La consigliera regionale Erika Baldin trova «inspiegabile» la bocciatura di un suo emendamento al disegno di legge regionale riguardo la riduzione dell'utilizzo di bottiglie di plastica monouso. «Il consiglio lo ha respinto senza alcun motivo valido - sostiene Baldin - nonostante chiedessi che la Regione si faccia carico di allargare la propria azione, promuovendo prodotti sfusi e alla spina anche nella vendita privata e nella distribuzione commerciale, e non solo nelle sedi pubbliche».
Si tratta, afferma Baldin, di incentivare la conversione di esercizi commerciali già esistenti e poterne aprire di nuovi, in linea con la legge di bilancio 2019 che prevedeva un credito d'imposta del 36% ai privati che riducano l'uso di plastica monouso per il biennio 2020 e 2021. Davvero immotivato il no della maggioranza, fa perdere alla collettività un'importante opportunità, considerando che specie lungo il litorale l'inquinamento da plastica è notevole».
Cerchiamo da molto tempo di ridurre il consumo di contenitori di plastica e quando, da qualcuno più sensibile alla salute di tutti viene proposto di cominciare a ridurre questa emissione, da altri consapevoli del pericolo ma privi di buon senso viene detto di no è una vergogna. Condivido pienamente l'intervento della consigliera Baldin.e ribadisco che da qualche parte bisogna cominciare,diversamente che cosa lasceremo ai nostri figli e nipoti?
RispondiEliminaAnche in questi giorni di “corona virus” la demagogia “grillina” non cambia.
EliminaLa salute di tutti non è messa a repentaglio dalla produzione di plastica, ma da nuovi virus che la scienza non è capace di debellare.
Per eliminare la plastica a nulla serve implementare la vendita di prodotti sfusi e alla spina, ma è necessaria una sempre più oculata raccolta differenziata per il riciclo e più termovalorizzatori per lo scarto.
Qualcuno ha nostalgia dei tempi del medio evo o degli anni del primo novecento quando si andava in bottega con una bottiglia in mano a comperare un quarto di olio o dall’oste per mezzo litro di vino annacquato.
Chi scrive che la plastica ci soffocherà non ha vissuto gli anni del secondo dopoguerra. Sì quegli anni certamente non si poneva il problema dell’inquinamento dei fiumi, ma c’era il serio problema dell’igiene della persona. Pochi rammentano le teste dei bimbi pieni di pidocchi, le case che erano topaie o dei gabinetti che mancavano. Pochi rammentano che in un letto singolo, quando andava bene, ci si coricavano due persone….ma il problema adesso è la plastica!
Tutti questi giovani fighetti dei giorni nostri abituati a case ben riscaldate d’inverno e raffrescate d’estate, sempre con la macchina sotto il culo e lo smartphone in mano che a parole vogliono salvare il mondo, ma nel contempo non vogliono rinunciare a niente dando retta alla “Gretina” di turno, sono patetici.