Dal disastro della tempesta Vaia, che tanti danni ha fatto ai boschi del Veneto, attraverso la solidarietà dell'associazione Conegliano in Cima, arriva un aiuto alla città di Venezia, sferzata dall'acqua alta del novembre scorso. Due eventi catastrofici si ricollegano e si uniscono: dai tronchi abbattuti sono stati ricavati simbolici cuori di legno -i "cuori di Vaia", appunto- che sono stati poi venduti nel circuito commerciale coneglianese durante le feste natalizie del 2019.
Il ricavato questa volta è arrivato fino a Venezia, e fino all'ospedale dei Santi Giovanni e Paolo: «La forma dei cuori ricavati dal legno dei tronchi abbattuti - spiega Patrizia Loberto, presidente di Conegliano in Cima - richiama un abbraccio, ed è l'abbraccio dei veneti che, con la loro solidarietà, sanno trasformare gli eventi avversi in opportunità positive. È un'idea dello studio Andreani, rilanciata e sostenuta dall'associazione, che ora si concretizza in questo grande assegno simbolico per l'ospedale Civile di Venezia».
La somma raccolta, e consegnata nei giorni scorsi nelle mani del direttore generale dell'ULSS 3 Serenissima Giuseppe dal Ben, equivale a 8800 euro. «Riceviamo questo dono - ha ringraziato il direttore Dal Ben - proprio quale segno di solidarietà e di ogni possibile rinascita, che è più facile da avviare e da raggiungere se ci si sostiene a vicenda nelle avversità. Mi pare significativo, poi, che questa donazionegiunga mentre si sta chiudendo un'altra emergenza, quella causata dal Coronavirus: assieme, solidali, vicini i cittadini possono fare molto per trasformare una crisi in una ripartenza, o comunque per alleviare la fatica e la sofferenza là dove avvengono eventi avversi».
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