lunedì 18 maggio 2020

I PRIMI DATI RACCOLTI DALL'ARPAV DOPO L'ESPLOSIONE DI VENERDÌ A PORTO MARGHERA: ACQUA LAGUNARE MOLTO INQUINATA, ARIA OK

Brutte notizie dai primi rilievi dell'ARPAV successivi alla tragedia di venerdì mattina, quando a Porto Marghera è esplosa la fabbrica chimica 3V Sigma, ferendo seriamente due operai e dando vita a una densa nube tossica, dispersa solo nel primo pomeriggio. Le indicazioni dell'Agenzia Regionale per l'Ambiente dicono che, se la qualità dell'aria dopo qualche giorno non ne ha risentito in maniera significativa -specie per quanto riguarda la diossina- non lo stesso si può dire dell'acqua lagunare.
Il Gazzettino oggi in edicola, con un articolo a firma di Davide Tamiello, riporta le indicazioni fornite dall'ente: le perlustrazioni di ARPAV e Capitaneria di Porto fino al cuore della laguna, campionando ad ampio raggio, hanno fornito concentrazioni elevate di sostanza inquinante, capace di provocare la morìa di pesci documentata nel weekend. Ragion per cui il monitoraggio delle acque superficiali continuerà anche nei prossimi giorni: sono stati cinque finora i test eseguiti, a fronte di 13 per l'aria in una zona compresa tra Malcontenta, Mestre e Venezia.
Oggi sono attesi anche i risultati delle analisi relative alla terra, con apprensione per gli ortaggi coltivati: Luca Marchesi, direttore dell'ARPAV, afferma che «l'incendio avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori se si fosse allargato e avesse coinvolto altri siti produttivi. Lo sversamento delle sostanze tossiche è stato bloccato, ma purtroppo comunque in ritardo. Occorre verificare, quindi, se la diffusione sia stata arginata o sia proseguita». A occuparsi della rimozione dei pesci morti per anossia nei canali, e del loro smaltimento, è la Protezione Civile.

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