martedì 31 dicembre 2019

CAMPAGNA SHOCK DELLA REGIONE CONTRO GLI INCIDENTI STRADALI, I ROTTAMI DELLE AUTO INSTALLATI FUORI DALLE DISCOTECHE

Parte da Spresiano (Treviso) la campagna della Regione Veneto contro gli incidenti stradali, che anche di recente hanno mietuto vittime nel territorio. Sono soprattutto i giovani che vivono la notte l'obiettivo della campagna: «Abbiamo chiuso il 2018 con 311 vittime per incidenti stradali», ha detto il presidente della giunta regionale Luca Zaia. «Negli ultimi tre anni c’è stata indubbiamente una recrudescenza; a metà dicembre di quest’anno il numero era già stato superato. È come se sulle strade venete si contasse quasi un morto ogni giorno, festivo o no. Questo dice che forse si è abbassata la guardia con l’informazione sulla sicurezza stradale e c’è la necessità di ripartire con le campagne mirate non solo al livello regionale. Quella che chiamavamo pubblicità progresso deve tornare; se è necessario anche ricorrendo a campagne shock, quando è necessario bisogna che il messaggio colpisca».
All'esterno della discoteca Odissea, dove il giovane Zaia si impiegava quale p.r. prima della carriera politica, sono stati piazzati infatti i rottami di due automobili distrutte in un grave sinistro; due simulacri destinati ad essere di impatto visivo, mirato a richiamare l’attenzione e la riflessione di tutti coloro che si apprestano a mettersi alla guida. Lo stesso presidente ha tolto il velo all'installazione: all’incontro hanno partecipato anche il vicepresidente della giunta regionale Gianluca Forcolin, gli assessori Elisa de Berti (Infrastrutture) e Gianpaolo Bottacin (Protezione Civile), numerosi sindaci e amministratori locali, rappresentanti delle forze dell’ordine e Paolo Artelio, vicepresidente nazionale di SILB, l’associazione delle imprese di intrattenimento, di ballo e di spettacolo). La campagna sarà estesa nei duemila locali di tutta Italia aderenti all'associazione di categoria, che distribuiranno anche gli etilometri usa e getta.
«Come Regione - ha concluso Zaia - abbiamo investito grandi risorse nelle infrastrutture e nella sicurezza, ma le cronache dicono che bisogna fare di più impegnandosi nella sensibilizzazione culturale. Lo dico per esperienza istituzionale: vent’anni fa la provincia di Treviso è arrivata a contare da sola 210 morti sulle strade, oggi ne conta circa 47. Ci fu una grande campagna di sensibilizzazione e un meticoloso lavoro di promozione della sicurezza stradale. Se oggi assistiamo ad una recrudescenza, significa che bisogna tornare sul campo, iniziando dall’intercettare quegli automobilisti che non avevano ancora la patente di guida ai tempi delle campagne precedenti».

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