sabato 2 dicembre 2017

DAL BEN CONTRO LE CRITICHE DEL M5S: "TUTTO FALSO, CHIEDEREMO CONTO A CHI GETTA FANGO"

Durante l'intervento inaugurale del convegno su prevenzione e stili di vita, organizzato dai pediatri del Distretto stamane all'ospedale di Chioggia, il direttore generale della Ulss 3 Serenissima Giuseppe Dal Ben si è tolto qualche sassolino dalle scarpe riguardo le accuse mosse dai due esponenti del MoVimento 5 Stelle, il deputato Emanuele Cozzolino e la consigliera regionale Patrizia Bartelle, in merito alla gestione poco trasparente di un reparto all'ospedale civile di Venezia, ovvero Anestesia e Rianimazione. Nel ringraziare i medici presenti per la professionalità espressa quotidianamente, Dal Ben ha chiesto loro aiuto per «sviluppare attorno alla sanità del territorio la positività che merita», con esplicito riferimento al caso sollevato dai due politici grillini attraverso una interrogazione alla Regione Veneto: «Dopo opportune verifiche -ha detto il direttore della Ulss- non risulta niente di ciò che viene contestato. Ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità, procederemo con determinazione a chiedere conto a chi ha gettato fango sopra una realtà sanitaria molto importante».

Dal canto suo, il responsabile del reparto Anestesia e Rianimazione dell'ospedale civile, il medico Carlo Maggiolo, risponde direttamente rievocando le accuse: "Viene riferito che, secondo alcune denunce, sarebbero numerosi i casi in cui i pazienti vengono sottoposti a trattamenti non necessari nell’Unità di Anestesia e Rianimazione soltanto per consentire ad una piccola parte del personale di incrementare le ore da iscrivere in busta paga con danni per l’ente di decine di migliaia di euro. Ciò che sarebbe ancor più inaccettabile è che alcuni di questi trattamenti potrebbero creare danni agli stessi pazienti. Indipendentemente da questo, sarebbe ormai divenuta una prassi impiegare personale in servizi scarsamente o per nulla utilizzati, allo scopo di giustificare l’impiego extra orario, consentendo in tal modo di percepire indebitamente allo stesso degli extra aggiuntivi per prestazioni in realtà non effettuate”.
Replica il dottor Maggiolo in una nota: "Ciò è evidentemente falso in quanto da alcuni mesi vi è una diminuzione del personale medico del Reparto correlato con la nota carenza di medici anestesisti presente in tutto il Veneto. Per tale motivo si riesce solo con una dedizione ammirevole (e con il necessario contributo dei colleghi di Mestre) a coprire i turni di servizio ed a gestire le sale operatorie anche, ovviamente, utilizzando per cercare di diminuire le liste di attesa e di operare almeno le patologie indifferibili, le risorse aggiuntive che la Regione del Veneto attraverso l’Ulss garantisce a tale scopo. Di questo sono testimoni tutti i chirurghi dell’ospedale di Venezia e, crediamo, tutta la cittadinanza di Venezia". Continua il responsabile di Rianimazione: "Quanto ai 'trattamenti non necessari', qualcuno dovrebbe spiegare quali essi siano, tenendo presente che l'anestesia è sempre somministrata per eseguire un intervento chirurgico. I ricoveri in Terapia Intensiva sono per definizione urgenti e non differibili e vi è un medico di guardia indipendentemente dal fatto che gli otto posti letto in dotazione siano totalmente o parzialmente occupati. Il trattamento di questi pazienti è eseguito secondo le linee guida delle società scientifiche della specialità, con procedure certificate ed è fatto proprio per non creare danni, ma benefici ai pazienti, come si evince dalla mortalità decisamente ridotta nella Terapia Intensiva di Venezia.
Sarebbe poi interessante sapere quali siano, secondo gli scriventi, i servizi scarsamente o per nulla utilizzati nei quali il personale verrebbe impiegato, in quanto un medico deve a volte fare due o più cose contemporaneamente. Per quanto riguarda gli straordinari, è noto a tutti che non vengono retribuiti e che ogni medico ha molte ore eccedenti il proprio orario di servizio che appunto non sono mai state pagate. Spiace comunque che vengano lanciate accuse inconsistenti, fumose e senza alcuna prova a fronte di un impegno encomiabile del personale sia medico che infermieristico della Unità Operativa. Restiamo in attesa di tali prove e dell’eventuale ispezione da parte della Regione del Veneto, riservandoci di querelare i denuncianti e chi ha fornito loro queste farneticanti e false notizie".

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