“Consentire agli equipaggi della Volanti della Polizia di disporre di un’intelligenza artificiale che di fatto è una centrale operativa nell’auto è una rivoluzione. Una rivoluzione che per noi significa legalità e sicurezza; esattamente una delle richieste più pressanti che ci viene dai cittadini”.
Sono parole del presidente della Regione del Veneto Luca Zaia che oggi alle 11, insieme al Questore di Venezia Danilo Gagliardi, ha partecipato a Mestre alla presentazione in piazza Ferretto delle prime Volanti terrestri e della Volante lagunare cablate con il “Sistema Mercurio”. Il sistema è stato illustrato dal Direttore nazionale del Servizio del Controllo del Territorio, Maurizio Vallone. Progetto di cui, con uno stanziamento mirato, la Regione è sponsor principale. All’evento era presente anche il sindaco Luigi Brugnaro.
Il Sistema Mercurio consente alle autovetture della Polizia impegnate nel servizio di controllo del territorio, nuove dotazioni informatiche di bordo che garantiscono più efficacia soprattutto nel controllo delle persone. In particolare permette alla pattuglia di Polizia di svolgere in autonomia gli accertamenti nelle banche dati interforze su persone e veicoli direttamente dalla vettura, e non più via telefono o via radio con la Sala Operativa; il controllo automatizzato dei veicoli in sosta o in transito tramite la videocamera di bordo che inquadrando una targa, in automatico interroga la banca dati restituendo il risultato all’operatore in tempo reale e segnalando acusticamente eventuali emergenze di natura penale o amministrativo rilevanti. Consente, poi, di inoltrare tempestivamente allarmi in sala operativa senza sospendere l’ascolto radio anche nelle zone non coperte. In caso di criticità consente di verificare cosa sta accadendo a bordo della Volante (la posizione del veicolo è rilevata su layout cartografico) direttamente dalla Centrale Operativa Territoriale della Questura mediante ascolto e ripresa in tempo reale.
“È un progetto a vantaggio della sicurezza dei cittadini e del territorio, perché va nella direzione della prevenzione e dell’essere efficienti – prosegue il Governatore -. Basta pensare che gli agenti all’interno dell’auto sono ora in grado anche di verificare automaticamente tutte le informazioni necessarie senza più interfacciarsi con la centrale. Inauguriamo, infatti, dei veicoli che dispongono un’intelligenza artificiale che leggendo direttamente tramite una telecamera, segnala con un dispositivo acustico eventuali rilevanze penali o di altro genere riconducibili alla targa”.
Una innovazione che arriva nei giorni in cui la Magistratura e le Forze dell’ordine sono intervenute su infiltrazioni mafiose anche nel Veneto. “Questo intervento della Regione a sostegno della sicurezza è in linea con la cultura della legalità presente nei Veneti. Ringrazio per il lavoro della Procura di Venezia e degli inquirenti, consapevole che le notizie di questi giorni sono motivo per operare sempre di più nel consolidamento proprio la cultura della legalità. La foresta dei veneti onesti è quella che non ha voce e fa meno rumore; non si può accettare il rischio che la nostra comunità venga dipinta come fosse fatta di gente poco per bene. I delinquenti vanno messi in galera perché i cittadini veneti hanno diritto alla sicurezza”.
Anche Cristiano Corazzari, assessore alla Cultura ed alla Sicurezza della Regione del Veneto, ha commentato la presentazione: “La sicurezza del territorio è una priorità e sono certo che contribuendo alla realizzazione di questo progetto diamo una risposta importante nel sostenere il lavoro delle Forze dell’ordine e nell’andare incontro ad una delle richieste più frequenti verso le istituzioni da parte dei cittadini”.
“I vantaggi di questo sistema sono indiscutibili – prosegue l’Assessore – per il lavoro degli operatori di Polizia così come per la prevenzione del crimine sul territorio e di conseguenza per la sicurezza di tutti. È per questo che la Regione ha aderito subito all’iniziativa con un finanziamento destinato all’installazione di questi dispositivi, divenendo sponsor principale dell’operazione. Un segno che dimostra come l’interesse verso la sicurezza non sia uno slogan ma un impegno reale”.
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