C'è stato un momento, ieri sera in piazza San Marco a Venezia durante la cerimonia per la consegna del premio Campiello, in cui l'ordine delle cose stava volgendo a favore di Sandro Frizziero e del suo vecchio pescatore del romanzo "Sommersione", in realtà -come ha detto nell'intervista alla conduttrice Cristina Parodi- sempre meno suo. Lo scrittore chioggiotto, pubblicato da Fazi Editore, infatti era in testa nelle preferenze dei 264 lettori selezionati al primo rilevamento parziale, e la comunicazione di questo risultato (del tutto aleatorio) aveva lasciato ben sperare l'ambiente culturale cittadino per quello che avrebbe potuto essere un successo storico.
È finita invece con Frizziero al secondo posto, preceduto da Remo Rapino e dal suo "Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio", edito da Minimum Fax: 92 a 58 il conto delle schede, con il terzo posto al torinese Ade Zeno ("L'incanto del pesce luna"), il quarto al cantautore Francesco Guccini con "Tralummescuro" e il quinto a Patrizia Cavalli, autrice di "Con passi giapponesi". La partecipazione dell'autore clodiense è andata comunque oltre le più rosee previsioni: vivo apprezzamento è stato mostrato per la sua opera seconda, scelta dalla giuria letteraria anche in virtù dell'espediente narrativo della seconda persona singolare.
Nel dialogo con la Parodi, Sandro Frizziero ha ribadito che non ci sono stati calcoli nella progettazione del personaggio principale: «È nato e mi ha fatto male, non vedo l'ora di lasciarlo alle spalle. Ma esiste, in una parte di me di cui non voglio indagare l'esistenza. Mi metto con le spalle al muro, il personaggio con me, e anche il lettore». Durante la cerimonia in piazza, dedicata a Philippe Daverio da poco scomparso, sono scorse immagini di Chioggia e letture dal volume, affidate alle voci di Santa Boscolo Caporale, Laura Marchetti, Anna de Ambrosi, Dario Campanaro e Marisa Casson: palese il riferimento all'Isola, in cui traspaiono i caratteri di Pellestrina con elementi presi da Chioggia e da Sottomarina, ambienti fragili e minacciati.
«L'ho trasfigurata e resa metafora - spiega ancora lo scrittore - un modo per parlare di una condizione esistenziale, di fragilità e precarietà partendo da una terra lunga sette, otto chilometri ma larga in alcuni punti solo cento metri, destinata ad essere sommersa dalle acque del mare e poi della laguna». La carriera di Frizziero è solo all'inizio, dopo aver ben debuttato con il primo romanzo "Confessioni di un neet": di recente un suo racconto, ambientato anche questo nella laguna di Ca' Roman, è stato pubblicato dalle pagine della Lettura del Corriere della Sera. La trasmissione della finale del premio Campiello, organizzato da Confindustria Veneto, è in programma nei canali Rai il 19 settembre.
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