

I CARABINIERI ARRESTANO DUE RUMENI COLTI IN FLAGRANTE A RUBARE

DOLO (VE) – TRAFUGANO L’INTERO INCASSO DELLA GIORNATA: ARRESTATI DUE RUMENI. --> NEL POMERIGGIO DEL 22.10.2014, I CARABINIERI DELLA TENENZA DI DOLO (VE) HANNO TRATTO IN ARRESTO PER IL REATO DI FURTO AGGRAVATO IN CONCORSO, I SEGUENTI CITTADINI RUMENI: RADUCU GABRIEL BOGDAN, NATO IN ROMANIA IL 07.10.1984, DOMICILIATO A VICENZA, CELIBE, DISOCCUPATO, PREGIUDICATO; MILITARU VASILE MARIAN, NATO IN ROMANIA IL 07.03.1978, DOMICILIATO A VICENZA, CELIBE, DISOCCUPATO, PREGIUDICATO; I FATTI SONO ACCADUTI ALL’INTERNO DEL NEGOZIO DI ABBIGLIAMENTO “DAL CORSO” DI VIA MAZZINI A DOLO (VE), ATTORNO ALLE ORE 18.00, QUANDO I DUE UOMINI HANNO PENSATO BENE DI APPROFITTARE DELLA MOMENTANEA ASSENZA DEL PROPRIETARIO DELL’ESERCIZIO PER ENTRARE VELOCEMeNTE E TRAFUGARE L’INTERO GUADAGNO DELLA GIORNATA DAL REGISTRATORE DI CASSA E SCAPPARE. NON AVEVANO FATTO I CONTI PERO’ CON UNA PATTUGLIA IN BORGHESE ED UNA CON I COLORI D’ISTITUTO CHE, GRAZIE ALLA SEGNALAZIONE DI DUE CITTADINI, PRONTAMENTE BLOCCAVANO I DUE RUMENI CHE, DATISI ALLA FUGA, AVEVANO GIA’ RAGGIUNTO LA VICINA CAZZAGO DI PIANIGA (VE). CONDOTTI PRESSO LA TENENZA DI DOLO (VE), I MALFATTORI VENIVANO SOTTOPOSTI A PERQUISIZIONE PERSONALE CHE PERMETTEVA DI RECUPERARE L’INTERO BOTTINO E VENIVANO TRATTI IN ARRESTO PER IL REATO DI FURTO AGGRAVATO IN CONCORSO. GRAZIE ALL’IMPEGNO CHE QUOTIDIANAMENTE I MILITARI DELLA TENENZA PROFONGONO NEL CONTRASTARE IN MANIERA PARTICOLARE I REATI PREDATORI ED ALL’INTENSIFICAZIONE, CON LE GIUSTE INDICAZIONI, DEI SERVIZI DI PREVENZIONE, ANCHE QUESTI DUE MALFATTORI SONO STATI ASSICURATI ALLA GIUSTIZIA. I DUE PREGIUDICATI RUMENI SONO STATI TRADOTTI, NELLA NOTTATA, PRESSO IL CARCERE DI VENEZIA IN ATTESA DEL PROCESSO PER DIRETTISSIMA.

martedì 21 ottobre 2014

TROVATO UN DELFINO MORTO SULL'ARENILE DI VALLEVECCHIA

RINVENUTO DALLA POLIZIA PROVINCIALE UN DELFINO SPIAGGIATO SULL’ARENILE DI VALLEVECCHIA Delfino spiaggiato --> Una pattuglia della Polizia provinciale di Venezia ha rinvenuto qualche giorno fa, nella parte estrema dell’arenile di Vallevecchia verso Bibione, in località San Marco, un delfino spiaggiato, segnalato da un cittadino che aveva contattato la centrale operativa. Giunti sul posto, gli agenti hanno trovato la carcassa in avanzato stato di decomposizione, e hanno effettuato i rilievi metrici e fotografici. Secondo la normativa vigente hanno contattato la Capitaneria di Porto di Caorle, e successivamente avvisato anche l’università di Padova per l’eventuale recupero e studio. Una sommaria descrizione delle condizioni dell’animale è stata fornita al personale specializzato dell’ateneo patavino, subito informato del ritrovamento, che ha quindi provveduto a recuperare il delfino morto. Anche la Polizia locale di Caorle è stata quindi informata del recupero, avvenuto anche con la collaborazione di Veneto Agricoltura che ha messo a disposizione un mezzo agricolo per il trasporto. La carcassa è stata poi traslocata in serata presso la sede distaccata di Legnaro dell’Università di Padova per le successive indagini biologiche finalizzate ad individuare le cause della morte dell’animale.

mercoledì 15 ottobre 2014

MOSE: POSATO ANCHE L'ULTIMO CASSONE A MALAMOCCO

--> MOSE. POSATO ANCHE L'ULTIMO CASSONE A MALAMOCCO ORA COMINCIA LA FASE DI COSTRUZIONE DELLE PARATOIE NEL 2016 LA CONSEGNA DELL'OPERA CHE DIFENDERA' VENEZIA DALLE ACQUE ALTE È stato varato e installato oggi, alla bocca di porto di Malamocco, l’ultimo cassone della barriera del Mose. Finisce così tutta la fase di installazione dei totali 35 cassoni del sistema Mose: 9 cassoni (7 di alloggiamento "di soglia" e 2 laterali di "spalla") previsti per la barriera di Lido nord, 9 per quella di Lido sud, 9 a Malamocco e 8 a Chioggia. Le misure di questo cassone sono imponenti: è alto 26,5 metri, per una superficie di 60,2 metri per 20 metri (quasi come tre campi da basket). Il peso del cassone è di poco più di 16mila tonnellate. Il sollevamento e lo spostamento hanno richiesto l’allestimento di un sistema speciale di rotaie e di carrelli oleodinamici di acciaio (messo a punto dalla TTS Handling Systems, Norvegia), che consente di muovere ogni cassone come se fosse un vagone ferroviario. Per ciascun cassone sono necessari fino a 84 carrelli, ognuno dei quali può sollevare 330 tonnellate. Il cassone è stato movimentato dal piazzale di costruzione di Malamocco fino al syncrolift : la più grande piattaforma mobile al mondo di questo tipo di operazioni, larga oltre 50 metri e lunga più di 70 metri, dotata di 26 potenti argani. Il brevetto del sistema è ideato dalla Rolls Royce Naval Marin inc. di Annapolis (USA), ma è stato realizzato appositamente dalla Grandi Lavori Fincosit con motori italiani. Il Mose è completato per oltre l’85% e hanno partecipato alla sua realizzazione oltre un migliaio di lavoratori nei diversi cantieri con più di 3.000 di occupati indiretti. I cantieri del Mose sono stati visitati per una media di circa 10.000 persone ogni anno. Televisioni e media da ogni parte del mondo hanno trasmesso servizi sulle dighe mobili per Venezia. Nell’ultimo anno hanno visitato i cantieri delegazioni di esperti internazionali provenienti da tutto il mondo e, in particolare, delegazioni governative e imprenditoriali provenienti dalla Cina, dall’Indonesia, dal Marocco e dal Kuwait. Il Consorzio Venezia Nuova, sempre nell’ultimo anno, è stato invitato negli Stati Uniti per illustrare il sistema Mose all’Amministrazione di New York e nella sede delle Nazioni Unite. L’operazione di affondamento nel canale della bocca di porto sarà eseguita in fase lunare di “quadratura”; ovvero di minima escursione di marea (“morto d’acqua”) e di condizioni meteo ottimali. L’affondamento, infatti, avviene nel periodo di inversione della marea, quando la corrente è quasi nulla. Il cassone cala alla velocità di 40 centimetri al minuto e raggiunge il fondo marino dopo una discesa di circa un’ora. Il movimento viene controllato con tolleranze inferiori al centimetro. A quel punto, a circa 28 metri di profondità, gli operatori affiancano e giuntano la struttura agli altri cassoni.