venerdì 3 aprile 2020

CASE DI RIPOSO, CRESCE L'ATTENZIONE DELL'ULSS 3 SERENISSIMA NELL'EMERGENZA DA CORONAVIRUS

L’ULSS 3 Serenissima continua a monitorare le case di riposo durante l'emergenza da Covid-19, e a compiere interventi specifici in questi luoghi, che ospitano le persone più fragili. Fino ad oggi - ricorda il direttore generale, Giuseppe dal Ben - sono stati effettuati circa mille tamponi, con 24 ospiti positivi e 77 in isolamento preventivo, oltre a 12 ricoveri e tre decessi. «Per quanto riguarda il personale delle strutture - nota il direttore - si registrano ad oggi 38 persone in isolamento preventivo e 23 positive, ma nessun ricovero o decesso.
Nelle ultime ore stiamo tenendo sotto attenzione soprattutto la casa di riposo di Fiesso, dove sono stati individuati 18 ospiti positivi, di cui 2 ricoverati, e 9 operatori in isolamento, di cui 4 positivi». Ma già da subito l'ULSS ha volto il proprio focus sulle case di riposo, riducendo e poi bloccando le visite degli ospiti. Inoltre, era possibile a una struttura di accogliere un nuovo utente solo dopo avergli effettuato il tampone per la verifica della positività o meno. Ogni casa di riposo doveva anche prevedere l’organizzazione di una o più stanze per gestire possibili casi di isolamento.
Contemporaneamente l'ULSS 3 Serenissima ha attivato le USCA, ovvero le unità speciali per trattare a domicilio le persone coinvolte. Queste unità sono pronte a partire la prossima settimana: l’obiettivo è cercare di non far arrivare in ospedale cittadini che possono affrontare la patologia a casa, in totale sicurezza, supportando i medici di medicina generale e i servizi di continuità assistenziale. L’ospedale rimane presente per i casi gravi che manifestano soprattutto un interessamento polmonare serio.
Attualmente l'ULSS 3 ne ha attivate 12: 2 nell’area di Venezia insulare, 4 nell’area di Venezia terraferma, 2 nell’area di Dolo, 3 a Noale e 1 a Chioggia, che lavoreranno tutti i giorni dalle ore 8 alle 20. Nel frattempo è entrato a far parte dell'ULSS nuovo personale che rimarrà a lavorare anche dopo l’emergenza: si tratta di 104 operatori tra medici, infermieri, specialisti tecnici. Rimane ancora costante, senza aumenti, il dato dei ricoveri in terapia intensiva: «Questo ci conforta - continua Dal Ben - perché significa che le misure di contrasto al contagio funzionano. Ma non ci tranquillizza, anzi».
Un raggio di sole viene dai nuovi nati: «Accanto a chi sta soffrendo – conclude il direttore generale – ci sono anche vite che vengono alla luce portando gioia e speranza: dal primo gennaio ad oggi di quest’anno sono nati 1070 bambini, quasi una quarantina in più rispetto al numero dei nati dello stesso periodo nel 2019. Nel dettaglio, a Mestre sono nati finora 505 bambini (453 nel 2019); a Venezia 96 (90 nel 2019); a Dolo 86 (nel 2019 143, ma va ricordato che l’ospedale di Dolo è centro Covid e pertanto è stato trasferito a Mirano il servizio materno infantile); a Mirano 235 (192 nel 2019); infine a Chioggia 148 (154 nel 2019).

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