giovedì 13 ottobre 2016

“La Medicina dello Sport incontra l’atleta disabile”: primo convegno veneto organizzato dalle Ulss 13, 12 e 14 sulla disabilità e l’attività sportiva

“La Medicina dello Sport incontra l’atleta disabile” è il titolo di un convegno organizzato, per la prima volta nel Veneto, dalle Ulss 13, 12 e 14. L’obiettivo è di mettere insieme, attorno ad uno stesso tavolo, personale sanitario, associazioni e staff tecnico delle società sportive del settore. Una occasione per sottolineare, da un lato, gli enormi benefici sulla salute fisica e psichica che il cittadino disabile sedentario può ottenere qualora diventi fisicamente attivo e di trattare, dall’altro, le principali tematiche sanitarie specifiche dell’atleta disabile. L’evento è previsto per sabato 15 ottobre, alle ore 8.30, presso la Sala Civica Rinaldo Maso (Casa di Riposo Relaxxi), Strada degli Ongari, 43 a Noale. Dal punto di vista epidemiologico le persone affette da disabilità rappresentano un numero importante e non trascurabile della nostra popolazione: in Italia, infatti, si contano circa 3 milioni di cittadini disabili, di cui il 2%, ovvero circa 60mila, svolgono un’attività sportiva non agonistica e lo 0.3%, ovvero circa 11mila, praticano sport a livello agonistico. In Veneto ci sono 130 società sportive per soggetti disabili e i disabili iscritti alle federazioni sportive che praticano agonismo sono oltre un migliaio, a cui si aggiungono altri 200 atleti disabili che praticano sport solo a livello ludico. Risulta quindi fondamentale affrontare con attenzione le specifiche problematiche dei cittadini disabili, quelle inerenti la sfera socio-sanitaria, e tra queste, gli aspetti legati alla pratica di attività sportive e all’esercizio fisico, per agevolare la partecipazione di chi già pratica, e per incentivare la pratica stessa, riconoscendo ed accogliendo le istanze delle molte persone disabili perché la pratica sportiva non rappresenti per loro un miraggio irraggiungibile. “In un’epoca in cui – ha commentato il direttore generale Giuseppe Dal Ben – parlare di prevenzione e di stili di vita corretti è diventato ormai il pane quotidiano dell’operatore sanitario, è fondamentale che non si creino cittadini di serie A e cittadini di serie B, soprattutto pensando alla fascia di popolazione più fragile a cui appartengono quelle persone che sono affette da disabilità”. “Il cittadino disabile infatti – ha aggiunto Dal Ben – spesso è forzatamente sedentario e va invece adeguatamente aiutato ed incentivato a diventare fisicamente attivo. Si evita così il rischio di sviluppare nel tempo le malattie tipiche della sedentarietà, prime tra tutte quelle cardiovascolari, come l’infarto, e quelle metaboliche, come obesità, diabete ed ipertensione”. Nel corso del convegno, inoltre, grazie alla partecipazione di due autorità in materia (il professor Marco Bernardi dell’Università La Sapienza di Roma ed il Professor Vincenzo Palmieri del Policlinico Gemelli di Roma) si analizzeranno le problematiche sanitarie specifiche dell’atleta disabile: a partire dagli aspetti legali ed organizzativi della visita di idoneità sportiva, per arrivare alla valutazione cardiologica, fino alle patologie da sovraccarico dell’apparato locomotore. Quello che si svolge sabato è quindi un evento importante in cui sarà ricordato il ruolo fondamentale dell’attività fisica a beneficio della salute. Il convegno si svolgerà a Noale, dove la locale Unità Operativa di Medicina dello Sport ha sviluppato uno specifico expertise ed è divenuta punto di riferimento provinciale per la valutazione degli atleti con disabilità: la struttura sanitaria di Noale, infatti, è priva di barriere architettoniche ed è dotata di parcheggio riservato; il Servizio di Medicina dello Sport, grazie anche alla collaborazione delle associazioni, si è dotato della strumentazione necessaria e specifica per gli atleti disabili.

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