domenica 17 maggio 2020

MORIA DI PESCI NEI CANALI ADIACENTI LA FABBRICA ESPLOSA A PORTO MARGHERA. UN INDIANO E UN RUMENO I DUE FERITI

Anche se la nube tossica sprigionata venerdì mattina a Porto Marghera dallo stabilimento 3V Sigma è stata arginata e si è dissolta nell'aria il giorno stesso, i suoi effetti a terra e nell'acqua sono ancora immanenti. Da un lato, fino a che non saranno diramati i dati dell'ARPAV relativi a quali specifiche sostanze sono precisamente fuoriuscite e in quali quantità, viene suggerito di non consumare frutta e verdura raccolte nei campi della zona di Mira, Malcontenta, Porto Marghera e Fusina.
Dall'altro, nel canale industriale ovest -adiacente allo stabilimento- fin da ieri si sussegue, purtroppo, l'affiorare di tanti pesci morti a galla in seguito all'esplosione. La morìa assume proporzioni notevoli di ora in ora: ai solventi e agli acetoni della fabbrica si sono uniti infatti gli schiumogeni adoperati per spegnere il terribile rogo.
È stata intanto resa nota dal Corriere del Veneto l'identità dei due operai rimasti feriti, entrambi in servizio alla General Montaggi di Terni. Il rumeno Alin abita nel Padovano con la compagna, ed è ricoverato proprio all'ospedale del capoluogo euganeo, mentre l'indiano Pramod vive in affitto a Dolo assieme a un collega, dal momento che la moglie e la figlia di 4 anni rimangono a Terni. Pramod è ricoverato a Verona.

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