Nonostante l’attenzione sia in massima parte dedicata a seguire gli sviluppi del coronavirus, la direzione Prevenzione della Regione Veneto sta monitorando anche l’andamento dell’influenza stagionale. Nell’ultima settimana valutata (24 febbraio - 1° marzo) il tasso d’incidenza è sceso a 6,11 casi per mille abitanti (8,24 casi per mille abitanti la scorsa settimana), inferiore alla media nazionale che è del 9,48 per mille, e rispetto al picco di 10,83, registrato in Veneto nella sesta settimana del 2020. Complessivamente, l’influenza ha colpito finora oltre 389mila persone, trentamila delle quali nell’ultima settimana.
L’età maggiormente coinvolta va da 0 a 4 anni, ma con un tasso di notifica in forte calo, sceso a 18,94 per mille contro il 21,03 per mille della scorsa settimana. Segue la seconda fascia pediatrica (5-14 anni) con 12,08 per mille contro 18,56 casi per mille nei sette giorni precedenti: anche questa forte in calo. Diminuzione, ma contenuta, per la fascia centrale d’età (15-64 anni) con 5,46 casi per mille. Dopo una piccola crescita la scorsa settimana, in quella attuale è scesa anche l’incidenza negli ultrasessantacinquenni, fissata a 1,88 casi per mille contro il 2,37 per mille del passato rilevamento.
In tutto i casi gravi segnalati sono stati 12, con 3 decessi. Entrambi i dati sono, al momento, i più bassi dalla stagione 2014-2015, quando la Regione iniziò a monitorare le complicanze. «Sulla base di questi dati – dice l'assessora regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin – gli esperti dell'ente confermano che il periodo dell’influenza stagionale si avvia a conclusione».
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