venerdì 4 marzo 2016

TANTI TORNANO A VEDERE GRAZIE ALLE DONAZIONI ORGANI

04.03.16) I complimenti arrivano dalla Banca degli Occhi: “Grazie al vostro lavoro sensibile e attento, molte persone hanno riconquistato la vista con un trapianto di cornea”. Sono indirizzati al Coordinamento Trapianti dell’Ospedale dell’Angelo, che ha saputo far giungere alla Banca degli Occhi, nel corso dell’anno 2015, ben 311 donazioni di tessuti oculari: “un numero significativo – scrive la Banca degli Occhi –, migliore di quello del precedente anno, che pone il Vostro coordinamento al secondo posto nel Veneto come efficienza di attività”. E’ un’attività, quella del Coordinamento Trapianti dell’Angelo, che non si limita all’Ospedale: “Siamo informati – spiega la coordinatrice, Maura Veronesi – di tutti i decessi che avvengono nei Reparti, ma anche nelle altre strutture sanitarie collegate e anche sul territorio. Per ogni persona deceduta, siamo in grado di fare una prima valutazione, e di individuare i casi in cui dalla salma del defunto sia possibile ottenere cornee adatte al trapianto. In tutti questi casi ci facciamo presenti con i familiari, per una verifica della disponibilità al prelievo. Lo facciamo intervenendo con delicatezza ma con tempestività, perché tra la morte e il prelievo non possono passare più di 12-24 ore”.

I dati di un anno di lavoro del Coordinamento Trapianti sono così sintetizzabili: “Nel 2015 – spiega Barbara Franzoi, infermiera del Coordinamento – abbiamo valutato complessivamente 2676 persone decedute, le cui salme si trovavano negli Ospedali di Mestre o di Venezia, nelle altre strutture sanitarie o di assistenza, nell’obitorio del Cimitero di Mestre. Di queste salme, 1782 sono state subito escluse per l’età troppo avanzata del defunto, altre 466 per patologie pregresse che rendevano inutile l’espianto delle cornee, altre ancora per altre cause ostative. In 301 casi, finalmente, si è arrivati al contatto telefonico o personale con i familiari del defunto, a cui è stata proposta, o richiamata, la possibilità di donare le cornee dal caro deceduto. Le famiglie hanno qualche ora per valutare la proposta, poi danno il loro eventuale assenso o lo fanno giungere via fax o via email. Su 301 contatti, nel 2015, consensi ottenuti sono stati 194, i rifiuti 107”. A seguito del sì espresso dai familiari, è la Banca degli Occhi ad intervenire direttamente sulla salma, là dove si trova. Il prelievo della cornea o del bulbo oculare è un’operazione che avviene in circa mezz’ora. La salma viene ricomposta senza che sia visibile l’espianto, e con l’assicurazione che in ogni passaggio il rispetto per la sacralità del corpo del defunto è pieno.
“Donano i Cattolici, ma donano allo stesso modo anche i Musulmani, gli Ortodossi, gli Ebrei, i Testimoni di Geova o le persone che non professano una fede – sottolinea la dottoressa Veronesi – a dimostrazione che quella del dono gratuito, anche del dono dei propri organi dopo la morte, è una prerogativa di molte civiltà, etnie e religioni, da cui forse notiamo che si escludono solo le famiglie cinesi”. Si oppongono alla donazione, ovviamente, le famiglie che sanno della contrarietà del defunto. “Ma molte obiezioni e molti rifiuti non sono radicali – spiega la dottoressa Veronesi – e nascono dall’incertezza: vengono da quei nuclei familiari in cui della donazione degli organi non si è mai parlato. In quel caso i familiari, contattati dopo la morte del loro caro, non sanno e non vogliono prendere una decisione, perché non è facile decidere al posto di un altro. E nel dubbio negano il consenso”. Anche per questo, il Coordinamento Trapianti dell’Ospedale dell’Angelo si impegna in un’importante lavoro di sensibilizzazione sul territorio, tra i medici, con le associazioni, nelle scuole, nei convegni. “La presenza a Mestre di un’istituzione autorevole come la Banca degli Occhi – conclude la dottoressa Veronesi – costituisce per noi un impegno e uno stimolo. Dev’essere così anche per i cittadini: il gesto gratuito del consenso all’espianto delle cornee qui da noi ha ancora più valore, e davvero sembra di toccare con mano come questo gesto contribuisca immediatamente a ridare una speranza a chi non vede”.

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