lunedì 31 ottobre 2016

PRINCIPIO DI INCENDIO IN UNA SEDE DI DI RIVIERA XX SETTEMBRE

Principio di incendio in una sede di Riviera XX Settembre: l’Azienda Sanitaria valuta i danni e riorganizza il servizio (31.10.16) Grazie al pronto intervento dei Vigili del Fuoco sono state subito domate le fiamme che si sono sviluppate in uno dei locali della palazzina di Riviera XX Settembre a Mestre, sede del Servizio Età Evolutiva del Distretto 2 dell’Ulss 12.
L’allarme è stato dato dagli operatori presenti nella palazzina nel pomeriggio di oggi, allertati dall’odore di fumo proveniente dal locale al piano terra. Gli operatori hanno fatto uscire gli utenti presenti, e hanno poi lasciato l’edificio, alcuni ricorrendo all’aiuto dei pompieri intervenuti per contenere le fiamme, senza alcun danno fisico per le persone coinvolte. L’incendio ha bruciato il contenuto di una stanza, adibita a magazzino, per cause da accertare. La Direzione dell’Ulss 12, presente questo pomeriggio a seguire l’evolvere della situazione, è ora impegnata per valutare in breve tempo i danni – la tempestività con cui sono intervenuti i Vigili del Fuoco ha evitato che l’incendio si propagasse, ma i locali adiacenti necessiteranno di un intervento di pulizia e di risanamento – e a riorganizzare il Servizio in modo che siano limitati al minimo i disagi per l’utenza.

MALTRATTA RIPETUTAMENTE LA MOGLIE ED OPPONE RESISTENZA ALL’INTERVENTO DELLE FORZE DELL’ORDINE: ARRESTATO

MALTRATTA RIPETUTAMENTE LA MOGLIE ED OPPONE RESISTENZA ALL’INTERVENTO DELLE FORZE DELL’ORDINE: ARRESTATO
Una donna ha chiamato il 113 ieri dalla propria abitazione in Mestre, chiedendo aiuto perché proprio in quel momento il marito la stava picchiando. Due le Volanti della Questura immediatamente, raggiunte anche da un equipaggio del NORM dei Carabinieri. Si appurava immediatamente, sul posto, che la donna era stata effettivamente maltrattata dal marito e convivente. L’uomo dimostrava fin da subito un atteggiamento ostile ed aggressivo anche nei confronti dei poliziotti operanti, dapprima gridando dalla finestra, nei loro confronti, insulti con linguaggio volgare, e successivamente, all’interno dell’appartamento,proferendo minacce di morte rivolte sia nei confronti degli esponenti delle forze dell’ordine, sia nei confronti della moglie. Opponeva, inoltre, violenta resistenza ai poliziotti che tentavano di bloccarlo per arginarne la pericolosità e l’incontrollabilità. I poliziotti riuscivano infine a bloccare l’uomo, che veniva tradotto presso gli uffici della Questura, ove si procedeva al suo formale arresto per resistenza a pubblico ufficiale e maltrattamenti, anche pregressi, alla donna, che lo denunciava. Veniva, inoltre, deferito all’autorità giudiziaria anche per minacce aggravate ed oltraggio a pubblico ufficiale. L’uomo è stato tradotto presso il Carcere di Santa Maria Maggiore, nelle more dell’udienza di convalida dell’arresto che si è tenuta nella mattinata odierna: l’autorità giudiziaria ha convalidato la misura ed ha disposto il mantenimento in carcere del soggetto, rinviando a successiva udienza per giudizio direttissimo.

sabato 29 ottobre 2016

RAPINA AGGRAVATA IMPROPRIA A MESTRE, UN ARRESTO


Nel pomeriggio di giovedì scorso gli operatori delle volanti di PS si portavano a Mestre in via Nazario Sauro, in quanto era stato fermato in strada un uomo resosi responsabile del furto di un telefono all'interno di una delle postazioni del mercato fisso in via Fapanni. Gli agenti sul posto notavano subito un gruppo di persone che accerchiavano il malfattore il quale si era reso responsabile del furto di un telefono cellulare. L’uomo, ancor prima che i poliziotti scendessero dall’auto di servizio, infrangeva su un muretto una bottiglia di vetro che teneva in mano, iniziando ad autolesionarsi con il vetro e a brandire il collo spezzato della bottiglia contro le persone che gli stavano intorno, per poi darsi alla fuga in direzione di Villa Querini. L’uomo veniva rincorso a piedi, e dopo un breve inseguimento gli operatori riuscivano a fermarlo e a identificarlo per B.J.A. nato nel 1980 in Tunisia. Una volta fermato, gli agenti ricostruivano i fatti anche grazie ai racconti dei presenti. B.J.A., dopo aver consumato il furto di un cellulare all’interno di uno dei box (vendita di prodotti ittici), veniva scoperto dal titolare -e proprietario del telefono cellulare- che fermava il malfattore aiutato da alcuni passanti: quest’ultimo però riusciva nuovamente ad allontanarsi anche grazie alle minacce dal possesso della bottiglia infranta. Quindi gli agenti accompagnavano il soggetto negli uffici della Questura, e su disposizione del magistrato di turno provvedevano ad arrestarlo per il reato di rapina aggravata impropria con l’uso di arma e lo deferivano inoltre per il reato di false dichiarazioni sull’identità personale rese a pubblico ufficiale, dato che aveva tentato di dichiarare un nome del tutto diverso dal proprio, nell’evidente tentativo di non essere identificato.

PSORIASI, MALATTIA DEI TEMPI MODERNI: A VENEZIA SI CURA CON LA PSICOTERAPIA

Una patologia che isola, che porta le persone quasi a nascondersi, o a nascondere la parti del corpo malate: è la psoriasi, malattia diffusa, difficile da affrontare per le sue complicanze psicologiche, ma che a Venezia viene affrontata anche con le più avanzate tecniche di psicoterapia, personale e di gruppo. “Chi è colpito dalla psoriasi – spiega il Primario di Dermatologia dell’Ulss 12, Massimo Donini, nella Giornata mondiale della patologia – evita di mostrarsi, ha difficoltà d’estate e al mare, ma anche sul lavoro e in pubblico; a volte addirittura fatica a stringere la mano altrui. Sente, o immagina, le difficoltà dei suoi interlocutori che notano sulla pelle la sua malattia. La tendenza all’isolamento, nelle persone affette da psoriasi, è accentuata da pregiudizio, ancora purtroppo diffuso, che la malattia sia contagiosa. Lo ‘stigma’, cioè l’isolamento e la diffidenza degli altri, porta il malato di psoriasi a veder scemare la propri autostima: diventa più vulnerabile emotivamente e più soggetta ad ansia, depressione e stress, che, come è noto, sono legate all’aggravamento della patologia. Inoltre, più aumenta l’ansia, l’isolamento e la depressione, meno il paziente è in grado di affrontare la malattia: perde fiducia nella cura, e la segue con minore regolarità; si arrende in sostanza ad una patologia che invece va affrontata con decisione, attenzione, determinazione”. Per curare la psoriasi, quindi, è fondamentale fornire ai pazienti le migliori terapie disponibili, farmacologiche e fisiche, ma anche un supporto sul piano psicologico : per questo la Dermatologia dell’Ulss 12 ha messo in atto due attività di psicoterapia, due percorsi di attenzione al risvolto psicologico della malattia. Il primo percorso è lo “spazio di ascolto” attivo per tutti i pazienti che ne hanno bisogno presso l’Ospedale Civile di Venezia ogni lunedì mattina: “Attraverso quattro incontri – spiega la dottoressa Antonella Demma, psicoterapeuta della Dermatologia dell’Ulss 12 – si compie un’analisi approfondita della situazione psicologica del paziente. Al termine dei quattro colloqui siamo in grado di avere un quadro chiaro dell’eventuale disagio su questo fronte, e di indirizzare il paziente, se necessario, ad un percorso di cura specialistico”. Lo “spazio di ascolto” così strutturato, e attivo dal 2008, è un’iniziativa della Dermatologia dell’Ulss 12 Veneziana in collaborazione con l’Università di Padova, Facoltà di Psicologia: una quarantina le persone che ne usufruiscono ogni anno. Il secondo percorso è realizzato in collaborazione con l’Associazione per la Difesa degli Psoriaci (ADIPSO) ed è un ciclo di dodici incontri serali, a cadenza quindicinale, a cui i pazienti partecipano in gruppo, insieme al dermatologo ospedaliero e allo psicoterapeuta. “Durante questi incontri – spiega la dottoressa Demma – i pazienti affetti da psoriasi hanno la possibilità di confrontarsi, in gruppi di dieci/dodici, con persone che hanno la stessa patologia, e anche di dialogare liberamente, al di fuori della stretta attività ambulatoriale, con gli stessi medici che poi li hanno in cura nella sede ospedaliera, ottenendone un potente effetto terapeutico”. “Con queste iniziative di alta specializzazione la Dermatologia dell’Ulss 12 – commenta il Direttore Generale Giuseppe Dal Ben – affronta una ‘malattia dei tempi moderni’, andando ad agire anche sui suoi importanti risvolti psicologici. Non più risposte evasive o sconsolate di fronte ad aspetti di cui il medico non sa intervenire; ma al contrario risposte strutturate in cui le specialità della medicina si integrano per curare al meglio, con particolari percorsi terapeutici che danno ogni anno una risposta a decine e decine di pazienti, realizzati attraverso collaborazioni che pongono la nostra Unità Operativa in prima linea, sia nello studio scientifico della patologia, sia nella diretta applicazione di questo studio al servizio dell’utente malato”.

venerdì 28 ottobre 2016

"COLORI DISCOLTI NELL'ARIA", MOSTRA ALL'OSPEDALE DELL'ANGELO

Si intitola “Colori disciolti nell’aria” ed è una mostra di pittura particolare, in cui espongono 19 utenti del Centro Diurno Sant’Alvise, struttura per disabili dell’Ulss 12 Veneziana. Le opere realizzate sono esposte nella grande hall dell’Ospedale dell’Angelo a Mestre, e la rassegna è stata presentata nei giorni scorsi con un breve momento di inaugurazione dal dottor Gianfranco Pozzobon, Direttore dei Servizi Sociali dell’Ulss 12. “Le opere realizzate ed esposte – spiega la dottoressa Elisabetta Sorato, che ha coordinato il progetto – sorprendo per il vigore e la forza con cui gli autori hanno saputo esprimere le proprie emozioni attraverso i colori, utilizzando con vigore le differenti tecniche pittoriche”. Non si pensi ad improvvisazioni e ad un approccio istantaneo dei disabili con la tela: “Al contrario – spiega la dottoressa Sorato – le tele esposte sono il risultato di due anni di lavoro preparatorio, attraverso veri e propri laboratori di arte terapia, in cui gli operatori lavorano con gli ospiti per fare emergere la loro creatività. Il risultato finale sono queste opere, alcune delle quali collettive, che meritano di essere viste come espressioni pittoriche proprie, indipendentemente dalle condizioni di disabilità degli autori”. Le tele della mostra “Colori disciolti nell’aria” sono state esposte con successo a febbraio nella Sala San Leonardo a Venezia. “Il progetto dell’Ulss 12 – spiega il Direttore del’Unità Operativa Disabili, Mario Zotta – è quello di presentare questa esposizione, secondo un percorso itinerante nelle sedi dell’Ulss sul territorio, a partire dagli ospedali”. E’ un modo per portare gli utenti del Centro Diurno fuori dalla struttura, attraverso iniziative come questa, e attraverso collaborazioni con le scuole e uscite nei musei, ad esempio: un lavoro stimolante, che si aggiunge agli altri laboratori di musica e cucina e alle attività motorie e le sedute di fisioterapia.

martedì 25 ottobre 2016

Il Ser.D Ulss 13 riceve il primo premio nazionale al VI Congresso FederSerd Lo studio premiato riguarda il primo test scientificamente validato per avere un profilo del paziente, individuare i suoi deficit, e quindi creare per lui un programma di cura su misura. E puntare così ad una riabilitazione psicosociale e a una guarigione non più solo clinica ma funzionale

Primi in Italia. Al VI Congresso Nazionale della FederSerd, che si è tenuto pochi giorni fa a Palermo, ha ricevuto il primo premio uno studio presentato dagli operatori del Ser.D della Ulss 13. Ed ora, lo stesso studio che ha primeggiato su tutti gli altri presentati dai vari servizi per le dipendenze sparsi della Penisola, il direttore del Ser.D Mauro Cibin, ha intenzione di proporlo alla Regione Veneto perché venga esteso a tutti i Ser.D come strumento di misurazione, ad esempio per l’avvio del paziente con Dipendenza da sostanze nelle Comunità Terapeutiche. Ma di cosa si tratta? Si tratta di un approccio diverso e rivoluzionario della équipe curante nei confronti del paziente per cui si punta fin dall’inizio alla riabilitazione psicosociale ed alla guarigione funzionale (spesso chiamata all’inglese “recovery”). Il tutto passando attraverso una misurazione oggettiva della funzionalità del paziente nella sua vita quotidiana, oggi possibile grazie ad uno strumento scientifico e oggettivo, quale è appunto il test che è stato messo in piedi dagli operatori del Ser.D della Ulss 13 con la collaborazione del professore Luciano Pasqualotto, ricercatore in Scienze ed Educazione della Università di Verona. “In pratica – ha spiegato il dottor Cibin – al medico e agli operatori del Ser.D (educatori, assistenti sociali e infermieri) non interesserà più soltanto la guarigione clinica del paziente, ovvero l’assenza dei sintomi, ma prima di tutto si cercherà di migliorare il suo funzionamento, cioè la capacità di vivere una vita soddisfacente ed in equilibrio con se stesso e la società. Con questo approccio in controtendenza rispetto agli approcci terapeutici in uso fino ad oggi, il paziente diventa il centro ed il protagonista del proprio percorso terapeutico e riabilitativo: solamente così potrà riappropriarsi della sua vita ed inserirsi nella società”. Un ruolo fondamentale lo gioca, all’interno di questo innovativo approccio, lo studio della Ulss 13: “ICF-Dipendenze: un set di strumenti per programmare e valutare la riabilitazione nelle dipendenze patologiche”, che ha ottenuto appunto il primo premio nazionale. “Fino ad oggi – ha aggiunto Cibin – non esisteva uno strumento di misurazione oggettiva del paziente che ci si trovava di fronte. Ogni medico valutava da sé, ciascuno con i propri strumenti, a seconda della preparazione, della propria esperienza. Oggi, invece, è possibile avere a disposizione un test validato scientificamente che può fornire un vero profilo del paziente individuando con precisione le sue aree deficitarie e di suoi punti di forza, preparando il suo programma di riabilitazione e di cura “ su misura” ”. “E’ grazie a lavori di questo tipo – ha commentato il direttore generale della Ulss 13 Giuseppe Dal Ben – che garantiamo una vera umanizzazione nei nostri ospedali e nel territorio. Lo studio mette davvero al centro il paziente come persona, coi suoi bisogni e le sue aspettative. Non dobbiamo pensare alla medicina solo come mezzo per guarire le persone dalla malattia, ma dobbiamo come operatori sanitari lavorare anche sul dopo, e cioè su come queste persone rientrano nella società. Pensare alla loro funzionalità, infatti, significa, aiutarli a riprendere a lavorare, a studiare, a ritornare a riuscire a badare a se stessi e a stare con gli altri. Complimenti al Ser.D della Ulss 13, sicuramente un esempio e modello per gli altri servizi per le dipendenze”.

IN ARRESTO LADRO SERIALE DI BICICLETTE


I Carabinieri della Stazione di Noale nella tarda serata di lunedì hanno tratto in arresto Gianino Matteo Antonio 44enne originario della Sicilia, ma di fatto senza fissa dimora, mentre stava tentando il furto di una bicicletta posteggiata in una rastrelliera vicino alla Stazione ferroviaria lato di viale Sailer a Noale, chiusa con catena di sicurezza.
I carabinieri avevano organizzato un servizio di appostamento in seguito alle numerose segnalazioni pervenute: sul posto si era portata una pattuglia in borghese assieme ai colleghi in divisa. I militari hanno osservato il malvivente mentre si aggirava con fare sospetto attorno alle rastrelliere, dopodiché, non appena le sue intenzioni sono state palesi, lo hanno circondato.
L’uomo è stato quindi portato in caserma per gli accertamenti di rito e, dopo una perquisizione personale è stato trovato in possesso di un tronchese utilizzato  per sbloccare le bici, oltre a un documento di identità falsificato e quattro banconote da 20 euro, anche queste false. Inoltre più di 700 euro stavolta veri ,ritenuti il provento dello smercio delle bici rivendute sul mercato illecito.

 A quel punto l’uomo è stato arrestato per furto aggravato, con il giudizio per direttissima martedì mattina. Alla segnalazione si aggiungono le denunce per falsità documentale e monetaria.

lunedì 24 ottobre 2016

CINQUANT'ANNI DALL'ALLUVIONE DEL 1966: CONVEGNO DELLA BIENNALE SULLE EVOLUZIONI NEL RESTAURO URBANO


Nel quadro della commemorazione della grande acqua alta del 4 novembre 1966, la Biennale di Venezia organizza per domani -martedì 25 ottobre, inizio ore 9.30- un convegno dedicato all'evoluzione nelle pratiche di intervento sul patrimonio urbano, fra restauri e nuove tecniche. L'iniziativa avrà luogo nella sede di Ca' Giustinian a San Marco 1364/a, in sala delle Colonne.

sabato 22 ottobre 2016

ASSISTERE UN ANZIANO CON DEMENZA: DALL'ULSS 12 "RETE" DI SOSTEGNO E UN MANUALE DI BUONE PRATICHE

Un anno di lavoro, ed ora un libro che è quasi un “manuale” per l’assistenza all’anziano con demenza: la “Rete per le Demenze” dell’Ulss 12 Veneziana si propone come un concreto punto di riferimento per le famiglie e per tutti coloro che assistono un anziano che sta via via perdendo il controllo e la consapevolezza. “Chi ha in famiglia una persona anziana con demenza – spiega il Direttore Generale Giuseppe Dal Ben – sa quanto sono gravi le sue sofferenze, molte di carattere psicologico. L’ansia per il futuro si concretizza, per le persone con demenza, nella paura di dipendere sempre di più dagli altri e di perdere il controllo della propria vita”. E le sofferenze dal malato e dell’anziano in decadimento cognitivo diventano le difficoltà di chi lo assiste: “Pressati dalla sfida di assistere il proprio anziano con demenza – spiega il Direttore della Funzione Sociale dell’Ulss 12, Gianfranco Pozzobon – i familiari e le persone che ne hanno cura rischiano, pur in buona fede, di favorirne lo spaesamento: non a caso la prima e più stringente raccomandazione del Comitato Nazionale per la Bioetica, formulata in un recente documento, è la richiesta che il malato di demenza venga sempre riconosciuto e trattato come persona, in tutte le fasi della malattia”. Sfida ardua, quella di assistere l’anziano che sta perdendo il controllo di sé ed insieme di continuare a riconoscerlo pienamente come “persona”: “Gli va garantito il diritto alla verità – spiega ancora il dottor Pozzobon – nella comunicazione della diagnosi, dice ancora il Comitato per la Bioetica. E le soluzioni tecnologiche che aiutano i familiari nell’assistenza vanno utilizzate rispettando il principio di adeguatezza e il principio di proporzionalità. Il che significa, di nuovo, resistere alla tentazione di abbandonarsi ad un’assistenza spersonalizzata, e così sminuire la persona che si sta assistendo”. Per dar un sostegno pieno ai familiari e alle persone che assistono l’anziano in fase di decadimento, l’Ulss 12 Veneziana ha costruito la propria “Rete per le Demenze”. “Questa alleanza attiva da un anno – spiega il dottor Pozzobon – riunisce gli specialisti ospedalieri e territoriali, i Centri di servizio per anziani, i Medici di famiglia, il volontariato che opera nei centri di sollievo e che aggrega i familiari, e infine, fondamentali, le amministrazioni comunali del territorio dell’Ulss 12. A questa Rete possono ora fare riferimento tutti coloro che si ostinano a riconoscere anche il malato di demenza come persona, in ogni fase della sua malattia”. La “Rete” ha già prodotto un volume, ideato nell’ambito del Progetto Sollievo, promosso e finanziato dalla Regione del Veneto e gestito dall’Ulss 12 in collaborazione con l’Associazione Alzheimer Venezia e Fiosiosport Terraglio. Il libro, intitolato “Conoscere la Demenza”, è stato presentato ieri in un incontro della “Rete” al Padiglione Rama, e vuol essere un contributo alle famiglie e a chi a vario titolo si prende cura delle persone malate. “E’ una guida pratica – conclude il dottor Pozzobon – che spiega le demenze e ne descrive i sintomi in modo semplice e chiaro, e che poi fornisce i consigli utili per le famiglie che hanno avuto la sfortuna di incrociare questa malattia, aiutandole a non arrendersi mai. In sostanza, una guida per le famiglie per un’assistenza ottimale del malato”. Il volumetto è in distribuzione presso le realtà del Progetto Sollievo, Associazione Alzheimer Venezia e Fisiosport Terraglio e Ulss 12 Veneziana.

venerdì 21 ottobre 2016

DIGITAL TOURISM A CA' FOSCARI, VERSO L'INTERAZIONE DIGITALE FRA LE REALTÀ LAGUNARI E REGIONALI


Nella sede mestrina dell'università Ca' Foscari ha avuto luogo il convegno "Digital tourism", dedicato dalla Regione Veneto alle infrastrutture digitali. Hanno partecipato tra gli altri l'assessore Caner, il presidente di Confturismo Marco Michielli e il dirigente del settore turismo della Regione Paolo Rosso. La comunicazione online stata il centro dell'iniziativa, al servizio delle strutture ricettive: in primis la promozione attraverso i network dei consorzi, chiamati a interagire per offrire al mercato un prodotto innovativo e altamente digitalizzato. Su questa linea ad esempio si sta muovendo il consorzio di promozione turistica Lidi di Chioggia.

giovedì 20 ottobre 2016

TATUAGGI E PIERCING, PER GLI OPERATORI UN CORSO DI FORMAZIONE E SICUREZZA L'ATTIVITA' SI PRATICA SOLO NELLE NECESSARIE CAUTELE E LA DOVUTA PREPARAZIONE.

(20.10.16) Piercing e tatuaggi: non si pratica l’attività senza un “patentino” dell’Azienda sanitaria. Ed è proprio l’Ulss 12 Veneziana una delle Aziende sanitarie che, nel Veneto, forma gli operatori del settore con uno specifico corso, garantendo che chi esercita queste pratiche estetiche lo faccia con il massimo rispetto delle regole igienico sanitarie. Il corso regionale, di cui proprio in questi giorni è iniziata a Mestre una nuova sessione, abilita alla pratica dell’attività, che non si può svolgere altrimenti. La partecipazione al corso è quindi il requisito per poter svolgere i trattamenti di tatuaggi e piercing: “Il punto di partenza è che deve diffondersi, tra gli operatori, ma anche nelle famiglie, negli educatori, e negli stessi soggetti che si sottopongono a tali pratiche, la consapevolezza che esiste un effettivo rischio sanitario se non vengono adottate le necessarie cautele e i necessari accorgimenti, sia sul fronte della pratica stessa, sia sul fronte dei locali in cui questa pratica viene effettuata”. Con i suoi corsi per operatori di tatuaggio e piercing, l’Ulss 12 risponde alla sollecitazione della Regione Veneto, che ha inteso regolamentare l’attività, a tutela della salute di chi vi si sottopone. Gli attuali corsi fanno riferimento alla Delibera Regionale 1164 del 2010, e poi sono stati rivisti in linea con le indicazioni della Delibera Regionale 11 del 2013. Ma l’interessamento della Regione a questo tema risale ancora più indietro, alle prime iniziative del 2001. L’Ulss 12 è tra le Ulss capofila, in Veneto, del progetto, con una costante proposta di corsi: ne organizza normalmente due all’anno. “Le nostre lezioni – spiega il dottor Vittorio Selle, del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 12 Veneziana – prevedono la trattazione di argomenti di igiene e prevenzione delle malattie infettive, dermatologia, medicina legale e rischi professionali, primo soccorso, principi di chimica e tossicologia. Si intende così sviluppare negli operatori le capacità e le competenze necessarie per gestire la loro attività di tatuaggio e piercing in maniera corretta e sicura. Oltre ad ampie nozioni mediche legate all’attività ‘sulla pelle’, il corso fornisce tutte le istruzioni necessarie per la gestione corretta e senza rischi dei locali in cui si svolge l’attività”. Il corso ha una durata di 90 ore, normalmente distribuite in 6 settimane; le lezioni sono per lo più in orario pomeridiano. I docenti sono di alto livello (tra i relatori, il Primario di Dermatologia e il Direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Ulss 12, esperti di livello regionale, professionisti autorevoli del tatuaggio e del piercing…) e ad ogni corso partecipano 25/30 iscritti. Ogni anno quindi l’Ulss 12 forma e “diploma” una sessantina di persone. Tra queste, si annoverano professionisti del settore, cioè titolari di attività di tatuaggio e piercing, operatori dei saloni di estetista, che necessitano del corso per la realizzazione dei tatuaggi semipermanenti, giovani usciti dalla scuola o dai corsi di formazione, che intendono intraprendere l’attività. L’Ulss 12 Veneziana ha realizzato e pubblicato, con la Regione Veneto, un vero e proprio manuale – 150 pagine di informazioni scientifiche e amministrative sugli argomenti del corso – che viene consegnato ad ogni partecipante. Il manuale è già stato rieditato, aggiornato, nel 2013.

lunedì 17 ottobre 2016

ULSS 14 INFORMA Sabato 22 ottobre al via a Chioggia la Giornata dello Stomizzato

L’Ulss 14 di Chioggia aderisce alla Giornata dello Stomizzato promossa da AISTOM (Associazione Italiana Stomizzati), che avrà luogo in piazza a Chioggia sabato 22 ottobre. In questa occasione l’AISTOM Veneto, allestirà dalle 9.00 alle 16.00 un gazebo di fronte al Municipio, dove verranno distribuite piante di mirto in vaso e materiale informativo. Insieme ai volontari ci saranno anche medici e infermieri della Ulss 14 competenti in materia. Sarà un evento all’insegna dell’informazione e sensibilizzazione della collettività su temi che riguardano da vicino i portatori di stomia, onde garantire una qualità di vita adeguata, l'integrazione sociale e i diritti delle persone stomizzate. Si ricorda che dal 2014, le U.O.C. di Chirurgia Generale e Urologia dell’Ospedale di Chioggia hanno attivato presso i locali del Poliambulatorio un ambulatorio specifico per i pazienti stomizzati. In questo ambulatorio sono inseriti tutti i pazienti (attualmente la Ulss 14 ne ha in carico 250) che, per questioni cliniche legate ad interventi chirurgici per neoplasia del colon-retto o vescicali, ai quali viene confezionata una stomia sulla parete addominale. Nella maggior parte dei casi ha una funzione temporanea, in altri casi come esito definitivo dell’intervento stesso. Il confezionamento di una stomia non è solo legata alla patologia neoplastica, ma anche ad interventi eseguiti in urgenza, per patologie del tratto intestinale benigna complicata o post traumatica. All’ambulatorio si accede con appuntamento fissato direttamente al momento della dimissione o su richiesta del medico di medicina generale e sarà attivo tutti i martedì dalle 14:00 alle 16:00. L’ambulatorio viene gestito dagli uro-enterostomisti dell’Ospedale che già attualmente svolgono questa attività nell’ambito della gestione della stomia sia negli aspetti dietetici che il paziente stomizzato deve adottare, sia negli aspetti affettivi ed emotivi che il paziente con stomia deve affrontare nella vita di tutti i giorni. “Noi della Ulss 14 crediamo nell’alleanza sanitari-volontari – ha spiegato il direttore generale della Ulss 14 Giuseppe Dal Ben – perché è proprio grazie a questa importante sinergia che riusciamo a garantire risposte concrete per il nostro territorio. L’ambulatorio per gli stomizzati, che abbiamo attivato in Ospedale con la collaborazione di AISTOM, ne è un esempio che sta riscuotendo successo in termini di apprezzamento da parte di quella fascia di popolazione che ne aveva bisogno. Continuiamo così, quindi, lavorando insieme per dare servizi di qualità alla gente”.

sabato 15 ottobre 2016

Tumore alla prostata: il paziente oncologico ha a disposizione non più un solo medico ma un team multidisciplinare. Il bilancio di attività della "Prostate Unit" attivata circa sei mesi fa dalla Ulss 13 in collaborazione con la Ulss 12 in un convegno tenuto oggi a Martellago

Sono trascorsi circa sei mesi da quando è stata attivata nell’Ospedale di Dolo ed oggi, i protagonisti della “Prostate Unit” interaziendale della provincia di Venezia, erano presenti in un convegno tenuto a Martellago, nella sede della Banca Santo Stefano, per confrontarsi col territorio, e cioè in primis con i medici di famiglia e farmacisti, e fare il bilancio di questa nuova riorganizzazione. Una riorganizzazione tutta a vantaggio del paziente oncologico in quanto prevede un approccio multidisciplinare e interaziendale per prendersi cura del paziente a 360 gradi, offrendogli il migliore trattamento terapeutico per il tumore alla prostata. “Abbiamo attivato nell’Ospedale della Riviera del Brenta un approccio multidisciplinare – ha commentato il primario di Urologia di Dolo Giorgio Artuso e promotore dell’evento - integrato da professionalità provenienti dalle Unità Operative di Radioterapia Oncologica dell’Ospedale dell’Angelo e del Civile di Venezia”. “Oggi diventa sempre più necessario – ha continuato il dottor Artuso - verso le malattie e in particolare alcuni tipi di tumore, condividere il paziente tramite un team composto da più figure professionali. Nel caso della prostata, ogni mese ci incontriamo con un gruppo formato da urologi, oncologi medici, radiologi, radioterapisti oncologi, patologi, psicologi, fisioterapisti e internisti per decidere insieme il percorso diagnostico-terapeutico di questo tipo di tumori che, in questa Ulss, ammontano a 150 casi all’anno”. Un progetto innovativo che ha permesso, da un lato la presa in carico completa del paziente (tutti i percorsi vengono eseguiti “accompagnandolo per mano”, senza fargli fare code o attese) e, dall’altro lato, una scelta terapeutica condivisa senza dubbio più efficace e di qualità. “E’ proprio grazie a questo nuovo modo di lavorare – ha commentato il direttore generale della Ulss 13 Giuseppe Dal Ben – che ci porta sempre più ad integrarci, a condividere i processi di diagnosi e cura, a metterci in rete, che riusciamo a prendere in carico il paziente, il quale ha a disposizione, dalla diagnosi fino a tutto il suo percorso clinico, non più un solo medico alla volta, ma un vero e proprio team multidisciplinare. Stiamo andando nella direzione giusta per garantire una buona sanità”. Insieme, ad esempio, si decide se intervenire solamente con la radioterapia o eseguire prima l’intervento chirurgico e poi passare alla radioterapia, gestire al meglio le possibili complicanze come quella della osteoporosi dovuta alla terapia ormonale per cui solitamente viene somministrata la vitamina D, pensare alla riabilitazione per affrontare le problematiche dell’impotenza sessuale e cercare di limitare i rischi di incontinenza urinaria. Come il tumore alla mammella è il più frequente per le donne, così il tumore alla prostata è quello più frequente per l’uomo: ha un’incidenza del 75% negli uomini con più di 50 anni di età ed essa aumenta notevolmente quando l’età supera i 70 anni. Secondo le statistiche, i carcinomi prostatici sono circa il 20% per cento di tutte le diagnosi di tumore in Italia, con un aumento di oltre il 50% dei casi, mentre la mortalità è diminuita del 10%, grazie a una diagnosi precoce, a nuovi approcci terapeutici e a farmaci di ultima generazione. Per questo, un approccio multidisciplinare nella cura dei tumori della prostata si rivela necessario sin dall’inizio per fornire un trattamento adeguato ed offrire migliori prospettive di vita.

venerdì 14 ottobre 2016

SPACCIATORE DI EROINA ARRESTATO DENTRO UN PHONE CENTER IN VIA CAPPUCCINA A MESTRE: CONDANNATO A UN ANNO E DUE MESI DI ARRESTI DOMICILIARI


Colpo al mercato della droga in centro a Mestre. Ieri pomeriggio agenti della Polizia di Stato hanno provveduto ad arrestare uno spacciatore tunisino, Khaled Abbes di 32 anni, sorpreso a scambiare eroina con un giovane cliente attorno a via Leopardi. Gli agenti erano di ronda per uno specifico servizio antidroga nel centro di Mestre, tra corso del Popolo e via Capuccina, dove era stato rilevato un notevole transito di tossicodipendenti.
Così i poliziotti si sono imbattuti nei due, pusher e acquirente, con il primo già noto alle forze dell'ordine per quattro precedenti condanne sempre a carattere narcotico. Una volta scambiata la sostanza con denaro, i due si sono divisi e hanno preso direzioni opposte: è stato facile fermare così il compratore, che ha consegnato l'eroina alla Polizia dichiarando di averla ricevuta dall'Abbas in cambio di 10 euro. Quest'ultimo si rifugiava in un bar di via Brenta Vecchia, dove è stato atteso all'uscita dagli agenti della PS, che lo hanno rintracciato in un vicino phone center di via Capuccina. L'uomo entrava nell'esercizio indirizzandosi immediatamente nello stanzino posteriore. Gli agenti entravano a loro volta e hanno sorpreso lo spacciatore mentre confezionava ulteriori quantità di stupefacente, naturalmente sequestrato: si trattava di 0.7 grammi di eroina dentro un involucro bianco di nylon, e cinque pezzi della stessa materia del peso netto di 3.6 grammi. Il pusher veniva immediatamente bloccato e sottoposto a perquisizione personale, azione che permetteva di rinvenire, nella tasca dei pantaloni, la somma di 230 euro in banconote di diverso taglio e un telefono. L'osservazione ha fatto ritenere ai poliziotti che Khaled Abbas fosse un habitué del negozio, perciò venivano estese le ricerche di eventuali droghe all'interno dello stanzino in questione, che hanno portato al sequestro dei residui di ulteriore eroina (0.1 grammi). Abbas è stato condannato per direttissima a un anno e due mesi di reclusione, da scontare agli arresti domiciliari.

ASSISTENTI FAMILIARI E BADANTI, ARRIVANO I CORSI DI FORMAZIONE A SOTTOMARINA


Sempre più stringente in questa società assicurarsi le prestazioni di personale altamente specializzato anche nella cura dei più deboli, come anziani e bambini. Il consorzio Faro Azzurro di Chioggia al proposito dà il via ai corsi di formazione per baby sitter e assistenti familiari (badanti specializzate), seguendo il filo conduttore di una conciliazione fra i tempi di lavoro e la vita privata. I corsi iniziano il 4 novembre e termineranno il 16 dicembre alla Villa Verde, nella sede Ulss in strada Madonna Marina 500 a Sottomarina. Fino al 2 novembre è possibile iscriversi -la quota è di 292.80 euro da versare all'atto dell'iscrizione- rivolgendosi a Servizi Educativi coop.sociale in viale Verona 13/A a Sottomarina: gli uffici sono aperti dal lunedì al venerdì con orario 9.30-12.30 e 16-18.30. Per informazioni: 041 400548, 392 2138666 oppure infocorsi2.0@gmail.com
L’assistente familiare è un operatore sociale che svolge attività indirizzate a soddisfare i bisogni primari della persona per favorire il benessere e l’autonomia dell’utente. Svolge la sua attività di collaborazione in sinergia con la famiglia della persona curata e in collaborazione con gli altri operatori professionali preposti all’assistenza sanitaria e a quella sociale ed educativa. Le attività dell’assistente familiare sono principalmente rivolte alla persona e si esplicano principalmente in ambito sociale, igienico-relazionale e della gestione domestica. Le attività svolte sono di assistenza diretta e aiuto domestico alberghiero, assistenza igienico-sanitaria e di carattere sociale, supporto gestionale organizzativo e formativo. Competenze professionali richieste: tecniche nella gestione del “quotidiano” della persona assistita e di relazione con la famiglia e con la rete dei servizi presenti nel territorio.

giovedì 13 ottobre 2016

“La Medicina dello Sport incontra l’atleta disabile”: primo convegno veneto organizzato dalle Ulss 13, 12 e 14 sulla disabilità e l’attività sportiva

“La Medicina dello Sport incontra l’atleta disabile” è il titolo di un convegno organizzato, per la prima volta nel Veneto, dalle Ulss 13, 12 e 14. L’obiettivo è di mettere insieme, attorno ad uno stesso tavolo, personale sanitario, associazioni e staff tecnico delle società sportive del settore. Una occasione per sottolineare, da un lato, gli enormi benefici sulla salute fisica e psichica che il cittadino disabile sedentario può ottenere qualora diventi fisicamente attivo e di trattare, dall’altro, le principali tematiche sanitarie specifiche dell’atleta disabile. L’evento è previsto per sabato 15 ottobre, alle ore 8.30, presso la Sala Civica Rinaldo Maso (Casa di Riposo Relaxxi), Strada degli Ongari, 43 a Noale. Dal punto di vista epidemiologico le persone affette da disabilità rappresentano un numero importante e non trascurabile della nostra popolazione: in Italia, infatti, si contano circa 3 milioni di cittadini disabili, di cui il 2%, ovvero circa 60mila, svolgono un’attività sportiva non agonistica e lo 0.3%, ovvero circa 11mila, praticano sport a livello agonistico. In Veneto ci sono 130 società sportive per soggetti disabili e i disabili iscritti alle federazioni sportive che praticano agonismo sono oltre un migliaio, a cui si aggiungono altri 200 atleti disabili che praticano sport solo a livello ludico. Risulta quindi fondamentale affrontare con attenzione le specifiche problematiche dei cittadini disabili, quelle inerenti la sfera socio-sanitaria, e tra queste, gli aspetti legati alla pratica di attività sportive e all’esercizio fisico, per agevolare la partecipazione di chi già pratica, e per incentivare la pratica stessa, riconoscendo ed accogliendo le istanze delle molte persone disabili perché la pratica sportiva non rappresenti per loro un miraggio irraggiungibile. “In un’epoca in cui – ha commentato il direttore generale Giuseppe Dal Ben – parlare di prevenzione e di stili di vita corretti è diventato ormai il pane quotidiano dell’operatore sanitario, è fondamentale che non si creino cittadini di serie A e cittadini di serie B, soprattutto pensando alla fascia di popolazione più fragile a cui appartengono quelle persone che sono affette da disabilità”. “Il cittadino disabile infatti – ha aggiunto Dal Ben – spesso è forzatamente sedentario e va invece adeguatamente aiutato ed incentivato a diventare fisicamente attivo. Si evita così il rischio di sviluppare nel tempo le malattie tipiche della sedentarietà, prime tra tutte quelle cardiovascolari, come l’infarto, e quelle metaboliche, come obesità, diabete ed ipertensione”. Nel corso del convegno, inoltre, grazie alla partecipazione di due autorità in materia (il professor Marco Bernardi dell’Università La Sapienza di Roma ed il Professor Vincenzo Palmieri del Policlinico Gemelli di Roma) si analizzeranno le problematiche sanitarie specifiche dell’atleta disabile: a partire dagli aspetti legali ed organizzativi della visita di idoneità sportiva, per arrivare alla valutazione cardiologica, fino alle patologie da sovraccarico dell’apparato locomotore. Quello che si svolge sabato è quindi un evento importante in cui sarà ricordato il ruolo fondamentale dell’attività fisica a beneficio della salute. Il convegno si svolgerà a Noale, dove la locale Unità Operativa di Medicina dello Sport ha sviluppato uno specifico expertise ed è divenuta punto di riferimento provinciale per la valutazione degli atleti con disabilità: la struttura sanitaria di Noale, infatti, è priva di barriere architettoniche ed è dotata di parcheggio riservato; il Servizio di Medicina dello Sport, grazie anche alla collaborazione delle associazioni, si è dotato della strumentazione necessaria e specifica per gli atleti disabili.

martedì 11 ottobre 2016

Il “coblator” al posto del bisturi: all’Ospedale dell’Angelo si interviene in Otorinolaringoiatria con una tecnica chirurgica innovativa

Si chiama “Coblation” ed è una tecnica chirurgica innovativa, la nuova frontiera degli interventi in Otorinolaringoiatria. A Mestre, nella giornata di oggi, di fronte ad un ampio consesso di specialisti, l’Unità Operativa di ORL dell’Ospedale dell’Angelo esegue una serie di interventi chirurgici, attraverso un collegamento in diretta tra la sala operatoria e la sede del corso di aggiornamento. “Ai molti colleghi che sono giunti all’Angelo – spiega il professor Roberto Spinato – dimostreremo come l’uso del ‘coblator’ può cambiare il nostro lavoro. Affrontiamo in ‘coblation’ un ampio spettro di interventi, dalla tonsillectomia fino a casi selezionati di chirurgia oncologica, dai turbinati agli interventi sulla laringe”. La tecnica definita “Coblation” si caratterizza per l’uso del “coblator”: “Questo dispositivo a radiofrequenza bipolare – continua il professor Spinato – sostituisce il bisturi, sviluppando sul suo terminale una temperatura di 50/70 gradi, che permette di intervenire per abrasione dei tessuti, e allo stesso tempo favorisce una immediata coagulazione della zona interessata. La nuova tecnica ci consente di operare senza bisogno di assistenza e con maggiore rapidità. Ancora, l’utilizzo del ‘coblator’ riduce il dolore operatorio e riduce il sanguinamento; infine, scongiura il rischio di emorragie postoperatorie, la più pericolosa delle possibili complicanze della chirurgia in Otorinolaringoiatria”. Per la sua versatilità, la tecnica della “Coblation” è utilizzata dai chirurgi di ORL dell’Angelo anche in alcuni particolari casi di chirurgia oncologica: “Insidiamo con il ‘coblator’ anche le neoplasie – spiega il professor Spinato – quando il carcinoma da aggredire non è sufficientemente esposto per intervenire con altra tecnica e altri metodi, a conferma della duttilità di questa innovativa tecnologia chirurgica”. Cinque gli interventi dimostrativi condotti dal chirurgo durante la giornata di oggi, tutti videotrasmessi in diretta nella Sala Blu dell’Ospedale; ad assistere, gli specialisti riuniti per la dimostrazione, che nella giornata di ieri hanno partecipato ad un’approfondita sessione teorica sulla “Coblation”. L’Ospedale dell’Angelo è luogo di applicazione e sperimentazione dell’innovativa tecnica chirurgica: “Oggi passa per l’Ospedale di Mestre – ha commentato il Direttore Generale dell’Ulss 12 Giuseppe Dal Ben – un altro dei percorsi dell’innovazione in sanità. La struttura dell’Angelo e le équipe che operano nel nostro Ospedale sono ancora una volta un punto di riferimento di primo livello: a loro guarda con interesse anche la comunità scientifica, che ci riconosce autorevolezza in questo e in tanti altri settori della chirurgia e della cura”.

domenica 9 ottobre 2016

VAJONT, BERTI (MS5): "LA MEMORIA DEL VAJONT VA COLTIVATA PERCHE' ALTRI VAJONT NON SI RIPETANO".

La memoria del Vajont va coltivata perché nuovi Vajont non si ripetano. A dirlo è il capogruppo M5S in consiglio regionale veneto, Jacopo Berti: “Salgo in Ampezzo da Padova da quando sono piccolo – spiega il consigliere regionale, la cui famiglia proviene in parte dalla conca ampezzana – e fin da bambino mi hanno sempre spiegato cos’era quel pezzo di cemento scuro che si vede passando per Longarone. Sono salito spesso alla diga del Vajont e ho parlato a lungo con chi ha vissuto quei momenti di 53 anni fa, cercando di capire il più possibile di questa immane tragedia”. “Il Vajont va ricordato, ma non va celebrato solo il 9 ottobre di ogni anno – avverte Berti – quel che è successo deve essere sempre un monito per tutti, soprattutto per chi costruisce il futuro di questo Paese. È nostro compito fare in modo che i tanti Vajont non si ripetano più, perché questo è ciò che accade quando l’interesse economico si rivela più importante della vita umana, della salute, dell’ambiente e di tutto ciò che invece dovrebbe essere importante”. Vajont, Berti (M5S): “La memoria del Vajont va coltivata perché altri Vajont non si ripetano”

OBESITY DAY DA LUNEDI' A DOLO

L’Ulss 13 aderisce all’Obesity Day: domani, lunedì 10 ottobre, adulti e bambini, tutti a Dolo per visite ed esami gratuiti L’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi dell’Ulss 13 aderisce alla giornata nazionale dedicata alla prevenzione dell’obesità “Obesity Day”, appuntamento arrivato alla sua sedicesima edizione. Il motto della giornata quest’anno è “Obesità: camminare è salute”: l’obiettivo è di sensibilizzare la popolazione nei confronti dei rischi dell’obesità e del sovrappeso, che bisogna contrastare con l’attività fisica quotidiana. L’appuntamento è previsto nell’Ospedale di Dolo, lunedì 10 ottobre: tutti, adulti e bambini, persone anche non residenti nella Ulss 13, possono aderire all’iniziativa gratuita, senza limite di numero: basta presentarsi dalle 8.30 alle 13.30 presso l’area allestita al primo piano dell’Ospedale (parte nuova della struttura ospedaliera, dove si trova anche il Cup, Centro Unico di Prenotazione). Qui, medici e infermieri del servizio di Nefrologia, in collaborazione con la Dirigenza medica, insieme ai volontari dell’Avo (Associazione Volontari Ospedalieri) e dell’Aned (Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto), accoglieranno i cittadini ai quali verrà distribuito del materiale informativo sui corretti stili di vita. Inoltre, chi lo vorrà, potrà essere visitato e sottoposto ad alcuni esami del sangue e delle urine per valutare il proprio stato di salute. “Verranno rilevate gratuitamente, senza bisogno di impegnativa medica – spiega la responsabile del reparto Gina Meneghel - il colesterolo, la glicemia, la pressione arteriosa, il peso e l’indice di massa corporea”. L’Ulss 13 aderisce alla campagna di prevenzione dell’Obesity Day dal suo esordio nel 2001. Sempre importante la partecipazione a questa iniziativa dove, solo lo scorso anno, hanno aderito circa 200 persone. “Che l’obesità crei problemi – ha spiegato il direttore generale della Ulss 13 Giuseppe Dal Ben - lo evidenzia anche una indagine della Ulss 13 eseguita su 150 pazienti cronici in insufficienza renale in fase terminale, di cui il 43% è risultato in sovrappeso e ben il 30% obeso (un 73% complessivo di sovrappesi-obesi che supera la media nazionale)”. “Diventa quindi sempre più fondamentale – ha aggiunto il Dg - per contrastare questa malattia dell’era del benessere, adottare corretti stili di vita tra cui quello del movimento”. L’ISTAT ha confermato il dato che la popolazione italiana sta aumentando di peso, in questi ultimi vent’anni l’ago della bilancia è salito vertiginosamente ed il 46% della popolazione ha problemi di eccesso ponderale, quindi sono venti milioni gli italiani che hanno problemi di peso. L’obesità non risparmia nemmeno le fasce dell’infanzia, secondo i dati forniti dall’ISTAT siamo al primo posto in Europa, vera e propria “maglia nera”, infatti il 36% dei bambini ha problemi di eccesso di peso e di questi ben il 12% è decisamente obeso. L’obesità è tra i principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, l’ipertensione, il diabete, le malattie renali, in particolare la nefroangiosclerosi.

mercoledì 5 ottobre 2016

RENZI CHIEDE DI TIRARE LA CARRETTA, SCARABEL ( M5S): LO SFORZO DEVE ESSERE RECIPROCO

Renzi chiede agli imprenditori veneti di tirare ancora la carretta, Scarabel (M5S): “Lo sforzo deve essere reciproco, altrimenti paga sempre Pantalon” Renzi in visita a Treviso chiede agli imprenditori veneti di prendere per mano l’Italia e di portarla fuori dalla crisi. Il consigliere regionale M5S Simone Scarabel rimanda al mittente le pretese del presidente del Consiglio: “Renzi a Treviso – spiega Scarabel - ha chiesto agli imprenditori del NordEst di prendere per mano l'Italia e portarla fuori dalle secche della crisi”. “Come se ai veneti non fosse mai stato chiesto di tribolare e sudare per tirare la volata al Paese. Eravamo e siamo ancora la locomotiva d'Italia – commenta il consigliere M5S - ma sempre ai veneti tocca tirare avanti la carretta? Inizi Renzi ad abbassare le tasse e a darci maggiore autonomia a livello regionale. Lo sforzo deve essere reciproco altrimenti, come diciamo dalle nostre parti, paga sempre Pantalon”.

lunedì 3 ottobre 2016

CLAUDIO LUNARDO E' IL NUOVO COMANDANTE DEI CARABINIERI A VENEZIA

Lunardo nuovo comandante provinciale dei carabinieri a Venezia Il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Enrico Sulpizi, lunedì ha lasciato l’incarico per assumere un nuovo impegnativo ruolo a Roma, nell'ambito del comando generale dell’Arma. Gli subentra in laguna il colonnello Claudio Lunardo, 48enne di Udine. Come detto, al Comando subentra il colonnello Claudio Lunardo, 48enne friulano,nel 1986 ha intrapreso la carriera militare frequentando l'accademia militare di Modena e successivamente la Scuola ufficiali carabinieri di Roma. È laureato in giurisprudenza e in scienze della sicurezza. Al termine del quadriennio di formazione, è stato destinato a ricoprire l'incarico di comandante di plotone del 9^ Battaglione Sardegna. Successivamente ha retto il comando del nucleo operativo e radiomobile di Castellammare di Stabia, Napoli, delle compagnie di Pescara e Caserta, venendo impiegato anche, nel 2002 e 2003, in due missioni all'estero, in Bosnia e in Kosovo.

sabato 1 ottobre 2016

PRONTI SOCCORSO DI DOLO E MIRANO : PRESENTATI I NUOVI PROGETTI

OSPEDALE DI DOLO
I progetti dei PS di Dolo e di Mirano presentati all'esecutivo dei Sindaci Massima attenzione al tema della emergenza-urgenza con PS moderni nelle strutture e nelle tecnologie Il direttore generale della Ulss 13 Giuseppe Dal Ben, insieme ai tecnici dell'Azienda, ha presentato in questi giorni all'esecutivo dei Sindaci due progetti del Pronto Soccorso di Dolo e Mirano. "Esprimo la mia massima soddisfazione, anche a nome dei miei colleghi, e colgo l'occasione per ringraziare il Dg Dal Ben per il buon lavoro che sta portando avanti - ha commentato il presidente della Conferenza dei Sindaci Silvano Checchin - il nuovo Pronto Soccorso di Dolo e l'ampliamento di quello di Mirano rappresentano per noi e per i nostri cittadini due proposte importantissime, che sognavamo da tempo e che andranno a potenziare una sanità, quella della Ulss 13, già molto buona". Il nuovo Pronto Soccorso di Dolo sarà un edificio che sorgerà ex novo alle spalle dell'ingresso dell'Ospedale, dove una volta era collocato il vecchio PS. Una struttura di 1600 metri quadrati, il cui costo sarà di circa 3 milioni e mezzo. Un progetto che ha tenuto conto della umanizzazione dei luoghi di assistenza e cura: corridoi con ampie vetrate, luce naturale per ogni ambiente e ampie prospettive sui giardini interni, stanze molto accoglienti con arredi moderni e dotate di tecnologie all'avanguardia. Il progetto esecutivo ora dovrà ottenere i pareri degli organi competenti con l'approvazione definitiva della Regione Veneto e, una volta autorizzato, andrà in gara. Si presume entro dicembre. Per quanto riguarda, invece, i lavori di ampliamento e ristrutturazione del Pronto Soccorso di Mirano, si ricorda che l'attuale PS misura circa 1100 metri quadrati. Il progetto (sia il preliminare che l'esecutivo sono stati donati dall'architetto Antonio Canini) prevede una ristrutturazione di 285 mq e un ampliamento di nuovi spazi di 160 mq per un costo di circa 800mila euro. Una progettazione, quella che interessa il reparto di emergenza urgenza miranese, che prevede l’ampliamento del triage, della sala di attesa (divisa tra adulti e bambini) e di una zona per barellati oltre ai locali del 118, con una riorganizzazione per il rispetto della privacy. Più la ristrutturazione degli ambulatori dedicati ai codici rossi.
"Si lavora contemporaneamente su entrambi i presidi - ha dichiarato il DG Dal Ben - potenziando ciascuno laddove ne ha più bisogno. Due Ospedali, quello di Dolo e quello di Mirano, che hanno una loro storia, ciascuno con specialità dove eccelle e si differenzia, ciascuno con una propria peculiarità che va rispettata e mantenuta. Ma sul tema della emergenza non si scherza e bisogna aver il massimo su entrambe le sedi: tutti e due gli Ospedali dovranno essere dotati di un PS all'avanguardia. Strutture e tecnologie moderne e al passo con i tempi per garantire interventi tempestivi e di massima qualità".