giovedì 8 marzo 2018

GIORNATA DEL RENE: 400 VISITE OGGI NEGLI OSPEDALI DI MESTRE E DOLO

Grande partecipazione della popolazione alla Giornata del Rene, organizzata oggi -giovedì 8 marzo- dall’Unità Operativa Complessa di Nefrologia e Dialisi dell'ULSS 3 Serenissima, diretta dalla dottoressa Gina Meneghel, per sensibilizzare la cittadinanza sui rischi delle malattie renali ed informare sulle modalità per prevenirle, «prima che sia troppo tardi e sia già necessaria la dialisi», ha sottolineato la dottoressa. L’iniziativa, realizzata in occasione della XIII Giornata Mondiale del Rene, è stata organizzata in collaborazione coi volontari dell’associazione “Diritti dell’Ammalato” dell’ospedale dell’Angelo e dei volontari dell’AVO e dell’ANED (Associazione Nazionale Emodializzati) con due appuntamenti, uno all’ospedale dell’Angelo di Mestre e l’altro all’ospedale di Dolo.

«L’adesione, quasi 400 persone tra Dolo e Mestre - ha spiegato il primario della Nefrologia e Dialisi della ULSS 3, dottoressa Gina Meneghel - ha determinato il successo della nostra iniziativa che, se per Dolo è una tradizione, per Mestre è stata la prima volta». A Mestre hanno aderito 150 persone, mentre a Dolo ben 230. Questi cittadini sono stati sottoposti a degli esami gratuiti (colesterolo, glicemia, esame urine, pressione arteriosa, peso e indice di massa corporea). Inoltre, a chi si è presentato, sono state fornite istruzioni sui più corretti stili di vita e su come tenere sotto controllo la salute dei propri reni.

«A Mestre - ha continuato la dottoressa - sono stati rilevati circa un 60 per cento di utenti patologici (con varie problematiche tra obesità e sovrappeso, diabete, anomalie urinarie, pressione alta e dislipidemie), mentre a Dolo si è arrivati a registrare ben un 90 per cento di patologici. Per quanto riguarda invece la percentuale di chi ha presentato dagli esami una qualche problema di tipo renale, parliamo di un 30 per cento per entrambi gli ospedali». Importante a Dolo la presenza dei diabetici: «Del 30 per cento riscontati in Riviera, il 50 per cento aveva valori altissimi di glicemia. Ricordiamo che, se non si interviene precocemente, la malattia renale evolve sino alla totale perdita di funzione renale con necessità di ricorrere alla dialisi e /o a trapianto, ma fatto ancor più grave amplifica il rischio di complicanze cardiovascolari come infarto ed ictus e rende molto più rischioso lo stato diabetico aggravando e complicando il quadro clinico».

«I risultati di questa giornata – ha concluso il direttore generale della ULSS 3 Giuseppe Dal Ben – dimostrano quanto giochi il ruolo della prevenzione quando parliamo di malattia renale. Per cui, anche noi facciamo la nostra parte per contrastarla: comportiamoci bene adottando i corretti stili di vita che comprendono una dieta equilibrata (con poco sodio e proteine), la promozione del movimento (quando si può evitare di prendere l’auto e fare una passeggiata o un giro in bicicletta), limitando il più possibile l’uso e abuso di alcol e rinunciando al fumo».

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