giovedì 28 luglio 2022

VENEZIA - 3 CANI CHIUSI IN AUTO ALL'INTERNO DEL GARAGE COMUNALE - UNO È DECEDUTO

A Venezia sono stati abbandonati in due episodi distinti tre cani in auto roventi.

Uno di questi non è sopravvissuto. I due episodi si sono verificati nel garage comunale di piazzale Roma nelle ultime due settimane e l’allarme è stato lanciato in entrambe le occasioni dagli addetti del garage.

In terrazza sotto il sole il servizio veterinario ha salvato uno Yorkshire di circa due anni chiuso all’interno di un SUV. Con l’ok immediato del magistrato è stato sfondato il finestrino per riuscire a prelevarlo e ricoverarlo immediatamente nel canile della ULSS 3 dove è stato ricoverato. Ora sta bene.
Due cani di grossa taglia sono stati invece recuperati dall’auto di due turisti tedeschi, all’interno dello stesso garage. Uno dei due è stato salvato, ma il secondo, nonostante il ricovero d’urgenza prima presso una clinica di Mestre e poi presso una di Padova è deceduto a causa di uno scompenso cardiocircolatorio causato dal colpo di calore.





TRASPORTI - BALDIN (M5S) BICI SUL BUS NON SOLO SUL DELTA MA ANCHE TRA PADOVA E CHIOGGIA

Un servizio sperimentale attuato con i bus extraurbani di Busitalia consente ai passeggeri di recarsi da Rovigo a Rosolina Mare caricando a bordo del mezzo la propria bicicletta.

Iniziativa piaciuta alla consigliera regionale Erika Baldin.

Il surplus sul biglietto per il servizio è di soli 3 euro e la prenotazione del posto la si fa grazie a un’app.
Baldin si auspica che sempre da Bus Italia possa partire l’idea di attuare lo stesso servizio da Padova verso le spiagge del litorale veneziano.

Sarebbe bello, afferma la consigliera che i turisti pendolari usassero questa possibilità per giungere a destinazione evitando l’uso dell’auto. la consigliera si sta ora interessando per stabilire i contatti tra l’azienda del trasporto pubblico extraurbano e le associazioni di promozione della bicicletta.





mercoledì 27 luglio 2022

UNA LEGGE REGIONALE PER GLI OSS - BALDIN (M5S) SERVE IL REGISTRO PROFESSIONALE TELEMATICO

Questa mattina la consigliera regionale Erika Baldin ha presentato una proposta di legge regionale in cui si prospetti un registro telematico per gli Operatori Socio Sanitari e un osservatorio che monitori il loro ruolo nel territorio.

Questo a causa della necessità di queste figure professionali che trovano occupazione nelle ULSS, nelle RSA, nell’assistenza domiciliare e nelle strutture private.

Il registro telematico aiuterebbe le famiglie a individuare figure professionali di riferimento per le proprie necessità di assistenza domiciliare, su questo si iscriverebbero gli operatori su base volontaria.
L’osservatorio , composto da membri scelti dalla Giunta Regionale, coprirebbe azioni che vanno dalla raccolta di informazioni alla segnalazione di problemi, alla formulazione di problemi. Annualmente dovrà redigere una relazione alla V Commissione Consiliare. Secondo la consigliera la categoria necessita di attenzione e di tutela.
La proposta di legge è appoggiata anche dalla Senatrice Guidolin che ha affermato che nel tempo il ruolo di OSS si è arricchito di altre mansioni restando però immobile contrattualmente.

La stessa Guidoni ha fatto un disegno di legge perché il lavoro di infermiere e di OSS sia considerato lavoro usurante.
Nel privato i tipi di contratto proposti agli OSS possono essere di 42 tipologie differenti e la Guidolin giudica importantissima la proposta della Baldin in quanto consente innanzitutto di ottenere dei dati e per far incontrare la domanda e l’offerta.





giovedì 21 luglio 2022

BALDIN - LA REGIONE DEVE ESSERE PRESENTE AI PRIDE IN VIA UFFICIALE

I consiglieri dell’opposizione in Regione hanno presentato una mozione per impegnare la Regione Veneto a partecipare in veste ufficiale ad ogni manifestazione dell'onda Pride nelle città del Veneto.

Secondo i consiglieri la stragrande maggioranza della popolazione condivide i valori alla base dei Pride che sono quelli dell'uguaglianza, dell'inclusione e della lotta ad ogni discriminazione.

Le manifestazioni vedono partecipare migliaia di persone a ci si uniscono sindaci e amministratori, ha dichiarato il consigliere Erika Baldin.
Per dare un forte segnale contro le discriminazioni e di lotta alle diseguaglianze si vuole che la giunta deleghi un Assessore o un consigliere regionale a partecipare in veste ufficiale ad ogni futura manifestazione Pride in Veneto.

Inoltre viene fatta richiesta che per il mese di giugno, mese dei Pride, Palazzo Balbi sia illuminato con i colori arcobaleno.

La presenza delle istituzioni può rappresentare un segnale importante, afferma Baldin.






mercoledì 20 luglio 2022

BALDIN SOSTEGNO ALLA NATALITA STOP AL PRECARIATO PER DONNE E GIOVANI

Secondo la consigliera regionale Erika Baldin il Veneto non è appetibile per i giovani che vogliano mettere su famiglia e afferma “Se vogliamo sostenere davvero la natalità e invertire il calo demografico, dobbiamo dare una risposta a questa domanda”

Annuncia la sua astensione al voto sul Programma 2022-24 degli interventi della Regione Veneto a favore della famiglia.

«Un programma che non è privo di aspetti positivi, primo tra tutti l'aumento delle risorse stanziate a sostegno delle politiche per le famiglie venete».
Quello che non è accettabile è la situazione di precariato che costringe la donna a scegliere tra carriera e famiglia o a posticipare il proprio percorso di vita.

E conclude affermando che il Veneto offre stipendi più bassi che costringono tanti a trasferirsi in altre regioni, un aspetto che non può essere non considerato se si vuole parlare di politiche a sostegno delle famiglie e della natalità.





martedì 19 luglio 2022

GDF VENEZIA : SEQUESTRATA PIANTAGIONE DI MARIJUANA CON OLTRE 3000 PIANTE ARRESTATO UN RESPONSABILE

La Guardia di Finanza di Venezia ha proceduto all’arresto in flagranza di reato di un soggetto italiano sospettato di gestire una piantagione di marijuana a Vigonza (PD) in un campo che costeggia l’autostrada A4 Venezia Milano. Contestualmente si è proceduto a sequestrare e successivamente, previo prelevamento di campioni, a distruggere oltre 3.000 piante di canapa indiana con alto valore di THC e 113 kg di marijuana pronta ad essere commercializzata per finalità illecite. 

L’attività si è sviluppata a seguito dei periodici controlli effettuati dai militari del Gruppo di Tessera presso i corrieri espressi operanti nell’aeroporto di Venezia, finalizzati alla repressione di illeciti in genere, tra cui l’importazione di sostanze stupefacenti. In particolare, nel corso della verifica di una spedizione, recante come mittente un mail box spagnolo e come destinatario un cittadino italiano residente a Padova, sono state individuate due distinte spedizioni recanti involucri di cellophane trasparente termosaldati e sottovuoto che a loro volta contenevano semi di cannabis.

 I preliminari accertamenti svolti dai Finanzieri avevano sin da subito evidenziato come tale qualità di cannabis fosse tra le più ricercate sul mercato europeo per l’elevato contenuto del principio attivo del tetraidrocannabinolo (comunemente conosciuto come THC). 

Veniva quindi interessata la Procura della Repubblica di Padova e coinvolta la Sezione GOA del Nucleo di Polizia Economico-Finanziario di Venezia, quale unità del Corpo specializzata nella lotta al traffico di stupefacenti, che – unitamente ai colleghi di Tessera – ha svolto mirati accertamenti sul destinatario delle spedizioni. 

Veniva quindi accertato come lo stesso, a inizio marzo del corrente anno, avesse affittato un fondo agricolo nel Comune di Vigonza (PD) per una superficie totale di mq 25.000 con due capannoni (di circa mq. 3.500). 

Le successive attività di osservazione e pedinamento del destinatario delle spedizioni, peraltro già con precedenti di polizia specifici nel settore degli stupefacenti, condotte dai militari della Guardia di Finanza di Venezia, permettevano di individuare il luogo di dimora del soggetto, gli automezzi utilizzati dallo stesso per gli spostamenti e di verificare come il predetto fosse il reale gestore del fondo agricolo.

 I Finanzieri riuscivano, in maniera occulta, anche a verificare la presenza di migliaia di piante nello stesso fondo a diverso stato di maturazione e di riscontrare la predisposizione di un articolato sistema di irrigazione. Al momento dell’irruzione delle Fiamme Gialle veneziane, il soggetto indagato era intento a trasportare alcune piante, estirpate dal terreno, nel magazzino per procedere alla relativa lavorazione: prima venivano appese per farle essiccare e quindi venivano sfrondate per ricavarne così l’inflorescenza da commercializzare come stupefacente.



lunedì 4 luglio 2022

AGGRESSIONE IN PEDIATRIA ALL'ANGELO:NECESSARI I CARABINIERI PER UN'ESAGITATA

Aggressione e danni in Pediatria: "Un caso grave nel fine settimana, punta dell'iceberg di un disagio che spesso trova sfogo nell'Ospedale" (04.07.22) "Vedere le sedie volare in Reparto - dice la dottoressa Cavicchioli, Primario di Pediatria - e vedere i vetri rotti, e sentire le urla, è stato pesante. E però siamo purtroppo abituati a gestire molte situazioni simili, di disagio, di aggressione ingiustificata a chi sta svolgendo la propria funzione": è questo il commento che viene dalla Pediatria dell'Ospedale dell'Angelo, dove nel fine settimana una donna ha dato in escandescenze, ha minacciato e insultato il personale in servizio, ha provocato ingenti danni, per finire fermata sul posto e trasferita via dalle Forze dell'Ordine. La donna in questione è giunta in Pediatria chiamata dal personale stesso: "Ci eravamo trovati ad accogliere in Reparto un minore spaventato - spiega la dottoressa Cavicchioli - che aveva abbandonato la casa per motivi su cui le Forze dell'Ordine stanno indagando. Mentre fornivamo a questo piccolo paziente la necessaria assistenza, abbiamo avvisato la famiglia. E la mamma, purtroppo, si è presentata in Pediatria in condizioni non adeguate al suo ruolo di genitore: da questo suo stato sono nate le pretese, i tentativi di calmarla, le aggressioni verbali, i gravi gesti e i danneggiamenti, che hanno condotto all'arresto della donna".
"Le Forze dell'Ordine stanno verificando ogni aspetto della vicenda - sottolinea la dottoressa Cavicchioli - per fare chiarezza su quanto avvenuto in Pediatria e su quanto avvenuto in precedenza, nel nucleo familiare: la tutela del minore coinvolto è la prima grande priorità. Resta il fatto che anche la Pediatria, in cui episodi di aggressione verbale sono sempre più frequenti, paga lo scotto di una tensione e di un disagio diffusi: come Reparto, non solo ci troviamo ad accogliere un numero sempre più alto di accessi al nostro Pronto Soccorso pediatrico, spesso inappropriati; ma in più, specie nei fine settimana, ci facciamo carico, e portiamo le conseguenze, del disagio sociale che si registra nel territorio, aggravato dalle difficoltà di questi mesi, dall'estate, dal caldo". Le Direzioni dell'Ospedale e dell'Ulss 3 Serenissima stigmatizzano quanto avvenuto: "Sappiamo che gli operatori della Pediatria - sottolinea il Direttore Generale Contato - hanno gestito la situazione e l'aggressione nel modo più professionale possibile. Siamo loro vicini, per il carico di ulteriore pressione che fatti come questi possono provocare in chi lavora con professionalità e disponibilità. Sappiamo anche che hanno seguito il caso di questo minore con un affetto e una dedizione umana che va ben al di là del dovere di medici e di infermieri. Va detto però a chiare lettere, anche in risposta a chi in Ospedale e in Pronto Soccorso pretende e si lamenta, che questo è quanto i nostri operatori si trovano ad affrontare nella realtà: problemi ed episodi che pesano come macigni sul lavoro che si vorrebbe svolgere, punte dell'iceberg dell'esasperazione diffusa di troppe persone che, senza giustificazione alcuna, trovano poi nei servizi sanitari una valvola di sfogo, provocando danni che vanno ben al di là di quelli materiali".

venerdì 1 luglio 2022

GDF VENEZIA: SEQUESTRATE DISPONIBILITA’ IMMOBILIARI E FINANZIARIE PER OLTRE 440 MILA EURO.

Le Fiamme Gialle della Compagnia di San Donà di Piave, all’esito di articolate indagini di polizia giudiziaria, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, emesso dal GIP del Tribunale di Udine, nei confronti di 8 soggetti per i reati di “trasferimento fraudolento di valori”, “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”, “riciclaggio”, “impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita”, “autoriciclaggio”, “emissione di fatture per operazioni inesistenti” e “dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti”. Il servizio trae origine da una complessa attività investigativa, avviata con l’esecuzione di una verifica fiscale nei confronti di un pluri-pregiudicato e di due società “cartiere” del veneziano di cui lo stesso è risultato “amministratore di fatto”. 

Le indagini hanno consentito di appurare che tramite l’emissione di fatture per operazioni inesistenti da parte di una delle due società della provincia, un’impresa agricola Friulana avrebbe evaso imposte sui redditi e IVA per oltre 150.000 euro e conseguito indebiti contributi comunitari per circa 200.000 euro, liquidati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica, alimentato da fonti rinnovabili di origine agricola. 

Attraverso una capillare analisi dei flussi finanziari la Guardia di Finanza ha ricostruito i movimenti di denaro utilizzati per il saldo delle fatture relative ad operazioni ritenute inesistenti, acquisendo elementi indiziari concernenti i delitti di “riciclaggio”, “impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita” e “autoriciclaggio” per oltre 320.000 euro che sarebbero stati perpetrati mediante l’emissione di ulteriori documenti fittizi, l’intestazione di un conto corrente ad un soggetto terzo - prestanome di una persona collegata al pluripregiudicato - e ripetuti bonifici bancari di transito nei conti correnti societari e personali di alcuni indagati. 

Le operazioni di servizio hanno permesso di sottoporre a sequestro risorse finanziarie e cinque immobili nella disponibilità dei responsabili fino alla concorrenza dell’importo complessivo di oltre 440.000 euro, corrispondente al profitto dei reati accertati e la totale restituzione del contributo comunitario di circa 200.000 euro illecitamente percepito.