Parafrasando Jacques Delors, che definì l’Unione Europea un UPO, cioè un “Unidentified Political Object” (oggetto politico non identificato), Federico Razzetti di Secondo Welfare -una delle maggiori realtà italiane in tema di prestazioni sociali- mette in guardia gli enti bilaterali italiani dal rischio di essere dei misteriosi USO “Unidentified Social Objects” ovvero degli “oggetti sociali non identificati”. Questo però non è il caso dell’Ente Bilaterale Veneto Friuli-Venezia Giulia, ente del Commercio e del Turismo costituito da Confesercenti e organizzazioni sindacali, considerato ente virtuoso tra gli enti bilaterali, che annovera da alcuni anni esperienze e iniziative concrete nel campo della formazione, dell’innovazione, del welfare, conciliazione dei tempi di vita e lavoro, rimborsi.
Oggi infatti per lavoratori e aziende, diventa fondamentale conoscere in maniera più approfondita il mondo degli enti bilaterali, in vista proprio delle difficoltà economiche che le famiglie e le aziende stesse vanno incontro: crisi aziendali e rischio di chiusure, sospensione del lavoro o futuri licenziamenti, calo dei consumi, contributi pubblici che non arrivano. Basti pensare che, nella fase cruciale dell’emergenza sanitaria, a seguito di decreti definiti «poco chiari e farraginosi», l'Ente Bilaterale Veneto Friuli si è distinto da altri enti per aver avuto l’intuizione di attivare lo sportello anti crisi, allo scopo di offrire assistenza, informazioni e aggiornamenti quanto agli ammortizzatori.
Mentre altri enti bilaterali chiudevano gli uffici, quello veneto e friulano ha garantito un presidio telefonico in ufficio per rispondere alle centinaia di richieste in argomento. Inoltre, al fine di agevolare le procedure semplificate di consultazione sindacale per la richieste di cassa integrazione in deroga e fondo di solidarietà, è stato creato un portale, molto apprezzato dai consulenti del lavoro, denominato P.A.S.S. (Portale per Accordi Sindacali per Ammortizzatori Sociali), al fine di far risparmiare tempo ad aziende e professionisti, eliminare i contatti fisici in sede di consultazione sindacale e caricare le richieste, ottenendo mediamente in un giorno gli accordi sindacali firmati a livello virtuale.
Così facendo, l'Ente Bilaterale Veneto Friuli in un mese ha gestito più di duemila richieste, per oltre undicimila lavoratori che hanno potuto chiedere successivamente il denaro delle integrazioni salariali dovute alle sospensioni dal lavoro. Altro riconoscimento ottenuto dall'Ente è l'essersi preoccupato della continuità dei servizi erogati a favore degli iscritti, consapevole della poca liquidità delle famiglie in attesa degli ammortizzatori sociali. La continuità dei servizi è stata molto apprezzata da aziende e lavoratori, che hanno continuato a chiedere rimborsi e prestazioni per integrare parte del loro reddito: visto che proprio alcuni servizi attivati in tempi non sospetti si sono rivelati assolutamente efficaci nel rispondere ad esigenze particolari proprio di questo periodo cosi particolare.
Ad esempio, per le imprese iscritte, i contributi per la stesura del protocollo di sicurezza, per le spese per i dispositivi di protezione individuale, e altri tipi di intervento come i cartelloni e le informazioni da distribuire gratuitamente, oltre la creazione di un sito dove chiedere rimborsi per spese sull’innovazione, pensato per rimborsare anche il “contapersone”, apparecchi di misurazione termica, di igienizzazione, di prenotazione o spese a domicilio. Infine, l'Ente Bilaterale evidenzia la collaborazione con la piattaforma NoiCiSiamo, sviluppata da Innova, che mette in relazione 17 Distretti del Commercio in Veneto e molti altri partners, per permettere di conoscere tutte le attività commerciali che effettuano consegne a domicilio, e di sapere in quali di queste è possibile spendere voucher di welfare aziendale oppure i buoni sociali erogati ai meno abbienti dai Comuni.
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