mercoledì 29 agosto 2018

TRAUMI AL VOLTO: SONO 50 I CASI DELL'UNITA' OPERATIVA MAXILLO-FACCIALE

C’è una donna morsa al labbro superiore dal proprio cane, forse spinto da un’eccessiva dimostrazione d’affetto; alcuni giovani e bambini che si son fatti male mentre giocavano andando in bicicletta, sfrecciando con i pattini a rotelle o scendendo imprudentemente da uno scivolo; infine, un adulto che cade da una certa altezza mentre sta svolgendo un lavoro, o che si crea una brutta ferita con una sega elettrica o che arriva in ospedale a causa di un incidente stradale. 
Tutti esempi di pazienti che sono passati per l’Unità Operativa di Chirurgia maxillo-facciale e Odontoiatria dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre della Ulss 3, guidata dal Primario Michele Franzinelli, da quando è cominciata questa estate, per interventi più o meno complessi al volto danneggiato. 

“L’estate che si sta chiudendo – ha commentato il Primario Franzinelli – ci ha visti in prima linea per la traumatologia del volto: lo scheletro facciale, infatti, è particolarmente soggetto a fratture con urti, cadute, incidenti. In estate tutto si moltiplica, soprattutto i traumi nei giovani e giovanissimi e noi siamo intervenuti su circa una cinquantina di casi per la ricostruzione di fratture delle mandibole, delle orbite e del complesso fronto-naso-etmoido-orbitario. Sono interventi che svolgiamo da più di trenta anni, con il precedente primario Dottor Priore ed ora con il nostro gruppo, utilizzando i materiali più all'avanguardia al fine di raggiungere i migliori risultati sia dal punto di vista funzionale che estetico, in quanto si riduce al minimo la presenza di eventuali cicatrici”. 

Il paziente, prima dell’intervento, viene sottoposto agli esami strumentali necessari per stendere poi un planning di ricostruzione. Per evitare le cicatrici sul volto (nel 90% dei casi non si vedono), le incisioni vengono eseguite all'interno del cavo orale oppure sulla cute secondo le linee guida della chirurgia plastica estetica. L’intervento prevede di riposizionare l’osso fratturato, stabilizzandolo con il posizionamento di apposite placche. Dopo tre o quattro giorni, se non emergono complicanze, il paziente può far rientro a casa. 
Sono poco più di duecento gli interventi chirurgici effettuati dall’Unità Operativa nel 2016 a Mestre, a cui se ne sommano una sessantina effettuati all’Ospedale Civile; e più di trecento gli interventi effettuati all’Ospedale dell’Angelo in day surgery.

“A fianco della traumatologia – ha ricordato il Primario – trattiamo le patologie interessanti il distretto osseo e le strutture annesse, comprese tra il seno frontale ed il collo; interveniamo sui dismorfismi mascellari per eccesso o difetto e sull’atrofia dei mascellari; e ancora pratichiamo la chirurgia oncologica del distretto facciale e del cavo orale, la chirurgia cranio-orbito-palpebrale, il trattamento delle disfunzioni temporo-mandibolari”.
“In estate, nel territorio della Ulss 3, la popolazione aumenta per la presenza dei turisti – ha detto il Direttore Generale Giuseppe Dal Ben – e, con essa, anche gli eventi traumatici. Sul fronte della traumatologia del volto, l’Ospedale hub di Mestre risponde a 360 gradi con una squadra di specialisti preparati in modo particolare nella chirurgia ricostruttiva maxillo-facciale, con tutte le sue problematiche complesse”

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