venerdì 29 marzo 2019

MOSE, SLITTA ANCHE LA SCADENZA DEL 2021: I SOLDI CI SONO, PROGETTI E APPALTI INVECE NO

Il Mose non sarà completato nemmeno entro il 2021. Lo ha dichiarato ieri a Venezia il Provveditore alle Opere Pubbliche del Triveneto, Roberto Linetti, a margine del sopralluogo effettuato dalla commissione Ambiente della Camera, in visita alle bocche di porto del Lido e nel tunnel che conduce a Treporti. Nell'incontro istituzionale alla Prefettura erano presenti anche il sindaco di Chioggia Alessandro Ferro, l'assessore veneziano Simone Venturini, il comandante della Capitaneria di Porto del capoluogo Piero Pellizzari, l'assessore regionale Roberto Marcato, Pierpaolo Campostrini per la Procuratoria di San Marco, il presidente dell'Autorità Portuale Pino Musolino e quello di Confindustria Vincenzo Marinese. Già il 31 dicembre 2021 costituiva una proroga rispetto alle intenzioni.
Lascia comunque uno spiraglio Giuseppe Fiengo, uno dei due commissari del Consorzio Venezia Nuova, secondo il quale è possibile rispettare i tempi: ma la politica è preoccupata. Secondo Nicola Pellicani, deputato del PD, «nei quattro anni di commissariamento la produttività è stata molto bassa, e i 900 milioni per concludere l'opera ci sono». Il dubbio quindi è se sarà possibile produrre progetti e appalti in due anni. Il presidente del Porto ha sottolineato come il Mose obbligherà al riassetto degli scali di Venezia e Chioggia, e il secondo nodo del contendere è la futura gestione e manutenzione del sistema di paratie mobili: «Molte di esse - ha aggiunto Musolino - sono già soggette a incrostazioni e corrosione, e la conca di navigazione a Malamocco è inutilizzabile». Attorno al Mose ruotano anche altre questioni, dalle grandi navi al deposito di gpl in Chioggia: ma a quanto è dato capire, non saranno affrontate in tempi brevi proprio per l'ulteriore prolungarsi dei lavori al progetto delle dighe.

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