venerdì 19 giugno 2020

REGIONE E CITTÀ METROPOLITANA BOCCIANO IL BILANCIO DELL'AUTORITÀ PORTUALE, FUTURO INCERTO PER GLI SCALI DI VENEZIA E CHIOGGIA

Il voto contrario espresso dalla rappresentante della Regione Veneto, Anna Maria Campitelli, e della Città Metropolitana, Fabrizio Giri, ha di fatto bocciato l'approvazione del bilancio annuale dell'Autorità di Sistema Portuale del mare Adriatico settentrionale, retta dalla presidenza di Pino Musolino. La questione, che per alcuni è prettamente politica, è stata motivata con le dazioni in denaro che l'Autorità aveva versato nei confronti delle imprese del gruppo Mantovani per il rispetto della concessione in atto, pari a 9 milioni. La manovra sta provocando, come logico, un terremoto nelle relazioni professionali che intessono il porto, mettendo a rischio il futuro e l'operatività degli scali di Venezia e Chioggia: si parla di 1269 imprese e 21mila lavoratori.
«Il voto espresso dalla Città Metropolitana rappresenta anche il sindaco di Chioggia, che non andrebbe contro i lavoratori portuali», spiega Musolino, convinto della buona fede della Regione e dell'operato dell'ente che dirige, con oltre 10 milioni di utile e 25 milioni di avanzo l'anno. Dal canto suo il presidente di Assoagenti Veneto, Alessandro Santi, rileva che «non possiamo non interrogarci riguardo cosa accadrà domani. Venezia è un porto che ha bisogno di scelte rapide su temi come la manutenzione dei canali, i dragaggi, l’ingresso delle grandi navi. La discontinuità nella governance potrebbe generare ulteriori criticità per la soluzione di problemi che in alcuni casi timidamente si stavano avviando verso risultati concreti, e per altri che potrebbero ora apparire alla stregua di strade senza uscita».

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