lunedì 8 febbraio 2021

RIUSCITO LO SCIOPERO DEI LAVORATORI DI ACTV, MEZZI PUBBLICI BLOCCATI: I SINDACATI, «L’AZIENDA TRATTI LE DISDETTE O LOTTA DURA»

Adesione massiccia, totale secondo i sindacati, allo sciopero proclamato questa mattina dai lavoratori di ACTV contro la disdetta unilaterale degli accordi integrativi da parte dell’azienda di trasporto pubblico veneziana. Canali e strade senza vaporetti e autobus già dalle 9.30, con molti cittadini in attesa a piazzale Roma nonostante l’astensione fosse stata annunciata con largo anticipo.

La protesta, agganciata allo sciopero nazionale di tre ore per il mancato rinnovo del contratto collettivo scaduto 4 anni fa, si è articolata in due partecipati cortei: davanti alla sede aziendale del Tronchetto per i lavoratori del comparto navigazione e a San Giuliano, Porta Gialla, per i dipendenti del settore automobilistico.
Al Tronchetto, centinaia di lavoratori hanno manifestato al grido di «vergogna, vergogna» in un corteo circolare attorno alla sede dell’azienda, chiedendo la revoca immediata della disdetta. «Questa adesione totale - dichiara Valter Novembrini di Filt CGIL, dipendente Actv da quasi quarant’anni - è la risposta del lavoro. La holding AVM ritiri quest’atto indegno, e sieda a un tavolo di trattativa più alto».

Ma i rapporti tra i lavoratori e i vertici dell’azienda sono sempre più tesi, tanto che ora ogni mediazione passerà attraverso il Prefetto, con un primo tavolo di discussione convocato per l’11 febbraio. Se non si arriverà a un accordo, gli scioperi non si fermeranno. «Proseguiremo con la lotta - ribadisce Novembrini - che diverrà sempre più serrata».

La disdetta, qualora non venisse ritirata, comporterebbe il taglio degli stipendi fino al 35%: per i lavoratori e i sindacati è irricevibile, ma non è l’unico problema che, secondo le sigle, l’azienda fa ricadere sui dipendenti. «Bisogna avviare un tavolo istituzionale - sostiene Francesco Sambo della UIL Trasporti - con il governo, la Regione e il Comune, per parlare di cassa integrazione, ferie forzate, tagli di servizio. Abbiamo già risparmiato 20 milioni nel 2020, non è sul costo del lavoro che bisogna tagliare ancora».

Anche il particolare periodo condiziona la trattativa: «L’azienda - conclude Marino De Terlizzi, segretario della FIT CISL Veneto - ha tradito i lavoratori. Venivamo a lavorare senza mascherine, quando le igienizzazioni non sapevamo neanche cosa fossero. I dipendenti del servizio di navigazione e automobilistico, con spirito di abnegazione, hanno fatto la propria parte e alcuni si sono ammalati anche gravemente, qualcuno è finito in ospedale. È questo il ringraziamento?».
Resta da vedere come la Regione Veneto che, a livello nazionale, risulta tra le ultime per finanziamenti integrativi al trasporto pubblico locale, giocherà la partita. Nessun commento in proposito dai consiglieri regionali Jonatan Montanariello e Marco Dolfin, entrambi anche dipendenti di ACTV, sopraggiunti alla manifestazione del Tronchetto a titolo personale.

1 commento:

  1. Sciopero, sciopero, sciopero, ma la certificazione unica (ex CUD), ove si evince l’effettiva paga annuale che percepiscono i lavoratori di ACTV, ancora NON VIENE PUBBLICATA. Chissà perché!

    Abbiamo già visto che il gruppo di Dirigenti, fra apicali e minori, costano all’azienda complessivamente quasi 2 milioni di euro l’anno.

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