venerdì 8 maggio 2020

FINORA 350 LE USCITE DEI MEDICI DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE NELLE VISITE A DOMICILIO DEI PAZIENTI INFETTI DA COVID E IN CASA DI RIPOSO

Anche dall’esperienza dei medici delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale, che visitano a domicilio i pazienti positivi al Covid-19, si può comprendere da una parte l’impegno del servizio sanitario in favore di queste persone, e dall’altra come sia importante evitare il contagio, e non portarlo nella propria casa.
«La Continuità Assistenziale dell’ULSS 3 – spiega il direttore generale Giuseppe dal Ben – entra nelle abitazioni di chi è malato in isolamento, vede e racconta la fatica e l’oppressione della quarantena o del periodo di malattia. Chi prova quest’esperienza, chi vede sulla propria pelle come si complica la vita in una casa se un membro della famiglia contrae il contagio, difficilmente rinuncia alla mascherina quando esce in mezzo alle persone».
Ad oggi sono 12 le Unità Speciali attivate nell'ULSS 3, con 26 medici impiegati. Sono organizzate in 5 sedi, in servizio tutti i giorni dalle ore 8 alle 20. I report realizzati assieme ai coordinatori di questa attività dicono di 177 pazienti già presi in carico a domicilio, e di 260 fin qui seguiti nelle case di riposo.
Il ventaglio delle azioni dei medici delle USCA è ampio: dalla prima visita per la rilevazione dei dati clinici e per la presa in carico, alle visite successive con i necessari esami strumentali, al monitoraggio periodico per via telefonica. Ben 142 sono stati, nel territorio dell’ULSS 3 Serenissima, gli accessi domiciliari effettuati; ancora più numerosi gli accessi nelle case di riposo, che sono stati 194, a testimonianza del preciso affidamento effettuato dalle residenze per anziani nella gestione dei pazienti infetti da Covid-19.

Nessun commento:

Posta un commento